Tiramolla si fa di crack in un Fumetto della Gleba del Dr. Pira:
http://www.fumettidellagleba.org/robivecchi/tiram.html
Ovviamente un fumetto del genere si riallaccia ai vari e recenti discorsi sul riutilizzo delle opere altrui.
venerdì 7 agosto 2009
Le foto del Picnic! Festival
Comunicato stampa
Cari tutti,
con lo spropositato ritardo che ormai ci contraddistingue abbiamo finalmente messo online le foto scattate durante il PICNIC! FESTIVAL.
Le trovate su Flickr: http://www.flickr.com/photos/27767093@N06/
Ne approfitto anche per segnalarvi che il'installazione “We love 9” (ricordate quella poltrona rossa circondata da cuscini che faceva capolino in mezzo al parco durante il Picnic su cui qualcuno di vuoi si è fatto fotografare?) dopo essere stato ospitato al PICNIC! FESTIVAL sarà presentato anche a Bilbao.
Se siete curiosi di vedere alcune delle foto che sono state scattate durante l'installazione: http://blog.spr-msh.com/2009/07/06/welove9picnic/
Baci e abbracci a tutti e godetevi le vacanze!
Cari tutti,
con lo spropositato ritardo che ormai ci contraddistingue abbiamo finalmente messo online le foto scattate durante il PICNIC! FESTIVAL.
Le trovate su Flickr: http://www.flickr.com/photos/27767093@N06/
Ne approfitto anche per segnalarvi che il'installazione “We love 9” (ricordate quella poltrona rossa circondata da cuscini che faceva capolino in mezzo al parco durante il Picnic su cui qualcuno di vuoi si è fatto fotografare?) dopo essere stato ospitato al PICNIC! FESTIVAL sarà presentato anche a Bilbao.
Se siete curiosi di vedere alcune delle foto che sono state scattate durante l'installazione: http://blog.spr-msh.com/2009/07/06/welove9picnic/
Baci e abbracci a tutti e godetevi le vacanze!
Pixelface di Hannes Pasqualini
Pixelface è un fumetto di Hannes Pasqualini realizzato per Bolzano Comics:
http://www.papernoise.net/?p=343
http://www.bolzanocomics.it/
Bolzano Comics organizza il concorso NoWords Comics dedicato ai fumetti muti. Pixelface, come Asterisco di Armin Barducci, è fuori concorso e serve a tenere viva l'attenzione sull'iniziativa e a dare un'idea di fumetto muto a chi vuole partecipare.
giovedì 6 agosto 2009
Alexa Kitchen
Ieri visitando il blog di Andrea G. Ciccarelli ho scoperto Alexa Kitchen. Alexa, figlia dello storico editore Denis Kitchen, è una fumettista molto precoce, brava e apprezzata, al punto che il volume Drawing Comics Is Easy (Except When It's Hard), pubblicato nel 2007 all'età di 10 anni, ha ricevuto due candidature ai premi Eisner e Harvey.
Ciccarelli scrive che "a parte lo scalpore legato alla giovane età di Alexa, quello che emerge osservando i suoi disegni (e che mi ha incuriosito fino a volerla intervistare) è soprattutto il grande talento di Alexa che, anche se è una bambina (e il suo segno questo non cerca di nasconderlo), si esprime con una padronanza già matura degli strumenti narrativi propri del cartoonist".
Alexa ha già pubblicato sette libri e partecipato a un'antologia di donne fumettiste. Il suo prossimo fumetto intitolato Grown-Ups are dumb! (no offense) (Disney-Hyperion) uscirà negli Stati Uniti il 25 agosto.
Link interessanti:
Fumetti e disegni fatti dai 5 ai 10 anni di età.
Qualche schizzo veloce.
Nel sito della casa editrice saldaPress c'è una bellissima intervista alla giovane fumettista.
Breve citazione:
Andrea G. Ciccarelli: Secondo te i gusti delle lettrici femmine sono diversi da quelli dei lettori maschi? E, se sì, le case editrici ne tengono conto di queste differenze?
Alexa Kitchen: Credo che ragazzi e ragazze di solito comprino libri differenti. I ragazzi per la maggior parte comprano libri su guerre e lotte. Le ragazze sono più interessate a una buona storia. Dopotutto, si sa, i gusti delle ragazze sono più raffinati!
Fumetti e disegni fatti dai 5 ai 10 anni di età.
Qualche schizzo veloce.
Nel sito della casa editrice saldaPress c'è una bellissima intervista alla giovane fumettista.
Breve citazione:
Andrea G. Ciccarelli: Secondo te i gusti delle lettrici femmine sono diversi da quelli dei lettori maschi? E, se sì, le case editrici ne tengono conto di queste differenze?
Alexa Kitchen: Credo che ragazzi e ragazze di solito comprino libri differenti. I ragazzi per la maggior parte comprano libri su guerre e lotte. Le ragazze sono più interessate a una buona storia. Dopotutto, si sa, i gusti delle ragazze sono più raffinati!
Dylan Dog di Riccardo Burchielli
Un Dylan Dog tutto azione di Riccardo Burchielli rubato dal blog dell'autore.
Un dubbio: l'illustrazione è stata disegnata per l'albo gratuito di Narnia Fumetto 2009, il Dylan Dog Color Fest del 2010 o nessuno dei due?
Un dubbio: l'illustrazione è stata disegnata per l'albo gratuito di Narnia Fumetto 2009, il Dylan Dog Color Fest del 2010 o nessuno dei due?
mercoledì 5 agosto 2009
Dylan Dog in omaggio a Narnia Fumetto
I visitatori della fiera Narnia Fumetto (5 e 6 settembre 2009) riceveranno in omaggio un fumetto inedito di Dylan Dog realizzato da Paola Barbato, Bruno Brindisi, Riccardo Burchielli, Roberto De Angelis, Carmine Di Giandomenico, Maurizio Di Vincenzo, Corrado Mastantuono, Luigi Siniscalchi e Marco Soldi.
Nel sito di Narnia Fumetto trovate alcune interviste agli autori, il manifesto disegnato da Mastantuono e il programma della manifestazione.
Nel sito di Narnia Fumetto trovate alcune interviste agli autori, il manifesto disegnato da Mastantuono e il programma della manifestazione.
Neil Gaiman e Shaun Tan candidati al World Fantasy Award
Neil Gaiman e Shaun Tan sono candidati in tre categorie dei World Fantasy Award. Neil Gaiman è presente sia nella cinquina del Miglior romanzo con The Graveyard Book che in quella del Miglior racconto con Odd and the Frost Giants. Tales from Outer Suburbia di Shaun Tan è stato nominato nella categoria Miglior raccolta.
Neil Gaiman non ha bisogno di presentazioni: basta citare Sandman e Coraline fra i tanti.
Shaun Tan è un illustratore e fumettista australiano di origini asiatiche. In Italia è conosciuto grazie a Piccole storie di periferia (Rizzoli, 2008) e L'approdo (Elliot, 2008).
Su The Beat c'è l'elenco dei candidati al premio.
Neil Gaiman non ha bisogno di presentazioni: basta citare Sandman e Coraline fra i tanti.
Shaun Tan è un illustratore e fumettista australiano di origini asiatiche. In Italia è conosciuto grazie a Piccole storie di periferia (Rizzoli, 2008) e L'approdo (Elliot, 2008).
Su The Beat c'è l'elenco dei candidati al premio.
Davide Reviati presenta Morti di sonno a Imagine All The People
Comunicato stampa
Davide Reviati presenta il graphic novel “Morti di sonno”
Venerdì 7 agosto, ore 21
Al festival “Imagine all the people” di Mogliano Veneto (Treviso)
Parco ai Pini – via Rossini
Davide Reviati presenta il graphic novel “Morti di sonno” (ed. Coconino Press) nell’ambito del festival di teatro, danza e narrazioni “Imagine all the people”. Slide-show di tavole e disegni e dialogo dell’autore con Andrea Plazzi. Con la “partecipazione teatrale” di Elena Bucci.
Noi, i ragazzi del Villaggio Eni: gli adolescenti e le morti bianche nel nuovo graphic novel di Davide Reviati.
Esce per Coconino Press l’intenso e poetico romanzo a fumetti dell’autore di Ravenna. Le storie di un gruppo di ragazzini di provincia, figli di operai, cresciuti all’ombra minacciosa del Petrolchimico: tra sogni, speranze, paure e interminabili partite di calcio
Davide Reviati
MORTI DI SONNO
352 pagine in bianco e nero, formato 17X24, 17 euro
Collana Coconino Cult
C’è Rino, il narratore della storia, detto “Koper” per via delle orecchie a sventola come le antenne di Tv Capodistria. E poi tanti altri ragazzini: i fratelli Lo Cicero, Rolfo, Gino “Scartigno”, Lario lo spaccone, Ivano che dribbla e gioca come il mitico Cruyff… Corrono a perdifiato durante interminabili partite di calcio e crescono insieme nel microcosmo del Villaggio Anic di Ravenna, il quartiere popolare voluto da Enrico Mattei per i lavoratori del petrolchimico Eni, nato nel 1958. I figli degli operai vivono la loro infanzia all’ombra minacciosa del maxi-stabilimento: ogni tanto suona l’allarme per qualche fuga di gas tossici e la gente si deve chiudere in casa, ogni tanto si scopre che il fiume è più nero del solito, qualche volta un padre di famiglia si ammala e muore. È la storia di Morti di sonno, il nuovo graphic novel di Davide Reviati pubblicato da Coconino Press: un romanzo di formazione duro e intenso, poetico e struggente. Un libro a fumetti sul filo della memoria, che affronta con una narrazione cruda ed efficace temi come le morti bianche e la tossicodipendenza. Insieme a Rino e ai suoi amici riviviamo la crescita dolorosa di una generazione di ragazzi di provincia. Tra la comparsa dell’eroina e la vittoria dell’Italia ai Campionati del mondo di calcio nel 1982, si consuma una parabola bruciante e indimenticabile.
L’AUTORE
Davide Reviati è autore di fumetti, pittore, illustratore, sceneggiatore e storyboard artist. Ha pubblicato su varie riviste come “Blue”, “ La Nuova Ecologia ”, “Kaos”, “Inguine MAH!gazine”, “Nonzi”, “Selene”, “Interzona”, “Tratti”. Debutta come autore con il minicomic Ahi Ahi Anselma (Vaca) del 1995. Tra i suoi libri Drug Lion: i sogni e le stelle (Mare Nero e Vaca ed., 2002) e a: Un’avventura di Drug Lion (Centro fumetto Andrea Pazienza, 2003). Ha illustrato vari volumi, tra cui Bestiario dell'impiegatto (Vaca, 2001), che ottiene il Premio speciale all’XI Premio Fiesole Narrativa Under 40. Nel 2003 partecipa al progetto teatrale Bambini - Azione di teatro, pittura e luce, che debutta al 33° Festival Santarcangelo dei Teatri. Dal 1990 ad oggi partecipa a varie esposizioni collettive e personali.
Davide Reviati presenta il graphic novel “Morti di sonno”
Venerdì 7 agosto, ore 21
Al festival “Imagine all the people” di Mogliano Veneto (Treviso)
Parco ai Pini – via Rossini
Davide Reviati presenta il graphic novel “Morti di sonno” (ed. Coconino Press) nell’ambito del festival di teatro, danza e narrazioni “Imagine all the people”. Slide-show di tavole e disegni e dialogo dell’autore con Andrea Plazzi. Con la “partecipazione teatrale” di Elena Bucci.
Noi, i ragazzi del Villaggio Eni: gli adolescenti e le morti bianche nel nuovo graphic novel di Davide Reviati.
Esce per Coconino Press l’intenso e poetico romanzo a fumetti dell’autore di Ravenna. Le storie di un gruppo di ragazzini di provincia, figli di operai, cresciuti all’ombra minacciosa del Petrolchimico: tra sogni, speranze, paure e interminabili partite di calcio
Davide Reviati
MORTI DI SONNO
352 pagine in bianco e nero, formato 17X24, 17 euro
Collana Coconino Cult
C’è Rino, il narratore della storia, detto “Koper” per via delle orecchie a sventola come le antenne di Tv Capodistria. E poi tanti altri ragazzini: i fratelli Lo Cicero, Rolfo, Gino “Scartigno”, Lario lo spaccone, Ivano che dribbla e gioca come il mitico Cruyff… Corrono a perdifiato durante interminabili partite di calcio e crescono insieme nel microcosmo del Villaggio Anic di Ravenna, il quartiere popolare voluto da Enrico Mattei per i lavoratori del petrolchimico Eni, nato nel 1958. I figli degli operai vivono la loro infanzia all’ombra minacciosa del maxi-stabilimento: ogni tanto suona l’allarme per qualche fuga di gas tossici e la gente si deve chiudere in casa, ogni tanto si scopre che il fiume è più nero del solito, qualche volta un padre di famiglia si ammala e muore. È la storia di Morti di sonno, il nuovo graphic novel di Davide Reviati pubblicato da Coconino Press: un romanzo di formazione duro e intenso, poetico e struggente. Un libro a fumetti sul filo della memoria, che affronta con una narrazione cruda ed efficace temi come le morti bianche e la tossicodipendenza. Insieme a Rino e ai suoi amici riviviamo la crescita dolorosa di una generazione di ragazzi di provincia. Tra la comparsa dell’eroina e la vittoria dell’Italia ai Campionati del mondo di calcio nel 1982, si consuma una parabola bruciante e indimenticabile.
L’AUTORE
Davide Reviati è autore di fumetti, pittore, illustratore, sceneggiatore e storyboard artist. Ha pubblicato su varie riviste come “Blue”, “ La Nuova Ecologia ”, “Kaos”, “Inguine MAH!gazine”, “Nonzi”, “Selene”, “Interzona”, “Tratti”. Debutta come autore con il minicomic Ahi Ahi Anselma (Vaca) del 1995. Tra i suoi libri Drug Lion: i sogni e le stelle (Mare Nero e Vaca ed., 2002) e a: Un’avventura di Drug Lion (Centro fumetto Andrea Pazienza, 2003). Ha illustrato vari volumi, tra cui Bestiario dell'impiegatto (Vaca, 2001), che ottiene il Premio speciale all’XI Premio Fiesole Narrativa Under 40. Nel 2003 partecipa al progetto teatrale Bambini - Azione di teatro, pittura e luce, che debutta al 33° Festival Santarcangelo dei Teatri. Dal 1990 ad oggi partecipa a varie esposizioni collettive e personali.
Censura dell'Insonne: la versione di Cartoon Club
Alcuni giorni fa Giuseppe Di Bernardo ha raccontato nel suo blog che un albo dell'Insonne che doveva essere distribuito gratuitamente nel corso del festival Cartoon Club di Rimini è stato censurato. Un'azienda che ha sponsorizzato l'albo con una pubblicità in terza di copertina ha chiesto che il fumetto non venisse distribuito quando si è accorta che il cattivo di turno era il sottosegretario alla cultura.
Anche gli organizzatori di Cartoon Club hanno raccontato l'episodio in un comunicato stampa pubblicato nel sito AFNews. Cito una parte del testo da cui si desume che l'azienda che ha bloccato l'uscita del fumetto aveva potuto visionare solo le tavole senza lettering (quindi senza nessuna menzione al sottosegretario alla cultura) prima di ricevere l'albo stampato:
"A rendere più complessa ancora la questione c’è il fatto che Cartoon Club ha sottoposto allo sponsor in fase esecutiva le tavole disegnate prima che venissero letterate, ovvero prima che il testo fosse inserito nelle nuvolette del fumetto, per ricevere una approvazione su come era stata rappresentata graficamente la facciata esterna del Centro Commerciale “Le Befane” all'interno della storia. Il testo però non era stato fornito allo sponsor."
Anche gli organizzatori di Cartoon Club hanno raccontato l'episodio in un comunicato stampa pubblicato nel sito AFNews. Cito una parte del testo da cui si desume che l'azienda che ha bloccato l'uscita del fumetto aveva potuto visionare solo le tavole senza lettering (quindi senza nessuna menzione al sottosegretario alla cultura) prima di ricevere l'albo stampato:
"A rendere più complessa ancora la questione c’è il fatto che Cartoon Club ha sottoposto allo sponsor in fase esecutiva le tavole disegnate prima che venissero letterate, ovvero prima che il testo fosse inserito nelle nuvolette del fumetto, per ricevere una approvazione su come era stata rappresentata graficamente la facciata esterna del Centro Commerciale “Le Befane” all'interno della storia. Il testo però non era stato fornito allo sponsor."
Wallpaper (fumetti e film)
Fumetti
Batman
Wallpaper di Dave McKean da Batman: Arkham Asylum.
Wallpaper: Batman di Arthur Suydam.
Wallpaper: Batman di Andy Kubert.
Wallpaper di Tim Sale da Batman: The Long Halloween.
Wallpaper di Tim Sale da Batman: The Long Halloween (2).
Wallpaper: Batman di Jim Lee.
Wallpaper: Batman di Jim Lee (2).
Batman e Robin
Wallpaper: Batman e Robin di Neal Adams.
Iron Man
Wallpaper di Iron Man (fumetto).
Robin
Wallpaper: Robin di Patrick Gleason.
Film
Catwoman
Wallpaper di Halle Berry (Catwoman).
The Dark Knight
Why so Serious? Wallpaper di The Dark Knight.
Wallpaper del film The Dark Knight.
Wallpaper del film The Dark Knight (2).
The Dark Knight, wallpaper del Joker.
The Dark Knight, wallpaper di Batman.
Iron Man
Wallpaper di Iron Man.
Wallpaper di Iron Man (seconda parte).
L'incredibile Hulk
Wallpaper dell'Incredibile Hulk.
Up
Wallpaper di Up della Pixar.
Wanted
Wallpaper di Wanted (film).
Batman
Wallpaper di Dave McKean da Batman: Arkham Asylum.
Wallpaper: Batman di Arthur Suydam.
Wallpaper: Batman di Andy Kubert.
Wallpaper di Tim Sale da Batman: The Long Halloween.
Wallpaper di Tim Sale da Batman: The Long Halloween (2).
Wallpaper: Batman di Jim Lee.
Wallpaper: Batman di Jim Lee (2).
Batman e Robin
Wallpaper: Batman e Robin di Neal Adams.
Iron Man
Wallpaper di Iron Man (fumetto).
Robin
Wallpaper: Robin di Patrick Gleason.
Film
Catwoman
Wallpaper di Halle Berry (Catwoman).
The Dark Knight
Why so Serious? Wallpaper di The Dark Knight.
Wallpaper del film The Dark Knight.
Wallpaper del film The Dark Knight (2).
The Dark Knight, wallpaper del Joker.
The Dark Knight, wallpaper di Batman.
Iron Man
Wallpaper di Iron Man.
Wallpaper di Iron Man (seconda parte).
L'incredibile Hulk
Wallpaper dell'Incredibile Hulk.
Up
Wallpaper di Up della Pixar.
Wanted
Wallpaper di Wanted (film).
martedì 4 agosto 2009
Eura: chiude anche Martin Hel. Cosa succederà a John Doe?
Sono tre le serie monografiche mensili che Eura Editoriale chiuderà nei prossimi mesi. Oltre a John Doe (vedi questa notizia) e Unità Speciale (clic qua) termina anche Martin Hel, una pubblicazione che usciva in edicola da ben quindici anni.
Il motivo di tutte queste chiusure è dovuto a un avvicendamento ai vertici della casa editrice. Pare che la nuova dirigenza non sia soddisfatta dai dati di vendita delle tre serie bonellidi - che comunque non sarebbero in perdita - e voglia tentare un rinnovamento del parco testate. Quindi è possibile che dopo questa ondata di brutte notizie venga annunciata qualche nuova serie che riempirà il vuoto lasciato dalle tre chiusure.
Nel frattempo Roberto Recchioni ha detto che la casa editrice ha rifiutato categoricamente di cedere i diritti di pubblicazione in modo che la serie John Doe potesse proseguire presso un altro editore.
Lorenzo Bartoli e Roberto Recchioni hanno consegnato le sceneggiature fino al numero 81. La serie chiuderà con il numero 77, ma è probabile che le storie destinate inizialmente ai numeri dal 78 all'81 vengano pubblicate a puntate su Skorpio.
C'è da prendere in considerazione anche la possibilità che in un futuro più remoto le serie John Doe e Trapassati Inc. vengano scritte da nuovi sceneggiatori e pubblicate a puntate sulle due riviste settimanali. Tutto dipende dal contratto fra i creatori del personaggio e Eura Editoriale e dalla volontà della casa editrice di produrre fumetti di questo tipo. Non resta che attendere per scoprire come deciderà di muoversi l'editore.
AGGIORNAMENTO
Roberto Recchioni ha scritto un articolo nel suo blog. Trascrivo un pezzettino. Il resto lo trovate su Asso Merrill.
"Il mio rapporto con JD ci chiude con la sua scomparsa dalle edicole italiane e, per quanto le storie rimaste nel cassetto che appariranno su Skorpio porteranno anche la mia firma, per me non faranno parte della storia del personaggio. E' quasi inutile aggiungere che non sono interessato a proseguire le avventure del golden boy nel caso l'Eura volesse dare ulteriore seguito alla sua pubblicazione."
Gli autori di InguineMAH!2009
Da alcuni giorni è stata distribuita nelle fumetterie l'antologia InguineMAH!2009 diretta da Gianluca Costantini e pubblicata da Comma 22.
Per saperne di più:
Editoriale di Elettra Stamboulis.
Presentazione del volume.
Intervista a Sergio Nazzaro.
Gli autori pubblicati su InguineMAH!2009:
Dash Shaw, Stéphane Blanquet, El Roto, Stefani Ricci
Gianluca Costantini, Squaz
Sergio Nazzaro & Armin Barducci , Ulli Lust , Nina Bunjevac, Josh Neufeald, John Porcellino, Andrej Kolencik, Kristoffer Kjolberg, Mr. Stocca , Max Andersson, Teddy Goldenberg, Stefano Zattera, Marco Teatro, Eric Drooker, Ulf K, Blu, Wostok, Line Hoven, Matei Branei, Peter Kuper, Matti Hagelberg
Aya Kakeda, Onze, Altan, Sergio Ponchione, D. Brolli & D. Spada, Alex Tirana, Giuseppe Palumbo, Paolo Bacilieri, Emilio Pagani & Daniele Caluri, Alberto Pagliaro, Daniele Brolli & Davide Fabbri, Massimiliano De Giovanni & Andrea Accardi
lunedì 3 agosto 2009
domenica 2 agosto 2009
Le cronache del Mondo Emerso come opera nuova che nasce da un remix (seconda parte)
Clic qua per leggere la prima parte.
A me pare che una concezione di questo tipo, nonostante l'ostracizzazione a parole, sia implicitamente alla base delle argomentazioni di Harrr. Per l'autore un Artista con la A maiuscola potrebbe tirare fuori l’opera di Remix dal cilindro del suo Genio. Tra le righe dell'articolo percepisco una concezione iperuranea dell'Arte avulsa dai fattori esterni che possono condizionare l'operato dell'artista: ci sarebbe una libertà di remixare in nome dell'arte prescindendo dal contesto storico, dal contratto con la casa editrice, dagli altri autori dell'opera, dal problema del ricalco (è plagio? viola la legge sul diritto d'autore?) e da tutte le possibili variabili esterne all'opera.
Una cosa del genere potrebbe succedere in un mondo immaginario dove le variabili del plagio e della legge sul diritto d'autore non condizionano l'operato degli artisti perché il significato del primo è limpido e incontrovertibile e la seconda non esiste. Invece queste variabili ci sono e gli autori devono confrontarsi con esse, nel bene (costruendo delle riflessioni sul prendere da altri) e nel male (non potendo usare certe opere protette dal diritto d'autore; esempio: Superman). Il significato di plagio non è limpido e la legge sul diritto d'autore influenza il modo di realizzare le opere.
Quando l'autore fa l'opera e quando il fruitore la interpreta non si può prescindere dal fatto che esistono una legge sul diritto d'autore e un concetto di plagio in divenire, perché questa legge e questo concetto possono avere inciso sul modo di produrre l'opera.
Se un autore si sforza di essere originale, potrebbe essere costretto a farlo perché è condizionato da fattori esterni. Esempio semplicissimo: in The Pro, non potendo prendere di peso i supereroi della DC Comics, Garth Ennis e Amanda Connor si sono sforzati di creare dei cloni di Batman e Superman.
Allo stesso modo se un autore copia o ricalca, non lo fa con leggerezza perché sa che si avventura in un campo minato. Da qua nasce un collegamento a un altro fattore esterno all'opera: l'intenzione dell'autore.
Secondo motivo: la delimitazione di "plagio".
Do per scontato che prendere l'opera di un altro spacciandola per propria non sia molto bello. Probabilmente la pensa così anche Harrr a proposito del caso più estremo: se prendo la Gioconda e dico che è mia commetto un plagio.
Il plagio si limita a questo? Quando finisce il plagio e inizia il riutilizzo che dà vita a qualcosa di nuovo?
Oggi il plagio è anche altro, come dimostrano i recenti licenziamenti di autori giapponesi colpevoli di avere ricalcato alcune tavole dai colleghi.
Le cronache del Mondo Emerso è figlia di un periodo storico in cui remixare come ha fatto Ferrario è considerato plagio e l'utilizzo del remix può essere visto al massimo come un esperimento di rottura. Dato che siamo in presenza di un autore che ha preso una scorciatoia per fare il lavoro - di impronta palesemente artigianale tra l'altro (vedi questo articolo) - in poco tempo e ha spacciato come proprio un lavoro copiato da altri direi che siamo più dalle parti del plagio che dell'esperimento di rottura. Forse in futuro remixare diventerà la norma e sarà un meccanismo accettato, ma oggi è un'operazione che, al di fuori di opere studiate e ragionate, rientra a tutti gli affetti nella categoria del plagio.
Davide Mana: "È notevole come i ragionamenti più raffinati, più culturalmente sofisticati, più complessi e in fondo più solidi, nel difendere la legittimità dell'operazione, non vengano dai diretti interessati, ma da persone estranee alla vicenda."
A me pare che una concezione di questo tipo, nonostante l'ostracizzazione a parole, sia implicitamente alla base delle argomentazioni di Harrr. Per l'autore un Artista con la A maiuscola potrebbe tirare fuori l’opera di Remix dal cilindro del suo Genio. Tra le righe dell'articolo percepisco una concezione iperuranea dell'Arte avulsa dai fattori esterni che possono condizionare l'operato dell'artista: ci sarebbe una libertà di remixare in nome dell'arte prescindendo dal contesto storico, dal contratto con la casa editrice, dagli altri autori dell'opera, dal problema del ricalco (è plagio? viola la legge sul diritto d'autore?) e da tutte le possibili variabili esterne all'opera.
Una cosa del genere potrebbe succedere in un mondo immaginario dove le variabili del plagio e della legge sul diritto d'autore non condizionano l'operato degli artisti perché il significato del primo è limpido e incontrovertibile e la seconda non esiste. Invece queste variabili ci sono e gli autori devono confrontarsi con esse, nel bene (costruendo delle riflessioni sul prendere da altri) e nel male (non potendo usare certe opere protette dal diritto d'autore; esempio: Superman). Il significato di plagio non è limpido e la legge sul diritto d'autore influenza il modo di realizzare le opere.
Quando l'autore fa l'opera e quando il fruitore la interpreta non si può prescindere dal fatto che esistono una legge sul diritto d'autore e un concetto di plagio in divenire, perché questa legge e questo concetto possono avere inciso sul modo di produrre l'opera.
Se un autore si sforza di essere originale, potrebbe essere costretto a farlo perché è condizionato da fattori esterni. Esempio semplicissimo: in The Pro, non potendo prendere di peso i supereroi della DC Comics, Garth Ennis e Amanda Connor si sono sforzati di creare dei cloni di Batman e Superman.
Allo stesso modo se un autore copia o ricalca, non lo fa con leggerezza perché sa che si avventura in un campo minato. Da qua nasce un collegamento a un altro fattore esterno all'opera: l'intenzione dell'autore.
Secondo motivo: la delimitazione di "plagio".
Do per scontato che prendere l'opera di un altro spacciandola per propria non sia molto bello. Probabilmente la pensa così anche Harrr a proposito del caso più estremo: se prendo la Gioconda e dico che è mia commetto un plagio.
Il plagio si limita a questo? Quando finisce il plagio e inizia il riutilizzo che dà vita a qualcosa di nuovo?
Oggi il plagio è anche altro, come dimostrano i recenti licenziamenti di autori giapponesi colpevoli di avere ricalcato alcune tavole dai colleghi.
Le cronache del Mondo Emerso è figlia di un periodo storico in cui remixare come ha fatto Ferrario è considerato plagio e l'utilizzo del remix può essere visto al massimo come un esperimento di rottura. Dato che siamo in presenza di un autore che ha preso una scorciatoia per fare il lavoro - di impronta palesemente artigianale tra l'altro (vedi questo articolo) - in poco tempo e ha spacciato come proprio un lavoro copiato da altri direi che siamo più dalle parti del plagio che dell'esperimento di rottura. Forse in futuro remixare diventerà la norma e sarà un meccanismo accettato, ma oggi è un'operazione che, al di fuori di opere studiate e ragionate, rientra a tutti gli affetti nella categoria del plagio.
Davide Mana: "È notevole come i ragionamenti più raffinati, più culturalmente sofisticati, più complessi e in fondo più solidi, nel difendere la legittimità dell'operazione, non vengano dai diretti interessati, ma da persone estranee alla vicenda."
Le cronache del Mondo Emerso come opera nuova che nasce da un remix (prima parte)
Aggiungo un nuovo post alla serie di articoli dedicati al plagio di Giuseppe Ferrario ne Le cronache del Mondo Emerso. Questa volta linko un articolo del blog Harrr e un altro testo scritto dall'autore dell'articolo.
Devo dire che questa ricostruzione non mi convince.
Primo motivo: i fattori esterni.
L'autore dell'articolo effettua una cesura fra meccanismo che ha portato alla nascita dell'opera (il remix) da un lato e intenzioni dell'autore (ricalcare per sbrigare il lavoro in fretta) e contesto nel quale ha lavorato Ferrario (cioè il rapporto con gli altri autori, il contratto con la casa editrice, la percezione di cos'è il plagio da parte dei lettori) dall'altro lato.
Per l'autore dell'articolo le intenzioni e il contesto sono irrilevanti. Trovo sbagliato questo atteggiamento perché l'opera in sé è solo uno dei tasselli che vanno presi in considerazione quando si valuta un'opera.
Un esempio nel campo dell'arte: l'opera di un pittore può essere definita arte se rimane in un cassetto e non viene presa in considerazione dal circuito delle gallerie e dei musei? La risposta molto probabilmente è no. Un'opera d'arte è tale anche perché le gallerie hanno deciso di esporla.
Anche nel campo dei fumetti ci sono delle variabili esterne all'opera che vanno tenute in considerazione quando la si valuta. Per esempio la pubblicazione su un quotidiano implica un formato al quale l'autore si deve adattare.
Un altro fattore esterno è la percezione negativa che la società ha del plagio. L'autore sa che se ricalca corre il rischio di passare per un poco di buono che ruba le opere di altri e le spaccia per proprie.
L'autore dell'articolo del blog Harrr scrive: "siamo tuttora ancorati al fatto che esista l’Artista con la A maiuscola, che dal cilindro del suo Genio tira fuori l’opera Originale."
Clic qua per leggere la seconda parte dell'articolo.
Devo dire che questa ricostruzione non mi convince.
Primo motivo: i fattori esterni.
L'autore dell'articolo effettua una cesura fra meccanismo che ha portato alla nascita dell'opera (il remix) da un lato e intenzioni dell'autore (ricalcare per sbrigare il lavoro in fretta) e contesto nel quale ha lavorato Ferrario (cioè il rapporto con gli altri autori, il contratto con la casa editrice, la percezione di cos'è il plagio da parte dei lettori) dall'altro lato.
Per l'autore dell'articolo le intenzioni e il contesto sono irrilevanti. Trovo sbagliato questo atteggiamento perché l'opera in sé è solo uno dei tasselli che vanno presi in considerazione quando si valuta un'opera.
Un esempio nel campo dell'arte: l'opera di un pittore può essere definita arte se rimane in un cassetto e non viene presa in considerazione dal circuito delle gallerie e dei musei? La risposta molto probabilmente è no. Un'opera d'arte è tale anche perché le gallerie hanno deciso di esporla.
Anche nel campo dei fumetti ci sono delle variabili esterne all'opera che vanno tenute in considerazione quando la si valuta. Per esempio la pubblicazione su un quotidiano implica un formato al quale l'autore si deve adattare.
Un altro fattore esterno è la percezione negativa che la società ha del plagio. L'autore sa che se ricalca corre il rischio di passare per un poco di buono che ruba le opere di altri e le spaccia per proprie.
L'autore dell'articolo del blog Harrr scrive: "siamo tuttora ancorati al fatto che esista l’Artista con la A maiuscola, che dal cilindro del suo Genio tira fuori l’opera Originale."
Clic qua per leggere la seconda parte dell'articolo.
Lise e Talami contro il PD: una lettera per difendere il fumetto sullo sbattezzo
Giovedì 30 luglio - come ho spiegato con profusione di link in questo post - quindici deputati del PD hanno scritto a L'Unità per protestare contro il fumetto Quasi quasi mi sbattezzo di Alessandro Lise e Alberto Talami.
Gli autori del fumetto hanno risposto alle critiche inviando al quotidiano una lettera pubblicata anche nel blog degli autori.
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