Michele Ginevra ha messo in rete la prefazione al catalogo della mostra collettiva Giallo: Nuvole di rabbia ospitata da Napoli Comicon.
http://sonoioche.blogspot.com/
La mostra non è composta da un'antologia di tavole ma da otto fumetti realizzati per l'occasione dagli scrittori Giovanni Marchese e Lucio Perrimezzi e dai disegnatori Anna Ciammitti, Giorgio Fratini, Simone Lucciola, Lorenzo Manià, Davide Pascutti, Dr.Pira, Lucio Villani e Andrea Vivaldo.
Per saperne di più:
http://www.cfapaz.it/
Copio un pezzettino della prefazione:
CRITICO 2 - DA UNA RECENSIONE SU UNA FANZINE
Questi emuli falliti di Andrea Pazienza non mi sono mai piaciuti. Non sono niente in confronto al grande fumetto franco-belga. Questi hanno dei tratti incerti. Non si capisce se vogliono essere fumettisti, illustratori o artisti.
EDITORE 3 - CONSIGLIO AD UN ALTRO EDITORE PIU' GIOVANE
Non conta l'autore, almeno entro certi limiti. Conta l'argomento e la possibilità di fare rassegna stampa. E poi cosa metti in copertina. Per esempio la prefazione scritta da un importante sociologo o da un prete notoriamente impegnato nel sociale. E’ così che catturi l’interesse dei lettori!
(...)
EDITORE 1 - DICHIARAZIONE INFORMALE AD UN CONOSCENTE
Beh, grazie al…. Siamo tutti bravi a pubblicare Gipi, dopo che è andato in televisione.
LETTORE 3 - MESSAGGIO SU UN FORUM
Ho letto Gipi. Forte, ci sono altri autori come lui?
giovedì 14 maggio 2009
La numerazione delle pagine interne negli albi a fumetti...
Di recente la casa editrice Panini Comics ha proposto ai visitatori del suo sito questo sondaggio:
La numerazione delle pagine interne negli albi a fumetti...
a. Interferisce coi disegni, preferisco quando non c’è
b. Agevola la lettura dell’albo, preferisco trovarla sempre
c. E’ opportuna nelle pagine in cui si può inserirla senza interferire col disegno
Io voto... D!
1) Regola generale: la prima persona che deve decidere se e come mettere i numeri delle pagine è l'autore. L'autore sceglie a), b) o c) come più gli garba e la casa editrice si adegua.
2) Ovviamente la casa editrice può dire all'autore: O b) o nisba. Non c'è niente di male visto che l'autore lo sa in anticipo.
3) La 1) vale soprattutto nei in casi in cui la casa editrice che ha scelto b) ristampa un fumetto che l'autore aveva pubblicato presso un'altra casa editrice con la regola a).
Sostituite "casa editrice" con "Panini" e "altra casa editrice" con "Marvel" e avrete:
La 1) vale soprattutto nei casi in cui Panini ha scelto b) e ristampa un fumetto che l'autore aveva pubblicato presso la Marvel con la regola a).
[ovviamente il fatto che Panini scelga b) è un'ipotesi di fantasia]
Sono pignolo? No, non sono pignolo, perché in passato è già capitato che diversi fumetti siano stati infilati a forza in formati editoriali che non erano adeguati. Magari la numerazione delle pagine è una piccolezza, però fa parte dello stesso atteggiamento - decidere il formato editoriale a priori prescindendo dalle opere che dovrà contenere - che ha portato a pubblicare il Punitore di Ennis in formato bonellide e Il ritorno del Cavaliere Oscuro senza sfondamenti.
La numerazione delle pagine interne negli albi a fumetti...
a. Interferisce coi disegni, preferisco quando non c’è
b. Agevola la lettura dell’albo, preferisco trovarla sempre
c. E’ opportuna nelle pagine in cui si può inserirla senza interferire col disegno
Io voto... D!
1) Regola generale: la prima persona che deve decidere se e come mettere i numeri delle pagine è l'autore. L'autore sceglie a), b) o c) come più gli garba e la casa editrice si adegua.
2) Ovviamente la casa editrice può dire all'autore: O b) o nisba. Non c'è niente di male visto che l'autore lo sa in anticipo.
3) La 1) vale soprattutto nei in casi in cui la casa editrice che ha scelto b) ristampa un fumetto che l'autore aveva pubblicato presso un'altra casa editrice con la regola a).
Sostituite "casa editrice" con "Panini" e "altra casa editrice" con "Marvel" e avrete:
La 1) vale soprattutto nei casi in cui Panini ha scelto b) e ristampa un fumetto che l'autore aveva pubblicato presso la Marvel con la regola a).
[ovviamente il fatto che Panini scelga b) è un'ipotesi di fantasia]
Sono pignolo? No, non sono pignolo, perché in passato è già capitato che diversi fumetti siano stati infilati a forza in formati editoriali che non erano adeguati. Magari la numerazione delle pagine è una piccolezza, però fa parte dello stesso atteggiamento - decidere il formato editoriale a priori prescindendo dalle opere che dovrà contenere - che ha portato a pubblicare il Punitore di Ennis in formato bonellide e Il ritorno del Cavaliere Oscuro senza sfondamenti.
Interni di Ausonia gratis in rete
Ausonia ha messo in rete il primo volume di Interni. Lo trovate qua:
http://ausonia-pinocchio.blogspot.com/2009/05/pdf.html
Così potete controllare se nei due articoli che ho dedicato al fumetto ho scritto delle c@zz@te:
Interni di Ausonia.
La copertina di Interni.
http://ausonia-pinocchio.blogspot.com/2009/05/pdf.html
Così potete controllare se nei due articoli che ho dedicato al fumetto ho scritto delle c@zz@te:
Interni di Ausonia.
La copertina di Interni.
mercoledì 13 maggio 2009
Caravan: copertina e anteprima
Sopra: copertina di Emiliano Mammucari per il primo numero della miniserie Caravan scritta da Michele Medda.
Nel sito di Sergio Bonelli Editore ci sono un'intervista a Medda e una galleria di tavole.
Lo staff dei disegnatori è composto da Roberto De Angelis (autore del n. 1), Stefano Raffaele, Fabio Valdambrini, Andrea Cuneo, Werner Maresta, Maurizio Gradin, Michele Benevento e Emiliano Mammucari.
Il blog di Caravan
martedì 12 maggio 2009
ArcasacrA Party
Copio dal blog di Alex Crippa:
Milanesi e non, questo GIOVEDI' 14 MAGGIO non prendete impegni per la sera, rinunciate al bridge, spostate la partita di calcetto, date buca a quella là, e venite al party più trendy dell'anno al Maidirebar di via Savona (di fronte alla Scuola del Fumetto) per festeggiare l'uscita di "ArcasacrA" il fumetto più trendy dell'anno!
Ingresso ore 21:00 (ma noi siamo lì dal pomeriggio a lavorare per voi), uscite quando volete.
Troverete:
- copie di ArcasacrA con lo sconto dello 0%
- tavole originali appese ovunque
- eMa chino su un tavolo a disegnare omaggi per tutti, per tutta la serata
- io a stringer mani e accogliere chiunque a suon di "ehi! ti vedo in forma!"
- i Nicola Pesce boys, cazzuti come pochi
- birra a prezzi popolari
- buffet fino a esaurimento scorte
- vips del mondo del fumetto e non
- i Clash (in filodiffusione)
- paparazzi per reportage del giorno dopo
E' gradita la cravatta.
Io ci sarò...e tu?
La nuova grafica di Fumetti di Carta
Il sito Fumetti di Carta con la grafica rivoluzionata è molto, molto bello:
http://www.fumettidicarta.it/
Ci sono nuovi articoli tipo Bizarro Comics, Speciale Arcadia, Lilith e diversi altri.
Mi spiace di non essere presente nella nuova home page.
http://www.fumettidicarta.it/
Ci sono nuovi articoli tipo Bizarro Comics, Speciale Arcadia, Lilith e diversi altri.
Mi spiace di non essere presente nella nuova home page.
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Bacarozzi neri fritti alla fermata del treno (squisiti)
Interrogata su Blatta di Alberto Ponticelli, la frizzante Paris Hilton risponderebbe "Non la mangio". Io purtroppo non sono Paris Hilton: niente eredità, niente filmino in rete e niente blatte al ketchup nella mia dieta. La mia risposta, più banalmente, è:
"Blatta è per metà claustrofobia e per metà agorafobia. E non perché lo suggerisce Ponticelli con qualche didascalia: leggendo il fumetto sembra di sentire il respiro affannato del palombaro. Anzi, sembra di essere nello scafandro al suo posto."
Oppure, con più spazio a disposizione: Blatta di Alberto Ponticelli.
Ho scritto la risposta breve per la Top Ten Lo Spazio Bianco 2008. La Top Ten ha attirato l'attenzione dell'autore Alberto Ponticelli e dei commentatori del suo sito secondo i quali volevo "farmi figo tirando in ballo percezioni non richieste come quelle climatiche, olfattive o altro".
Mi sembrava carino dare delle spiegazioni, visto che la mia descrizione di Blatta è un po' sopra le righe e restituisce poco dell'opera. Un po' di perplessità era comprensibile.
Così ho spiegato:
Quando ho scritto la motivazione avevo ben presente che l’immedesimazione del lettore nel palombaro non è il fine di Blatta ma più semplicemente lo strumento che serve ad annullare la distanza fra realtà del lettore e fantascienza del palombaro. E’ un modo molto crudo per dire al lettore che dietro a una scenografia fatta di cubicoli senza luce e antri bui si nasconde il suo mondo concreto del 2009.
Da un lato ho preso un elemento - l’immedesimazione - che sta alla periferia dell’opera e dall’altro lato ho cercato di combinarlo con una recensione criptica e ad effetto.
Praticamente le informazioni che ho dato su Blatta sono così scarse (c’è un palombaro e il fumetto è fatto in modo che il lettore si immedesimi in lui) che il lettore non riesce a farsi un’idea del fumetto. Ma non ci riesce nel bene e nel male: nel male perché gli manca un quadro chiaro di cosa sia questo fumetto e nel bene perché capisce che al di là del tema dell’immedesimazione c’è altro.
Quel che rimane è la suggestione di un palombaro con il respiro affannato nel quale il lettore sarebbe portato a immedesimarsi.
Anch’io rileggendo la motivazione (prima di spedirla allo Spazio Bianco) ho pensato che di Blatta c’era poco, però mi sembrava efficace. Se invece fa cagare decidetelo voi.
Ora siete in possesso degli strumenti ermeneutici adeguati per sollazzarvi in compagnia di Marta Cerizzi.
Inoltre:
Blatta: galleria di tavole e schizzi.
Foto da Noantri.
"Blatta è per metà claustrofobia e per metà agorafobia. E non perché lo suggerisce Ponticelli con qualche didascalia: leggendo il fumetto sembra di sentire il respiro affannato del palombaro. Anzi, sembra di essere nello scafandro al suo posto."
Oppure, con più spazio a disposizione: Blatta di Alberto Ponticelli.
Ho scritto la risposta breve per la Top Ten Lo Spazio Bianco 2008. La Top Ten ha attirato l'attenzione dell'autore Alberto Ponticelli e dei commentatori del suo sito secondo i quali volevo "farmi figo tirando in ballo percezioni non richieste come quelle climatiche, olfattive o altro".
Mi sembrava carino dare delle spiegazioni, visto che la mia descrizione di Blatta è un po' sopra le righe e restituisce poco dell'opera. Un po' di perplessità era comprensibile.
Così ho spiegato:
Quando ho scritto la motivazione avevo ben presente che l’immedesimazione del lettore nel palombaro non è il fine di Blatta ma più semplicemente lo strumento che serve ad annullare la distanza fra realtà del lettore e fantascienza del palombaro. E’ un modo molto crudo per dire al lettore che dietro a una scenografia fatta di cubicoli senza luce e antri bui si nasconde il suo mondo concreto del 2009.
Da un lato ho preso un elemento - l’immedesimazione - che sta alla periferia dell’opera e dall’altro lato ho cercato di combinarlo con una recensione criptica e ad effetto.
Praticamente le informazioni che ho dato su Blatta sono così scarse (c’è un palombaro e il fumetto è fatto in modo che il lettore si immedesimi in lui) che il lettore non riesce a farsi un’idea del fumetto. Ma non ci riesce nel bene e nel male: nel male perché gli manca un quadro chiaro di cosa sia questo fumetto e nel bene perché capisce che al di là del tema dell’immedesimazione c’è altro.
Quel che rimane è la suggestione di un palombaro con il respiro affannato nel quale il lettore sarebbe portato a immedesimarsi.
Anch’io rileggendo la motivazione (prima di spedirla allo Spazio Bianco) ho pensato che di Blatta c’era poco, però mi sembrava efficace. Se invece fa cagare decidetelo voi.
Ora siete in possesso degli strumenti ermeneutici adeguati per sollazzarvi in compagnia di Marta Cerizzi.
Inoltre:
Blatta: galleria di tavole e schizzi.
Foto da Noantri.
domenica 10 maggio 2009
I processi di Shazam
Nel forum di Comicus l'utente di Myskin parla di una delle peggiori traduzioni mai pubblicate da Planeta DeAgostini:
"Ha ragione chi dice che Le Prove di Shazam è grammaticalmente corretto. Ma questo non basta. Per fare una buona traduzione bisogna anche "pesare" quale valore ha il titolo originale, e cercare di capire, fra i mille valori di significato che ha il titolo in originale, quale sia quello che ha il peso maggiore.
Faccio un esempio, purtroppo solo teorico perchè francamente non mi vengono in mente esempi specifici. Talvolta capita che alcuni titoli di storie di supereroi siano una parafrasi, o una parodia, di titoli di famosi film o di programmi televisivi. Spesso questi programmi televisivi o film sono noti anche in italiano, però con titoli tradotti che, per quanto altrettanto noti nella nostra lingua come lo sono in inglese, differiscono radicalmente dall'originale. A questo punto il traduttore deve fare una scelta: traduce letteralmente il titolo (perdendo cioè quel riferimento al programma, che diventa comprensibile solo per chi conosce il titolo inglese), o parafrasa inserendo in qualche modo lo scherzo all'interno del titolo italiano del medesimo programma. Bene, se non ci sono altre sfumature di significato e quindi il riferimento al programma è l'unica cosa davvero importante del titolo, la scelta quasi obbligata secondo me è la seconda, l'unico modo di conservare lo scherzo." Continua nel forum di Comicus
"Ha ragione chi dice che Le Prove di Shazam è grammaticalmente corretto. Ma questo non basta. Per fare una buona traduzione bisogna anche "pesare" quale valore ha il titolo originale, e cercare di capire, fra i mille valori di significato che ha il titolo in originale, quale sia quello che ha il peso maggiore.
Faccio un esempio, purtroppo solo teorico perchè francamente non mi vengono in mente esempi specifici. Talvolta capita che alcuni titoli di storie di supereroi siano una parafrasi, o una parodia, di titoli di famosi film o di programmi televisivi. Spesso questi programmi televisivi o film sono noti anche in italiano, però con titoli tradotti che, per quanto altrettanto noti nella nostra lingua come lo sono in inglese, differiscono radicalmente dall'originale. A questo punto il traduttore deve fare una scelta: traduce letteralmente il titolo (perdendo cioè quel riferimento al programma, che diventa comprensibile solo per chi conosce il titolo inglese), o parafrasa inserendo in qualche modo lo scherzo all'interno del titolo italiano del medesimo programma. Bene, se non ci sono altre sfumature di significato e quindi il riferimento al programma è l'unica cosa davvero importante del titolo, la scelta quasi obbligata secondo me è la seconda, l'unico modo di conservare lo scherzo." Continua nel forum di Comicus
Q Press alla Fiera Internazionale del Libro di Torino
Comunicato stampa
La casa editrice Q Press alla
con Due cuori e una capanna
Da giovedì 14 a lunedì 18 maggio 2009 saremo presenti con un nostro stand alla Fiera Internazionale del Libro di Torino.
Sarà disponibile la novità Due cuori e una capanna, il primo volume italiano della collana PAMphlet. Sabato 16 alle ore 12 nella sala Comics Park incontro con gli autori Paolo Bacilieri, Giorgio Bellasio, Matteo Fenoglio, Mauro Ferrero e Giuseppe Peruzzo, e presentazione delle altre recenti uscite Q Press: Blotch di Blutch, il trionfatore dell'ultimo festival di Angoulême, e il premiatissimo reportage La brutta gente di Étienne Davodeau.
Vi aspettiamo allo stand Q Press, nel padiglione 2 (Comics Park): giovedì, domenica, lunedì dalle 10 alle 22, venerdì e sabato dalle 10 alle 23. Lingotto Fiere, via Nizza 294.
Durante la fiera i disegnatori aspiranti collaboratori potranno mostrare esempi della loro attività all'editore.
Alcune tavole di Due cuori e una capanna:
http://www.qpress.info/12.htm
La casa editrice Q Press alla
Fiera Internazionale del Libro di Torino
con Due cuori e una capannaDa giovedì 14 a lunedì 18 maggio 2009 saremo presenti con un nostro stand alla Fiera Internazionale del Libro di Torino.
Sarà disponibile la novità Due cuori e una capanna, il primo volume italiano della collana PAMphlet. Sabato 16 alle ore 12 nella sala Comics Park incontro con gli autori Paolo Bacilieri, Giorgio Bellasio, Matteo Fenoglio, Mauro Ferrero e Giuseppe Peruzzo, e presentazione delle altre recenti uscite Q Press: Blotch di Blutch, il trionfatore dell'ultimo festival di Angoulême, e il premiatissimo reportage La brutta gente di Étienne Davodeau.
Vi aspettiamo allo stand Q Press, nel padiglione 2 (Comics Park): giovedì, domenica, lunedì dalle 10 alle 22, venerdì e sabato dalle 10 alle 23. Lingotto Fiere, via Nizza 294.
Durante la fiera i disegnatori aspiranti collaboratori potranno mostrare esempi della loro attività all'editore.
Alcune tavole di Due cuori e una capanna:
http://www.qpress.info/12.htm
L'inferno di un altro pianeta
Comunicato stampa
Ciao!
il nono episodio di Viola e il Diavolo, "l'inferno di un altro pianeta", è online!
Viola è uscita dall'Inferno, ma riuscirà anche ad uscire dalla riabilitazione post-operatoria?
Scoprilo come sempre su www.violaeildiavolo.blogspot.com
cos'è Viola e il Diavolo?
"Viola e il Diavolo" è un fumetto che puoi leggere online ogni 9 del mese. Racconta le avventure di Viola, chitarrista punk che ha evocato involontariamente il Diavolo suonando un pezzo dei Rolling Stones.
Ciao!
il nono episodio di Viola e il Diavolo, "l'inferno di un altro pianeta", è online!
Viola è uscita dall'Inferno, ma riuscirà anche ad uscire dalla riabilitazione post-operatoria?
Scoprilo come sempre su www.violaeildiavolo.blogspot.com
cos'è Viola e il Diavolo?
"Viola e il Diavolo" è un fumetto che puoi leggere online ogni 9 del mese. Racconta le avventure di Viola, chitarrista punk che ha evocato involontariamente il Diavolo suonando un pezzo dei Rolling Stones.
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