Alessandro Gilioli è un giornalista che scrive il blog Piovono rane per il Gruppo Editoriale L'Espresso. Nella sua pagina personale di Facebook ha pubblicato un articolo in cui ha criticato il titolo adottato dal sito del Corriere della Sera per presentare la notizia dell'investimento di nove persone da parte di una zingara a Roma. Qua sotto ho provato a individuare le cose che secondo me non quadrano nel suo articolo (in grassetto i brani di Gilioli; non in grassetto i miei commenti).
Foto dal sito dell'ANSA.
1. se l'investitrice è una "rom" e l'investita
è una "donna", il messaggio nemmeno troppo subliminale è che le rom
invece non sono donne, quindi non appartengono al genere umano.
La categoria “genere
umano” può essere suddivisa in più modi. L’unico limite è la fantasia. Per esempio
si possono suddividere le persone in base al colore dei capelli, alla lunghezza
dei piedi, alla forma del naso e così via… Gli esseri umani possono essere suddivisi
anche in uomini e donne.
Va da sé che le
varie categorie non devono per forza escludersi a vicenda. Se suddivido gli
esseri umani in uomini e donne non mi è certo vietato di suddividerli anche in
base alle dimensioni dei piedi. Sono due categorie che non hanno punti di
contatto l’una con l’altra.
Gilioli invece dà
per scontato che il genere umano possa essere suddiviso in una sola categoria
(quella che gli fa comodo per imbastire il suo sofismo: “uomini o donne”).
Posta questa falsa premessa (il genere umano può essere suddiviso solo in
uomini e donne), Gilioli sostiene che creare un’altra categoria (esempio:
esseri umani con i capelli neri, rossi ecc.) equivalga a negare la categoria di
partenza.
La fallacia logica di
cui si è servito Gilioli nel suo sofismo si chiama negazione dell’antecedente
(do per scontato che Gilioli non sia incorso in un paralogismo e la fallacia
sia stata fatta di proposito per ingannare i suoi lettori). Questa è la
formalizzazione del ragionamento di Gilioli:
Se appartieni al genere umano
allora devi rientrare nella categoria “uomini o donne”.
Ti faccio rientrare in una
categoria che non è “uomini o donne”.
Allora non appartieni al genere
umano.
È possibile che
qualcuno non voglia inserire una persona nella categoria “uomini o donne” proprio
per sostenere che non appartiene al genere umano. Sarebbe una scelta di valore,
non una conseguenza logica (come invece vuole far credere Gilioli con il suo sofismo).
Ci sono persone serie disposte a credere che il titolista del Corriere della Sera ha usato i termini "donna" e "rom" con lo scopo di suggerire ai lettori che gli zingari non sono esseri umani?
2. com'è che l'origine etnica della investita (filippina)
non appare, al contrario di quella dell'investitrice?
Ipotizziamo (non
penso che le cose stiano in questo modo) che il Corriere della Sera abbia una linea editoriale razzista e che l’indicazione
dell’etnia o della provenienza geografica delle persone nei titoli degli articoli
sia fatta con scopi razzisti. Per quale motivo un presunto giornale razzista
dovrebbe utilizzare un presunto strumento razzista per discriminare gli zingari
da un lato e parificare i Filippini agli Italiani dall’altro lato?
A mio parere un
quotidiano razzista avrebbe specificato nel titolo che la persona investita è
filippina per suggerire ai lettori che la vita di una donna filippina vale meno
della vita di una donna italiana.
Tra l’altro non
basterebbe scrivere nel titolo che una donna è filippina per suggerire ai lettori
che la sua vita vale meno di quella di un’italiana. Di per sé scrivere che una
donna è filippina è un’informazione neutra. Allo stesso modo è una semplice descrizione scrivere che è una persona è svedese, canadese, marocchina, veneziana o siciliana (per fare un pessimo esempio: il cantante Anansi si è offeso perché in un articolo è stato scritto che è figlio di immigrati siciliani; chissà se Hugo Pratt si offendeva quando scrivevano che era nato a Rimini?). Questo tipo di informazione
diventerebbe razzista solo se espressa nel titolo di un quotidiano notoriamente
razzista. Al contrario, questa informazione avrebbe un tono tutt’altro che
razzista se espressa in un quotidiano che promuove la fratellanza fra Italiani
e Filippini (o Svedesi, o Canadesi, o Marocchini).
Secondo me il fatto che nel
titolo del Corriere della Sera non
sia stata indicata la nazionalità della donna investita fa supporre che in
questo tipo di titoli l’eventuale indicazione della nazionalità o dell’etnia
non abbia scopi razzisti ma solo informativi.
3. avendo l'investitrice 17 anni, se non fosse stata rom
si sarebbe detto "minorenne"; invece, essendo rom, la sua etnia prevale sia sul genere sia sull'età.
4. nel caso probabile l'investitrice abbia cittadinanza
italiana, come la maggior parte dei rom che vivono in Italia, sul filo di
questa cretineria si sarebbe potuto titolare pure "morta una filippina,
catturata un'italiana".
Lo so che per
qualcuno può sembrare incredibile, ma lo scopo dei giornali è fornire
informazioni!!!
E c’è un’altra
cosa incredibile: molto spesso le notizie di cronaca interna riguardano
cittadini italiani!!!
Ma c’è di più:
quasi tutti i cittadini italiani sono di razza bianca caucasica!!!
Un sacco di
gente si chiede perché nei titoli delle notizie di cronaca non viene mai
scritto che i criminali sono italiani di razza bianca caucasica (quando lo sono).
Non viene
scritto perché è ovvio che lo sono. I quotidiani
italiani si occupano dei fatti di cronaca italiani, che per forza di cose
riguardano spesso cittadini italiani. Sarebbe ridondante specificare che la persona a cui si riferisce un articolo di cronaca interna è italiana.
5. A proposito, "catturare" è verbo che si usa
per gli animali: gli esseri umani vengono "fermati" o
"arrestati", non "catturati".
Secondo il dizionario
online di La Repubblica catturare
significa:
“1 Prendere,
arrestare, imprigionare: c. un ladro
2 Prendere vivo
un animale libero o selvatico: c. uno scoiattolo
3 estens. Impadronirsi di qualcosa: c. una nave
4 INFORM Scaricare dati reperiti in rete, archiviandoli in un
file da tenere a disposizione nel proprio computer”
Gilioli è un
giornalista che scrive per la casa editrice che pubblica La Repubblica; per questo motivo ho citato La Repubblica anziché Garzanti,
Treccani
o Corriere
della Sera.
Se nei punti
da 2 a 4 potevano esserci dei dubbi, nel punto 5 emerge l’ossessione da parte
di Gilioli di vedere il razzismo a tutti i costi e di accusare di razzismo a
tutti i costi, al punto da modificare in maniera grottesca il significato di
vocaboli comuni della lingua italiana.
6. La proposta di Salvini di radere al suolo i campi rom
a seguito di questo incidente è basata evidentemente sulla convinzione che
un'etnia intera sia responsabile per il comportamento criminale di una sua
componente, oltre tutto minorenne; se al volante ci fosse stata un
diciassettenne bergamasca, dovremmo radere al suolo tutta Bergamo?
La critica
alla proposta di Salvini è corretta, tuttavia non capisco perché è stata
infilata in un articolo che riguarda il titolo di un articolo del Corriere della Sera. O meglio: lo
capisco benissimo. Vedi alla voce: disonestà intellettuale.
7. Ogni anno sulle strade italiane muoiono 5 mila
persone. Essendo i rom lo 0,25 per cento della popolazione italiana, si può
associare una maggiore tendenza dei rom all'omicidio stradale solo se viene
statisticamente dimostrato che auto guidate dai rom uccidono oltre 13 persone
l'anno. Ciò che non risulta, altrimenti avremmo oltre un titolone al mese come
quello di cui sopra.
Scrivendo "Ciò che non risulta, altrimenti avremmo
oltre un titolone al mese come quello di cui sopra" Gilioli dà per
scontato che ogni incidente mortale provocato da zingari finisca sui quotidiani
nazionali. E' una premessa inventata e campata in aria da cui è stato ricavato
un dato privo di basi (gli incidenti mortali provocati da zingari sono
sicuramente meno di 13, secondo Gilioli).
C’è da dire un’altra cosa. Il dato delle cinquemila
persone morte in incidenti stradali è sbagliato e fuorviante perché riguarda
TUTTI gli incidenti stradali. Il caso in questione ha delle particolarità: è un
omicidio doloso, a detta di chi investiga (di solito negli incidenti stradali
si hanno omicidi colposi); c'è omissione di soccorso; sono state investite nove
persone; gli investitori andavano a 180 all'ora in una zona abitata; gli
investitori stavano fuggendo dalla polizia. Il dato corretto da prendere in
considerazione non sarebbe il numero complessivo delle persone morte in
incidenti stradali ma di quelle morte in omicidi dolosi oppure, allargando, di
quelle uccise da pirati della strada che vanno a 180 all'ora in piena città.