Kickstarter pubblicherà il libro Transmetropolitan Art Book dedicato al fumetto di Warren Ellis e Darick Robertson edito alla fine degli anni '90 da DC Comics.
Ellis ha scritto la prefazione e Robertson ha disegnato la copertina che potete guardare nel sito Hypergeek.
Il ricavato sarà donato al Comic Book Legal Defense Fund e a Hero Initiative.
Il libro conterrà illustrazioni inedite di:
sabato 29 gennaio 2011
Su Amazon i libri digitali vendono più dei libri brossurati
Dall'inizio dell'anno nel sito Amazon.com le vendite dei libri digitali per il lettore Kindle hanno superato quelle dei libri di carta in edizione brossurata. Il rapporto è di 115 copie digitali vendute ogni 100 libri brossurati. Inoltre i libri digitali vendono il triplo dei libri cartonati.
Questi dati riguardano tutti i libri venduti su Amazon. Sono stati presi in considerazione anche i libri di cui non esiste la versione per Kindle e sono stati esclusi i libri digitali gratuiti.
Le vendite totali dei libri di carta (edizioni brossurate e cartonate) sono ancora superiori a quelle dei libri digitali. Il sorpasso dei libri per Kindle sui cartonati era già avvenuto nel 2010. Lo scorso luglio Amazon aveva annunciato che
Questi dati riguardano tutti i libri venduti su Amazon. Sono stati presi in considerazione anche i libri di cui non esiste la versione per Kindle e sono stati esclusi i libri digitali gratuiti.
Le vendite totali dei libri di carta (edizioni brossurate e cartonate) sono ancora superiori a quelle dei libri digitali. Il sorpasso dei libri per Kindle sui cartonati era già avvenuto nel 2010. Lo scorso luglio Amazon aveva annunciato che
venerdì 28 gennaio 2011
Tutte le morti dei Fantastici Quattro
La morte di uno dei membri dei Fantastici Quattro nel numero 587 della serie Fantastic Four ha fatto clamore, però non è la prima volta che muore uno dei supereroi che formano il quartetto. Il sito Techland ha passato in rassegna tutti i fumetti e i film nei quali sono morti i Fantastici Quattro.
Mark Millar: i fumetti su iPad e iPhone sono un pessimo affare per gli autori
In un articolo pubblicato su Millarworld lo scrittore scozzese Mark Millar ha espresso la sua opinione sui fumetti digitali venduti su iTunes ai proprietari dei telefonini iPhone e dei tablet iPad. Negli Stati Uniti i fumetti digitali destinati agli apparecchi della Apple vengono venduti a un prezzo che di solito oscilla dagli 1,49 dollari per i fumetti della Dark Horse agli 1,99 dollari per i fumetti delle altre case editrici.
Millar ha spiegato che alla Apple spetta il 30% e poi, portando come esempio Wanted, ha detto che il restante 70% viene suddiviso a metà fra comiXology (lo sviluppatore dell'applicazione che permette di leggere i fumetti) e la casa editrice. A seconda del contratto l'agente e gli autori ricevono una parte del 35% spettante alla casa editrice.
Wanted è una miniserie di sei numeri scritta da Mark Millar e JG Jones. Il primo numero dell'edizione digitale è gratuito mentre gli altri cinque sono venduti a 1,99 dollari. Wanted è il fumetto della piattaforma comiXology più scaricato del 2010.
In definitiva agli autori spetta la stessa percentuale che guadagnano dalla vendita del fumetto stampato su carta. Dal momento che il fumetto digitale costa circa la metà del fumetto stampato, gli autori guadagnano la metà.
Quello che non va giù a Millar è che
Millar ha spiegato che alla Apple spetta il 30% e poi, portando come esempio Wanted, ha detto che il restante 70% viene suddiviso a metà fra comiXology (lo sviluppatore dell'applicazione che permette di leggere i fumetti) e la casa editrice. A seconda del contratto l'agente e gli autori ricevono una parte del 35% spettante alla casa editrice.
Wanted è una miniserie di sei numeri scritta da Mark Millar e JG Jones. Il primo numero dell'edizione digitale è gratuito mentre gli altri cinque sono venduti a 1,99 dollari. Wanted è il fumetto della piattaforma comiXology più scaricato del 2010.
In definitiva agli autori spetta la stessa percentuale che guadagnano dalla vendita del fumetto stampato su carta. Dal momento che il fumetto digitale costa circa la metà del fumetto stampato, gli autori guadagnano la metà.
Quello che non va giù a Millar è che
giovedì 27 gennaio 2011
Capitan Israele, il primo supereroe (?) sionista
StandWithUs pubblica i fumetti di Capitan Israele, il primo supereroe (?) sionista.
Chissà se ammazza i bambini palestinesi col fosforo bianco?
In rete c'è un fumetto.
Chissà se ammazza i bambini palestinesi col fosforo bianco?
In rete c'è un fumetto.
mercoledì 26 gennaio 2011
Su Avvenire l'ennesima Caporetto giornalistica
Due domeniche fa il quotidiano Avvenire ha pubblicato un servizio sui fumetti composto da un pezzo principale intitolato "Dalla narrativa alla cronaca nera, la nuova età dei fumetti", da un'intervista a Matteo Stefanelli e da un trafiletto intitolato "Le vendite. Negli Stati Uniti è già boom".
Nel sito di Avvenire c'è l'articolo principale. Nel blog Fumettologicamente ci sono le scansioni degli altri due. L'autore è Ilario Lombardo.
Mi soffermo sul trafiletto (correte a leggerlo su Fumettologicamente e poi tornate qua) perché l'autore è riuscito a infilare tre errori nello spazio di pochissime righe.
Trasformare Matteo Stefanelli in Mauro Stefanelli non è un errore veniale, perché lo studioso è stato intervistato e gli è stata chiesta una piccola consulenza. Stefanelli è diventato Mauro sia nel trafiletto che (due volte!) nell'intervista.
In secondo luogo Lombardo scrive che il fatturato delle graphic novel è passato dal 2001 al 2007 da 75 a 375 milioni di dollari. Il giornalista attribuisce questo dato a una ricerca dell'OssCom dell'Università Cattolica quando in realtà la cifra proviene dal sito Icv2. Va precisato che il giro d'affari non riguarda solo le librerie di varia ma anche le fumetterie.
Il terzo errore è gigantesco. Nell'articolo principale Lombardo scrive che la graphic novel "è il fumetto nella sua piena evoluzione, che diventa romanzo". Cita tra gli altri Joe Sacco, Igort, Art Spiegelman, Will Eisner (nell'articolo principale), Peter Kuper e Robert Krumb (nel trafiletto). Nomina case editrici italiane come Coconino Press, Black Velvet, Edizioni BD e BeccoGiallo.
Quindi, quando scrive che il mercato della graphic novel è passato da 75 a 375 milioni di dollari, non pensa certo ai
Nel sito di Avvenire c'è l'articolo principale. Nel blog Fumettologicamente ci sono le scansioni degli altri due. L'autore è Ilario Lombardo.
Mi soffermo sul trafiletto (correte a leggerlo su Fumettologicamente e poi tornate qua) perché l'autore è riuscito a infilare tre errori nello spazio di pochissime righe.
Trasformare Matteo Stefanelli in Mauro Stefanelli non è un errore veniale, perché lo studioso è stato intervistato e gli è stata chiesta una piccola consulenza. Stefanelli è diventato Mauro sia nel trafiletto che (due volte!) nell'intervista.
In secondo luogo Lombardo scrive che il fatturato delle graphic novel è passato dal 2001 al 2007 da 75 a 375 milioni di dollari. Il giornalista attribuisce questo dato a una ricerca dell'OssCom dell'Università Cattolica quando in realtà la cifra proviene dal sito Icv2. Va precisato che il giro d'affari non riguarda solo le librerie di varia ma anche le fumetterie.
Il terzo errore è gigantesco. Nell'articolo principale Lombardo scrive che la graphic novel "è il fumetto nella sua piena evoluzione, che diventa romanzo". Cita tra gli altri Joe Sacco, Igort, Art Spiegelman, Will Eisner (nell'articolo principale), Peter Kuper e Robert Krumb (nel trafiletto). Nomina case editrici italiane come Coconino Press, Black Velvet, Edizioni BD e BeccoGiallo.
Quindi, quando scrive che il mercato della graphic novel è passato da 75 a 375 milioni di dollari, non pensa certo ai
Il berretto invernale di Hellboy
La fumetteria Hub Comics del Massachusetts vende un berretto invernale fatto a mano ispirato a Hellboy di Mike Mignola.
Da Robot 6
Da Robot 6
martedì 25 gennaio 2011
Ecco chi muore dei Fantastici Quattro
Lo scorso dicembre la notizia che un membro dei Fantastici Quattro sarebbe morto e di conseguenza la Marvel avrebbe chiuso la storica serie Fantastic Four ha fatto capolino su molti quotidiani e telegiornali sia negli Stati Uniti che in Italia.
La casa editrice non ha rivelato l'identità del morto eccellente fino all'uscita dell'albo, cioè oggi.
Per sapere chi è morto cliccate su Continua.
La casa editrice non ha rivelato l'identità del morto eccellente fino all'uscita dell'albo, cioè oggi.
Per sapere chi è morto cliccate su Continua.
domenica 23 gennaio 2011
Il Comics Code non esiste più. Archie pianta l'ultimo chiodo nella bara di Fredric Wertham
Nel 1954 lo psichiatra Fredric Wertham pubblicò Seduction of the Innocent, un saggio nel quale i fumetti venivano accusati di traviare i lettori ed erano considerati una delle principali cause della delinquenza giovanile.
Il libro ebbe un'influenza enorme sull'opinione pubblica statunitense. Molti genitori avviarono campagne in favore della censura dei fumetti e la commissione senatoriale sulla delinquenza giovanile convocò Wertham per chiedergli un parere sul tema. Di fronte alla commissione lo psichiatra ripetè le teorie esposte nel libro, affermando che i fumetti erano la causa principale dei crimini commessi dai giovani. La commissione, dopo avere interrogato William Gaines della EC Comics, probabilmente la casa editrice che più di ogni altra pubblicava fumetti violentì, non accusò i fumetti di essere all'origine di alcun crimine ma raccomandò gli editori di non pubblicare storie troppo violente.
In seguito a questa raccomandazione le case editrici si autocensurarono per mezzo del Comics Code Authority. Le regole contenute nel Comics Code erano particolarmente soffocanti: non potevano essere raffigurati tabacco, liquori, droghe ed esplosivi ed erano banditi personaggi come
Il libro ebbe un'influenza enorme sull'opinione pubblica statunitense. Molti genitori avviarono campagne in favore della censura dei fumetti e la commissione senatoriale sulla delinquenza giovanile convocò Wertham per chiedergli un parere sul tema. Di fronte alla commissione lo psichiatra ripetè le teorie esposte nel libro, affermando che i fumetti erano la causa principale dei crimini commessi dai giovani. La commissione, dopo avere interrogato William Gaines della EC Comics, probabilmente la casa editrice che più di ogni altra pubblicava fumetti violentì, non accusò i fumetti di essere all'origine di alcun crimine ma raccomandò gli editori di non pubblicare storie troppo violente.
In seguito a questa raccomandazione le case editrici si autocensurarono per mezzo del Comics Code Authority. Le regole contenute nel Comics Code erano particolarmente soffocanti: non potevano essere raffigurati tabacco, liquori, droghe ed esplosivi ed erano banditi personaggi come
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