Visualizzazione post con etichetta autori italiani. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta autori italiani. Mostra tutti i post
venerdì 16 dicembre 2016
Daryl Dark - Stagione due: recensione su Fumetto d'Autore
Su Fumetto d'Autore c'è una recensione di Daryl Dark - Stagione due, libro a fumetti che contiene anche una storia di 24 pagine scritta da me e disegnata da Simone Michelini:
http://www.fumettodautore.com/recensioni/5005-daryl-dark-stagione-2-cagliostro-e-press
"Questo secondo arco narrativo è inoltre impreziosito da alcune nuove collaborazioni in particolar modo per quanto riguarda i testi. Si tratta di Giorgio Neri, pseudonimo dietro cui si cela un poliedrico autore, e di Luigi Siviero, apprezzato critico con all’attivo vari volumi scritti per Nicola Pesce Editore e Proglo.
Proprio dalla penna di quest’ ultimo scaturiscono tra l’altro gli episodi più divertenti in cui, in questi tempi in cui la destrutturazione dei personaggi Disney va particolarmente di moda, vediamo Daryl Dark e il socio Hardo alle prese con un pericoloso antagonista terribilmente simile ad un papero molto noto."
martedì 25 ottobre 2016
Da Dylan Dog all'11 settembre: incontro allo Spazio Cagliostro a Lucca
Venerdì 28 ottobre alle ore 15:00 lo Spazio Cagliostro in Piazzetta dell'Arancio a Lucca ospiterà una presentazione dei miei libri su Dylan Dog, su Sherlock Holmes e sugli attentati dell'11 settembre nei fumetti, e il fumetto con protagonista Daryl Dark che ho realizzato assieme al disegnatore Simone Michelini.
Si parlerà innanzitutto di Sherlock Holmes. L'avventura nei fumetti, nuovo libro pubblicato da Prospettiva Globale che uscirà in occasione di Lucca Comics & Games 2016.
Sherlock Holmes. L'avventura nel fumetto è un viaggio nel mondo sterminato e labirintico di parole e immagini nel quale Sherlock Holmes ha vissuto per più di un secolo. Dalle strisce classiche di Chester Gould e Elzie C. Segar alla British Invasion di Alan Moore, dalla nascita dei comic book all'invenzione delle graphic novel, dai Peanuts di Charles M. Schulz alle avventure dei supereroi della Marvel e della DC Comics, da Dylan Dog a Detective Conan, Sherlock Holmes è stato una presenza pressoché costante nel fumetto americano e mondiale.
Nel fumetto di Daryl Dark il trisnipote di Sherlock Holmes specializzato in indagini sull'occulto deve vedersela con un papero omicida e irascibile proveniente da... Paperopoli!
Il fumetto è pubblicato nell'antologia Daryl Dark – Stagione due della Cagliostro EPress. Sarà disponibile presso lo Spazio Cagliostro dal 28 ottobre all'1 novembre.
Giunto alla seconda edizione che esce in concomitanza con il trentennale dell'indagatore dell'incubo, Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l'incubo (NPE) è un saggio nel quale vengono presi in esame tutti i fumetti di Dylan Dog scritti da Tiziano Sclavi.
Per saperne di più:
Intervista su Sherlock Magazine: http://
Recensione di Fabio Licari su Dylan Dog – I colori della paura n. 18: http://
Dall'11 settembre a Barack Obama. La storia contemporanea nei fumetti (NPE) è un libro in cui vengono esplorati i legami fra i fumetti e fatti storici come gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001, la Guerra al Terrore e l'elezione di Barack Obama.
Per saperne di più:
Intervista su Lo Spazio Bianco: http://
Recensione di Giulio Cesare Cuccolini su Fumo di China: http://
Informazioni sullo Spazio Cagliostro:
http://
mercoledì 19 ottobre 2016
Ho scritto Daryl Dark
Ho scritto un fumetto di 24 pagine di Daryl Dark che sarà pubblicato nell'antologia Daryl Dark - Stagione Due della Cagliostro EPress. Il disegnatore del fumetto è Simone Michelini.
Il fumetto sarà in vendita nello Spazio Cagliostro a Lucca dal 28 ottobre all'1 novembre. Successivamente sarà in vendita nel sito dell'editore e nelle fumetterie.
Prossimamente la versione digitale del fumetto potrà essere scaricata gratuitamente nel sito http://cagliostroepress.com/
giovedì 13 ottobre 2016
Esce Il magazzino dei mondi 3 con un mio racconto
Un mio microracconto intitolato La ragnatela è pubblicato nell'antologia Il magazzino dei mondi 3 della Delos Books. Il libro contiene duecento racconti di fantascienza lunghi al massimo 2.000 battute ciascuno.
Domenica 16 ottobre 2016 alle ore 13.00, durante la manifestazione Strani Mondi, che si terrà presso UESM Casa dei Giochi in via Sant'Uguzzone 8 a Milano, avrà luogo la presentazione dell’antologia da parte del curatore Franco Forte.
Dylan Dog e Sherlock Holmes: intervista su The Fear
In occasione dell'uscita della seconda edizione di Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l'incubo sono stato intervistato da Sergio Di Girolamo del sito The Fear:
http://www.thefear.it/interviste/interluigisiviero.html
Seconda edizione per Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l'incubo
Esce la seconda edizione di Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare l'incubo. Siccome sono un fannullone copio e incollo il comunicato stampa che nei giorni scorsi ho inviato a vari siti e riviste:
A distanza di quattro anni dalla prima pubblicazione da
parte di NPE esce la seconda edizione riveduta e aggiornata di Dylan Dog e Sherlock Holmes: indagare
l’incubo di Luigi Siviero.
Questo libro non è solo una guida al labirintico universo
di Dylan Dog, ma un saggio che getta nuova luce sui temi che attraversano la
serie e che ne hanno fatto il più grande e innovativo successo del fumetto
italiano negli ultimi trent’anni. Nella sua analisi, Siviero si concentra sugli
episodi scritti da Tiziano Sclavi dal 1986, anno del debutto in edicola
dell’Indagatore dell’Incubo.
Come suggerisce il titolo, nel saggio viene dato ampio
spazio al confronto fra Dylan Dog e Sherlock Holmes e alla tesi secondo cui
l’indagatore dell’incubo sarebbe stato costruito come una sorta di antitesi del
detective creato da Sir Arthur Conan Doyle. Ma il libro contiene anche dei
capitoli incentrati sul processo creativo del personaggio, sui concetti di
orrore e mostruosità, sulla struttura della serie, sui temi del caso e del
fallimento e sulle citazioni letterarie, cinematografiche e fumettistiche di
cui è costellata la serie. Infine il libro è chiuso da un'intervista a Tiziano
Sclavi.
Dal 2012 a oggi Dylan
Dog e Sherlock Holmes: indagare l’incubo ha esaurito la prima tiratura e
ottenuto recensioni entusiastiche da parte della critica. Questo è l’estratto
di un articolo di Fabio Licari pubblicato su Dylan Dog - I colori della
paura n. 18:
Dylan Dog e
Sherlock Holmes: indagare l'incubo
di Luigi Siviero è un saggio analitico che a volte fa tremare i polsi per la
mole di argomenti, e argomentazioni, che riempiono le oltre 200 pagine
incorniciate dalla bella cover di Angelo Stano (…).
Lo dico perché non sempre è facile entrare
nell'affabulazione colta e tecnica di Siviero. Forse è meglio lasciarsi
trascinare dal flusso di dati, approfondimenti, "esplorazioni",
paragoni, spunti di riflessione. Che ci fanno viaggiare da Sir Arthur Conan
Doyle, naturalmente, visto il titolo, al genio visionario e profetico di Philip
K. Dick, passando per Friedrich Dürrenmatt (…) in un infinito, coinvolgente
gioco di rimandi e citazioni legati a narrativa popolare e cultura alta.
(…) Verrebbe da dire: astenersi perditempo e fan non
hardcore. Ma forse è il contrario, forse un lettore più distratto potrebbe
improvvisamente trovare motivazioni e urgenze sconosciute, e scoprire quello
che il fumetto non dice ad alta voce, ma tra le righe.
La nuova edizione di Dylan
Dog e Sherlock Holmes: indagare l’incubo giunge in concomitanza con il
trentesimo anniversario di vita editoriale di Dylan Dog che sarà festeggiato in
ottobre proprio con il ritorno di Tiziano Sclavi in veste di sceneggiatore dopo
un lungo periodo di assenza dalle pagine della serie pubblicata da Sergio
Bonelli Editore.
L'autore del libro
Luigi Siviero è nato a Trento
il 6 giugno 1977. Laureato in giurisprudenza. Ha realizzato il breve saggio Analisi
del fumetto. La composizione delle coppie di tavole (Abigail Press, 2007),
il fumetto sperimentale (C6H10O5)n (Abigail Press, 2009) e degli
interventi critici pubblicati nell'antologia Garth Ennis. Nessuna pietà agli
eroi (Edizioni XII, 2010) e nel catalogo della mostra Interni immaginari
dedicata ad Ausonia dal festival Lucca Comics & Games (Associazione
culturale DOUble SHOt, 2010).
Nel 2012 è uscito Dylan Dog
e Sherlock Holmes: indagare l'incubo (Edizioni NPE), un libro che contiene
un'analisi del Dylan Dog di Tiziano Sclavi accompagnata da un'intervista
al creatore dell'indagatore dell'incubo.
Nel 2013 è stato pubblicato il
saggio Dall'11 settembre a Barack Obama. La storia contemporanea nei fumetti
(Edizioni NPE), dedicato ai fumetti che hanno come temi gli attentati
terroristici dell'11 settembre 2001 e la Guerra al Terrore.
Ha pubblicato racconti, poesie,
fumetti e articoli nelle riviste «Lahar Magazine», «Fumo di China» e «Trentino
Mese», nei siti Fumetti di Carta, Lo Spazio Bianco e BilBOlBul
e in diverse antologie.
Nel 2016 ha vinto il Premio
Fogazzaro nella sezione Microletteratura e social network – Premio speciale
umorismo.
lunedì 25 aprile 2016
Dall'11 settembre a Barack Obama: un'intervista
Nel 2014 Emanuele
Schibotto mi ha fatto un'intervista che è stata pubblicata nel sito Equilibri. Dal momento che l'intervista non è più in rete la pubblico nel mio blog. L'argomento dell'intervista è il mio libro intitolato Dall'11 settembre a Barack Obama. La storia contemporanea nei fumetti pubblicato da NPE nel 2013.
Altre interviste:
Simone Rastelli su Lo Spazio Bianco.
Stefania Povolo su Trento Blog.
Carlo Martinelli al Social Stone.
Recensioni del libro:
Giulio C. Cuccolini su Fumo di China.
Marco Pontoni su La voce di New York.
Carlo Martinelli su Trentino e Alto Adige.
Fabio Volino su Comicus.
Davide Occhicone su Postcard Cult.
Luca Benedetti su Mangialibri.
Il libro in rete:
Il sommario.
Il primo capitolo.
Il paragrafo 6.2 (Capitan America di John Ney Rieber e John Cassaday).
Il paragrafo 6.12 (Sacro terrore di Frank Miller).
Simone Rastelli su Lo Spazio Bianco.
Stefania Povolo su Trento Blog.
Carlo Martinelli al Social Stone.
Recensioni del libro:
Giulio C. Cuccolini su Fumo di China.
Marco Pontoni su La voce di New York.
Carlo Martinelli su Trentino e Alto Adige.
Fabio Volino su Comicus.
Davide Occhicone su Postcard Cult.
Luca Benedetti su Mangialibri.
Il libro in rete:
Il sommario.
Il primo capitolo.
Il paragrafo 6.2 (Capitan America di John Ney Rieber e John Cassaday).
Il paragrafo 6.12 (Sacro terrore di Frank Miller).
QUAL'ERA
IL TUO OBIETTIVO NELLO SCRIVERE QUESTO VOLUME? QUALE MESSAGGIO
INTENDI COMUNICARE?
Ben
prima di pensare a questo libro avevo letto alcuni fumetti nei quali
gli autori avevano affrontato il tema degli attentati dell’11
settembre e preso posizione sulla Guerra al Terrore. Ad eccezione de
L’ombra
delle Torri
di Art Spiegelman e di alcuni fumetti brevi pubblicati in
un’antologia intitolata 9-11
vol. 1. Artists Respond,
caratterizzati per lo più dall’essere autobiografici, si trattava
di opere di finzione utilizzate dagli autori per esprimere il proprio
punto di vista sull’11 settembre e sulla politica estera
dell’amministrazione Bush: Ex
Machina
di Brian K. Vaughan e Tony Harris (un supereroe improvvisato salva
una delle Torri Gemelle dall’attacco dei terroristi, e grazie alla
fama procuratagli da questa azione vince le elezioni amministrative a
New York), Ultimates
di Mark Millar e Bryan Hitch (una versione reazionaria dei
Vendicatori in cui i supereroi sono usati dal governo americano come
armi di distruzione di massa), The
Pro
di Garth Ennis e Amanda Conner (una prostituta supereroina rimprovera
dei supereroi derivati da Batman e Superman di non essere riusciti a
sventare gli attentati), DMZ
di Brian Wood e Riccardo Burchielli (una New York devastata dai
bombardamenti – lo scrittore risiede nella metropoli e ha preso
spunto da quanto visto l’11 settembre – fa da sfondo a una guerra
civile interna agli Stati Uniti) e altri.
Inizialmente,
dunque, ero interessato a due filoni: l’uso del fumetto per fare
cronaca e per esprimere opinioni politiche. In seguito, mano a mano
che ho raccolto materiale (non solo fumetti, ma anche opere di
saggistica non legate ai fumetti), ho ampliato lo sguardo e aggiunto
argomenti nuovi al nucleo iniziale.
IL LIBRO, PAR DI CAPIRE, E' CENTRATO SU DUE POLI PRINCIPALI: STATI UNITI ED EUROPA. PER QUALE MOTIVO? PERCHE' LA LETTERATURA FUMETTISTICA DI RIFERIMENTO PROVIENE DALL'OCCIDENTE OPPURE PERCHE' HAI RITENUTO IMPORTANTE ANALIZZARE SOLO QUESTE DUE AREE?
IL LIBRO, PAR DI CAPIRE, E' CENTRATO SU DUE POLI PRINCIPALI: STATI UNITI ED EUROPA. PER QUALE MOTIVO? PERCHE' LA LETTERATURA FUMETTISTICA DI RIFERIMENTO PROVIENE DALL'OCCIDENTE OPPURE PERCHE' HAI RITENUTO IMPORTANTE ANALIZZARE SOLO QUESTE DUE AREE?
Ho
scelto di occuparmi in maniera sistematica dei fumetti realizzati
dagli autori di lingua inglese e di dedicare spazio anche ad alcuni
fumetti dell’Europa continentale. Non conoscendo lingue come
l’arabo e il giapponese, e non esistendo fumetti di importanza
fondamentale scritti in queste lingue e tradotti in italiano, sono
stato costretto a pormi dei limiti.
Quando
ho iniziato a scrivere il libro non immaginavo che i fumetti su 11
settembre, Guerra al Terrore, elezione di Barack Obama e morte di
Osama bin Laden fossero così tanti. Se al principio avessi deciso di
prendere in considerazione la produzione fumettistica a livello
globale, probabilmente sarei dovuto ritornare sui miei passi a causa
della mole di lavoro richiesta. Inoltre non ci sarebbero state pagine
a sufficienza per occuparmi di tutti i fumetti!
Penso
che sarebbe possibile scrivere un altro libro sull’epoca della
Guerra al Terrore nei fumetti italiani.
LA BIBLIOGRAFIA DELL'OPERA E' MOLTO NUTRITA. QUALI SONO STATI I LIBRI DI RIFERIMENTO (OLTRE AI FUMETTI) PER LA CONSULTAZIONE?
LA BIBLIOGRAFIA DELL'OPERA E' MOLTO NUTRITA. QUALI SONO STATI I LIBRI DI RIFERIMENTO (OLTRE AI FUMETTI) PER LA CONSULTAZIONE?
Un
libro importante è stato Writing
the War on Terrorism
di Richard Jackson (Manchester University Press, 2005). In questo
saggio l’autore ha analizzato il linguaggio utilizzato da George W.
Bush e dai membri del suo governo all’indomani degli attentati
dell’11 settembre 2001, e le ricadute che queste scelte
linguistiche, accettate e subito assorbite dai mass media, ebbero
sull’opinione pubblica. Jackson non si è occupato di fumetti nel
suo libro: trovo che individuare come i fumettisti abbiano reagito al
linguaggio proposto in maniera aggressiva dall’amministrazione Bush
sia una sorta di prosecuzione e sviluppo del tutto nuovi del lavoro
fatto dallo studioso inglese.
Se
si eccettua una breve favola reazionaria – ha come protagonisti un
elefante (gli Stati Uniti) e una banda di topi di fogna (i
terroristi) – di Stan Lee e Marie Severin, nella quale sono ripresi
in maniera pedissequa i vocaboli più caratteristici e le
argomentazioni dei discorsi fatti da Bush all’indomani dell’11
settembre, mi sembra che i fumettisti siano stati refrattari alla
retorica proposta da quel governo. Come esempi di fumetti nei quali
il linguaggio di Bush è stato criticato si possono citare L’ombra
delle Torri
di Art Spiegelman, The
Boondocks
di Aaron McGruder
e Doonesbury
di Garry B. Trudeau.
Da
Writing
the War on Terrorism
e da un altro libro interessante sullo stesso argomento (Linguaggio
collaterale. Retoriche della “guerra al terrorismo”
a cura di John Collins e Ross Glover, pubblicato in Italia da ombre
corte)
ho preso spunto per scrivere l’intero quarto capitolo.
È
stata molto utile anche la lettura di Diplopia
di Clément Chéroux (Giulio Einaudi Editore, 2010), un saggio nel
quale l’autore ha analizzato le fotografie degli attentati dell’11
settembre pubblicate su circa quattrocento quotidiani americani
usciti l’11 e il 12 settembre 2001, Shock
Economy. L’ascesa del capitalismo dei disastri
di Naomi Klein (RCS Libri, 2007), che è alla base di due fumetti di
Joe Sacco (Nostradamus
Project,
uscito nel volume antologico 12
settembre)
e Roberto Recchioni e Matteo Cremona (David
Murphy – 911),
Il
conflitto israelo-palestinese
di James L. Gelvin (Giulio Einaudi Editore, 2007), Arteterapia.
L’arte che cura
di Cathy A. Malchiodi (Giunti Editore, 2009) e altri.
CI PUOI DESCRIVERE LE DIFFERENZE NEL TRATTARE LA STORIA CONTEMPORANEA TRA MAINSTREAM DEI FUMETTI STATUNITENSI E GLI EDITORI EUROPEI?
Premetto
che non mi sono occupato in maniera sistematica dei fumetti europei.
Senza dubbio fra fumetti statunitensi ed italiani c’è una
differenza quantitativa. Negli Stati Uniti i fumetti sono pubblicati
in modo tale per cui viene data la possibilità a tantissimi autori
di essere pubblicati ed esprimere le proprie opinioni presso un vasto
pubblico. Mi riferisco al fatto che negli Stati Uniti escono ogni
mese più di quattrocento albi con fumetti di circa ventidue pagine e
i quotidiani ospitano un ragguardevole numero di strisce (questa
forma di pubblicazione, sebbene in declino, offre ancora spazio a
molti autori). In Francia invece il mercato del fumetto è vasto e
paragonabile quanto a dimensioni a quello degli Stati Uniti.
Al
di là di queste considerazioni sulla quantità di fumetti
pubblicati, è importante sottolineare come negli Stati Uniti gli
autori siano stati rapidi ad affrontare il tema degli attentati
dell’11 settembre e come i temi dell’11 settembre e della Guerra
al Terrore abbiano pervaso un numero elevato di opere.
In
Italia invece, salvo eccezioni (credo che l’unica eccezione sia un
fumetto di Roberto Recchioni pubblicato su Lanciostory
nel 2001), non c’è stata l’esigenza immediata da parte degli
autori di confrontarsi con quello che era successo l’11 settembre e
ci sono state meno occasioni di parlare della Guerra al Terrore.
Non
c’è una sola spiegazione a questa differenza di approccio.
Innanzitutto si può notare che il fumetto italiano è storicamente
meno incline a occuparsi dei fatti di cronaca contemporanea rispetto
a quello statunitense. In secondo luogo, come detto sopra, meno
sbocchi per gli autori significa meno occasioni per esprimersi.
Infine non bisogna dimenticare che molti fumettisti abitano a New
York e che nella Grande Mela hanno sede case editrici importanti come
Marvel e DC Comics. Per quanto gli Italiani siano stati toccati da
quello che è successo l’11 settembre, e per quanto i mezzi di
comunicazione abbiano abbattuto la distanza fra l’Italia e New
York, in Italia il crollo delle Torri è stato vissuto solo in via
mediata. Invece i newyorkesi (e quindi gli autori di fumetti) erano
in mezzo alla nuvola di polvere che si sollevava da Ground Zero. Non
c’è da stupirsi che molti di loro abbiano voluto sedersi
immediatamente al tavolo da disegno per raccontare.
COME GIUDICHI I LAVORI DI GRAPHIC NOVEL? SECONDO TE I JOE SACCO E GUY DELISLE INIZIANO AD ESSERE APPREZZATI ANCHE IN ITALIA OPPURE PERMANE UNA CONSIDERAZIONE MINORE?
In
Italia c’è molto interesse per le opere di cronaca a fumetti, che
riescono a catturare l’attenzione dei giornalisti e di un pubblico
nuovo che in precedenza non seguiva i fumetti con costanza o era
lontano da questo linguaggio.
Non
c’è quindi da stupirsi che Joe Sacco, uno dei padri e degli autori
migliori di graphic journalism, abbia un buon seguito. Anche Guy
Delisle è un autore che merita attenzione. Tra l’altro il rinato
interesse di Mondadori e Rizzoli per il fumetto passa anche per
questi due autori: la prima pubblica Sacco e la seconda Delisle.
A
proposito del legame fra graphic novel e 11 settembre e Guerra al
Terrore mi ha stupito il fatto che questi argomenti siano stati quasi
del tutto ignorati dagli autori italiani (un’eccezione è la
biografia a fumetti di Julian Assange scritta da Dario Morgante e
disegnata da Gianluca Costantini).
Labels:
autori italiani,
autori UK e Irlanda,
autori USA,
editori italiani,
editori USA,
internet,
interviste,
libri,
Luigi Siviero,
Marvel,
politica,
storia
giovedì 11 febbraio 2016
Tiziano Sclavi scrive un nuovo Dylan Dog
Tiziano Sclavi ha consegnato alla Sergio Bonelli Editore la sceneggiatura di un nuovo fumetto di Dylan Dog. Tre dei titoli provvisori del fumetto proposti da Sclavi sono Il grande silenzio, Dal fondo della vita e Giorni perduti. Il fumetto sarà lungo 94 pagine.
Lo si apprende dalla pagina di Facebook di Roberto Recchioni, supervisore dei fumetti dedicati al personaggio, dove è stata pubblicata la prima pagina del faldone con la sceneggiatura.
L'ultimo fumetto dell'indagatore dell'incubo scritto dal creatore del personaggio è Dylan Dog n. 250 uscito nel 2007.
Qua c'è una ricchissima galleria di immagini di Dylan Dog.
giovedì 7 gennaio 2016
Il Grand Prix di Angoulême travolto da accuse di sessismo
Il Grand Prix de la Ville d’Angoulême è un premio alla
carriera che viene assegnato ogni anno in occasione del Festival di Angoulême.
È un premio unico, nel senso che esiste una sola categoria: non ci sono il
Grand Prix al disegnatore, sceneggiatore, copertinista, inchiostratore… C’è
solo un unico Grand Prix assegnato una volta l’anno a un solo autore (ci fu un’unica
eccezione nel 2008, quando vinsero Dupuy e Berberian, ma in quel caso era
giusto fare uno strappo alla regola), con l’aggiunta sporadica di un secondo
Premio speciale di pari importanza (sono stati assegnati Premi speciali in
occasione del decimo, quindicesimo, ventesimo e quarantesimo anniversario del
Grand Prix, un Premio speciale del millennio nel 1999 e un Premio speciale
vinto dalla rivista Charlie Hebdo nel 2015).
Il Grand Prix è stato vinto da autori come Will Eisner,
Moebius, Jean-Claude Forest, Hugo Pratt (Premio speciale del quindicesimo
anniversario) Jacques Tardi, Morris, Enki Bilal, Robert Crumb, Albert Uderzo
(Premio speciale del millennio), Art Spiegelman, Bill
Watterson e Katsuhiro Otomo.
Insomma, non ne danno tanti e non li danno al primo che capita…
Insomma, non ne danno tanti e non li danno al primo che capita…
Il 5 gennaio 2016 gli organizzatori del Festival di Angoulême
hanno reso nota una lista di trenta autori di fumetti candidati all’edizione 2016
Grand Prix. Il secondo passo sarebbe dovuto essere la selezione ulteriore di
tre di essi e il terzo passo sarebbe dovuto essere l’assegnazione del Grand
Prix a uno dei tre.
Qualcosa si è inceppato. È stato notato che fra i trenta
candidati al Grand Prix non c’è nemmeno una donna, e così ben dieci autori
candidati hanno rifiutato di concorrere per il premio in segno di solidarietà
nei confronti delle donne che fanno fumetti oppure per protestare contro una
selezione che da più parti è stata definita sessista. Gli autori che hanno
scelto di non gareggiare per il premio sono Daniel Clowes, Chris Ware, Charles
Burns, Riad Sattouf, Joann Sfar, Milo Manara, Pierre Christin, Etienne
Davodeau, Christophe Blain e Brian Michael Bendis. L’organizzazione del festival
è corsa al riparo annunciando che saranno aggiunte delle donne nella lista dei
finalisti.
La polemica ha avuto risonanza mondiale, sia per la
caratura e per il numero degli autori coinvolti sia per l’importanza del
premio. È intervenuta anche Fleur Pellerin, Ministro della cultura in Francia,
affermando di essere un po’ turbata dal fatto che in una lista di trenta autori
non ci fosse nemmeno una donna.
Il direttore del festival Franck Bondoux, intervistato da
Télérama,
ha affermato che “Il Festival ama le donne, ma non si può riscrivere la storia
del fumetto”.
E ha ragione Bondoux: per decenni la storia del fumetto è
stata fatta principalmente da autori di sesso maschile. È normale che i
vincitori fino a oggi siano quasi tutti uomini e che i candidati siano quasi
tutti (o tutti, come è successo quest’anno) uomini.
Chi contesta la scelta della giuria dovrebbe fare due
cose. Innanzitutto dovrebbe produrre un lungo elenco di autrici che meritano un
premio alla carriera così prestigioso, un premio che è stato vinto da Moebius,
Pratt, Watterson e Otomo e che vanta fra i candidati dell’edizione del 2016
Alan Moore, Frank Miller, Lorenzo Mattotti e Alejandro Jodorowsky. Parlo di
autrici di prima grandezza, non di oneste professioniste da elencare solo
perché donne, che sarebbero le prime a provare imbarazzo per essere state
infilate a forza in un contesto che non appartiene loro. Le autrici meritevoli
esistono, ci mancherebbe. Per esempio Grazia Nidasio, Alison Bechdel, Marjane
Satrapi, Rumiko Takahashi, Riyoko Ikeda, Moto Hagio e Ai Yazawa. Probabilmente
ce ne sono altre, ma quante altre?
In secondo luogo i contestatori dovrebbero fare un elenco
di uomini all’altezza di vincere il premio. Sicuramente l’elenco sarebbe molto
lungo. Sarebbe nettamente più lungo di quello delle donne.
In passato il fumetto è stato appannaggio principalmente
dei maschi. I premi alla carriera vengono assegnati ad autori che una carriera
l’hanno avuta (i vincitori del Grand Prix hanno in media 50 anni e solo in
cinque occasioni il premio è stato assegnato ad autori trentenni), non all’ultimo
arrivato che ha azzeccato un libro nel 2015 e sul quale si prova a scommettere.
E gli autori che hanno avuto una carriera, oggi, provengono da un mondo che era
principalmente maschile. Volere inserire forzatamente la componente femminile
in un contesto che era principalmente maschile significa riscrivere la storia del fumetto, e
riscriverla in maniera falsa. Non che le donne in passato siano sempre state estranee al mondo del fumetto (sopra ho scritto che donne meritevoli di vincere il premio ce ne sono), ma fare finta che le donne abbiano avuto un impatto
determinante nella storia del fumetto significa raccontare una bugia.
Le vittime di questa bugia sono le donne. La candidatura
di trenta uomini al Grand Prix descrive il mondo del fumetto come era in
passato e come si vorrebbe che non fosse. Fare una fotografia veritiera del
passato aiuta a mettere a fuoco il problema e a cercare soluzioni per superarlo
(visto che ancora oggi le donne che fanno fumetti sono una piccola minoranza). Cosa
succederebbe se venisse dato uno spazio abnorme alle donne? Esauriti in fretta
i nomi di prima grandezza, si sarebbe costretti a raschiare il fondo del barile
pur di dare uno spazio obbligatorio alle donne. Le autrici finirebbero con il
conquistare uno spazio per via della femminilità anziché della bravura. Sarebbe
svilente per le donne e irritante per gli uomini.
Le vittime di questa bugia sono anche gli uomini. Il
tentativo di dare alle donne un rilievo che non hanno avuto nella storia del
fumetto è una discriminazione sessista nei confronti dei fumettisti di sesso
maschile che un ruolo di primo piano lo hanno avuto.
La candidatura di trenta maschi al Grand Prix de la Ville avrebbe dovuto essere l’occasione per scrivere il futuro, non per riscrivere il
passato a proprio comodo.
Meglio stendere un velo pietoso sul comportamento dell'associazione di autrici Collectif des créatrices de bande dessisée contre le sexism, che ha invocato il boicottaggio del premio da parte dei trenta candidati, e degli organizzatori del Festival di Angoulême, che hanno ceduto alle proteste inserendo in un secondo momento sei donne fra i finalisti (Lynda Barry, Julie Doucet, Moto Hagio, Chantal Montellier, Marjane Satrapi, Posy Simmonds).
Meglio stendere un velo pietoso sul comportamento dell'associazione di autrici Collectif des créatrices de bande dessisée contre le sexism, che ha invocato il boicottaggio del premio da parte dei trenta candidati, e degli organizzatori del Festival di Angoulême, che hanno ceduto alle proteste inserendo in un secondo momento sei donne fra i finalisti (Lynda Barry, Julie Doucet, Moto Hagio, Chantal Montellier, Marjane Satrapi, Posy Simmonds).
lunedì 10 agosto 2015
Corto Maltese di Joann Sfar e Christophe Blain
Un utente del sito 2dgalleries ha pubblicato due tavole di un fumetto di Corto Maltese scritto da Joann Sfar e disegnato da Christophe Blain. Le due tavole sono state create nel 2012 per un progetto della casa editrice belga Casterman non andato in porto.
Sfar e Blain hanno preso spunto da un fumetto ipotizzato da Hugo Pratt ma mai realizzato. Pratt avrebbe voluto disegnare un'avventura di Corto Maltese in cui il marinaio, diretto verso la Cina, veniva arrestato in India e veniva difeso in tribunale da Gandhi. Di quest'opera esiste solo una tavola di storyboard in cui compaiono Corto Maltese e Ganghi, pubblicata nel libro Hugo Pratt 60 (Visualprint, 1981).
Nel sito 2dgalleries ci sono le due tavole in una versione più grande di quella mostrata qua sotto.
Joann Sfar, nato a Nizza nel 1971, è sceneggiatore e disegnatore di tantissimi fumetti, fra cui Il gatto del rabbino, La fortezza e Professor Bell.
Christophe Blain, fumettista francese nato nel 1970, è uno dei più grandi talenti del fumetto francese contemporaneo. E' autore de I segreti del Quai D'Orsay, oltre che di Isaac il pirata, Socrate il semicane, Gus, King Kong e altre opere.
Prima tavola di Sfar e Blain.
Seconda tavola di Sfar e Blain.
Corto Maltese e Gandhi nello storyboard disegnato da Hugo Pratt.
martedì 9 giugno 2015
Quel murales di Zerocalcare è solo brutto
Il fumettista Zerocalcare ha realizzato un murales che gli è stato commissionato dal comune di Montanaro in provincia di Torino. L'opera non è piaciuta al sindaco Giovanni Ponchia, eletto con una lista civica di centrosinistra, a causa della presenza di una stella rossa che non era stata disegnata nel bozzetto originale presentato da Zerocalcare e approvato dall'amministrazione comunale:
"È troppo grande e nel bozzetto originale non c'era. Ho chiesto che venga rimosso perché mi sono arrivate tante lamentele. L'opera è stata autorizzata per onorare la memoria di un nostro giovane concittadino che è morto per la libertà di tutti. Invece qui qualcuno vuole spaccare il paese che io devo amministrare. Non si può restare fermi ai conflitti di 70 anni fa. Dobbiamo guardare al futuro."
La stella è stata disegnata nel murales da Zerocalcare perché è il segno di riconoscimento della Brigata Garibaldi in cui militò come partigiano Giuseppe Prono nella Seconda guerra mondiale, oltre ad essere il simbolo del comunismo, in nome del quale combatterono i partigiani di quel gruppo.
Oltre alle motivazioni surreali del sindaco ci sono altre due cose interessanti da sottolineare. Innanzitutto la completa mancanza di professionalità di Zerocalcare, che ha aggiunto la stella nonostante l'esplicito diniego del sindaco.
Nel progetto iniziale presentato da Zerocalcare e approvato dal comune di Montanaro non era presente la stella. Successivamente Zerocalcare ha fatto domanda di inserire la stella in corso d'opera ma ha ricevuto risposta negativa.
Nonostante la stella non fosse presente nel progetto originale e nonostante la domanda di modifica sia stata bocciata, Zerocalcare se ne è infischiato.
La cosa peggiore, però, è che il murales è BRUTTO. Non si può vedere. Del resto è lo "stile" di Zerocalcare...
sabato 6 giugno 2015
Snoopy pubblicherà il suo romanzo grazie alla Biblioteca di Dario Franceschini
Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha lanciato l'idea di creare una biblioteca in cui raccogliere e conservare tutti i libri inediti degli scrittori italiani (in basso c'è lo screenshot del messaggio scritto da Franceschini su Twitter).
Il sito Spinoza ha fatto ironia sulla trovata di Franceschini modificando una striscia della serie Peanuts di Charles M. Schulz (immagine in alto). Forse Snoopy, il più grande autore mondiale di romanzi cestinati, avrà finalmente il modo di fare entrare in una biblioteca il suo romanzo inedito che inizia con la frase "Era una notte buia e tempestosa...".
Contro l'idea di Franceschini c'è stata una levata di scudi generale da parte del mondo della cultura. Non riesco a capire il motivo di tanto astio da parte di una classe composta da poche persone di talento e da tanti scrittori mediocri che ogni giorno lavorano alacremente per dimostrare la validità della Legge di Sturgeon ("Il novanta per cento della fantascienza è spazzatura, ma in effetti il novanta per cento di tutto è spazzatura").
giovedì 14 maggio 2015
Quebrada su Indiegogo
Quebrada - La città delle maschere è un fumetto sulla lucha libre messicana scritto e ideato da Matteo Casali e disegnato da Giuseppe Camuncoli, Andrea Accardi, Werther Dell'Edera e altri fumettisti. I protagonisti sono dei lottatori che combattono in un contesto in cui la lotta libera non è solo uno spettacolo ma una ragione di vita, e indossare una maschera è un affare maledettamente serio.
Forse questo fumetto realizzato da alcuni degli autori italiani più interessanti degli ultimi anni avrà un seguito intitolato Quebrada - Seconda caduta. Casali ha deciso infatti di scrivere un nuovo capitolo della sua opera, disegnato questa volta da Michele Bertilorenzi. Anziché appoggiarsi a un editore, gli autori vogliono finanziarsi attraverso una raccolta di fondi sulla piattaforma di crowdfunding Indiegogo:
https://www.indiegogo.com/projects/quebrada
Casali e Bertilorenzi puntano a raccogliere 29.000 euro: il progetto prenderà vita solo se sarà raggiunta questa cifra, altrimenti sarà annullato.
Nel caso la raccolta fondi abbia successo è prevista la realizzazione di un fumetto di 80 pagine.
La raccolta fondi per Quebrada - Seconda caduta fa parte del Progetto Atomico, un'associazione fra fumettisti nata allo scopo di pubblicare tre fumetti autofinanziati. Rim City di Alessandro Apreda e Daniele Orlandini ha già superato l'obiettivo prefissato di raccogliere 40.000 euro e fra due settimane partirà il crowfunding per Zeroi di Matteo Casali, Tuono Pettinato e Cristian "Cinci" Canfailla.
In alto: illustrazione di Giacomo Balzarotti.
Inoltre:
Il sito di Progetto Atomico.
Progetto Atomico su Facebook.
Articolo su Quebrada - La città delle maschere.
Intervista a Matteo Casali.
Biografia di Matteo Casali.
Studi del personaggio Ultra Sombre fatti da Michele Bertilorenzi.
Illustrazione di Giacomo Balzarotti.
mercoledì 13 maggio 2015
Bertold Brecht
"Bertold Brecht (...). Sì, a 16 anni stavo in fissa con Brecht."
E non è la parte peggiore del fumetto di Zerocalcare pubblicato su Repubblica.
sabato 25 aprile 2015
Tutte le pagine introduttive di Satanik
Nella pagina amatoriale di Satanik su Facebook è in corso la pubblicazione di tutte le pagine introduttive della serie Satanik creata da Max Bunker e Magnus.
Iscriviti a:
Post (Atom)
-
Max Bunker ha attaccato Sergio Bonelli in un editoriale pubblicato su Alan Ford n.493. " In un “discutibile” intervento sul N° 493 di...
-
Ausonia ha capovolto il Pinocchio di Collodi trasformando il protagonista in un ammasso di carne di maiale parlante e putrescente che viv...
-
In mezzo allo tsunami di film supereroistici che sta dominando i botteghini e non accenna a placarsi, Hancock con Will Smith e Charlize Th...