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lunedì 20 febbraio 2012

Le crepe nel sistema fumetto


Andrea G. Ciccarelli ha scritto un articolo sulle crepe nel "sistema" fumetto:
"Questa cosa di The Walking Dead, nel tempo, mi ha insegnato un sacco di cose.
Ad esempio è stato molto istruttivo il viaggio negli
States dello scorso anno per partecipare alla ComiCon di San Diego, il modo più semplice e diretto per toccare con mano come si è trasformata l'industria del fumetto americano in questi anni in cui si sono accorti dell'" [continua su Io se fossi Garamond]

Alessandro Bottero invece parla di distribuzione, uno dei problemi più gravi del fumetto in Italia:
"Era un po’ che non mi capitava tra le mani Anteprima, catalogo pubblicato da PanDistribuzione, che dovrebbe fornire ai gestori delle fumetterie, o in generale a chi lo consulti, un’idea il più completa possibile di cosa le case editrici propongano in un dato mese. Per una serie di coincidenze mi sono ritrovato a tu per tu col" [continua su Fumetto d'Autore]

Il problema della distribuzione è sentito anche dagli autori. Giuseppe Di Bernardo ha scritto un articolo sulla distribuzione de L'Insonne:
"Dopo oltre un anno, la situazione editoriale de L'Insonne non è cambiata e siamo fermi a questo travaso di bile QUI.
Porca pupazza, mi sembra di averlo scritto ieri.
I lettori, ancora mi scrivono per protestare che gli ultimi tre episodi della serie vengono ordinati in fumetteria e
" [continua su Narrare è resistere]

Ciccarelli, in un commento scritto su Io se fossi Garamond, esprime lo stesso concetto di cui avevo parlato qualche tempo fa su House of Mystery:
"Io credo che la vera "maledizione" in cui siamo più o meno tutti immersi è che oggi sono pochissimi i fumetti che si producono per essere venduti (e quindi letti). È come se il venderli fosse qualcosa di assolutamente secondario; come se, in una lettura banalmente freudiana della cosa, il denaro che se ne potrebbe ricavare fosse equivalesse ad avere a che fare con la merda."
Il titolo del mio articolo era Il denaro puzza? Gli autori italiani sono troppo snob per fare un fumetto su Sherlock Holmes?

giovedì 1 dicembre 2011

Planeta DeAgostini non è più distribuita da Alastor


La casa editrice spagnola Planeta DeAgostini ha annunciato che dall'1 dicembre non è più distribuita da Alastor. Per il momento Planeta non ha un distributore e di conseguenza le fumetterie e librerie non possono procurarsi arretrati e novità dell'editore.
Il 31 dicembre 2011 scadrà il contratto fra Planeta e DC Comics. Dal primo gennaio 2012 i fumetti della DC Comics saranno pubblicati in Italia da RW, casa editrice che fa capo proprio al distributore Alastor con cui Planeta ha rotto i rapporti.

Commento di Andrea Mazzotta:
"Quei volumi (metti ad esempio Starman Omnibus 1) avevamo una vita editoriale che sicuramente non era destinata ad essere di pochi mesi.

Normalmente nei contratti si fa un edizione a tempo, cioè una casa editrice ha diritto a vendere quel volumi per X anni, dopo averlo stampato.

Quindi, anche se i diritti Dc per la produzione di NUOVO materiale, scadano per Planeta, questo non significa che debba bruciare i suoi magazzini zeppi di roba.
Avrà diritto per X anni a vendere quel materiale.

Come successe per la Vertigo e la Magic press.

Quindi ci sono migliaia (decine di migliaia?) di copie di decine e decine di uscite Planeta che in questo momento, UFFICIALMENTE, non hanno distributore che possono (e potranno) essere tranquillamente vendute per ancora un paio di anni almeno.
Cioè, cosa si pensava....?
Forse che con l'arrivo di Lion dal primo gennaio chi voleva uno Starman Omnibus 1 non lo potesse ordinare perchè era marcato Planeta?

La notizia è molto più grossa di quello che si crede. Per capirci,
se io oggi volessi ordinare dalla mia fumetteria una copia di Watchmen non potrei farlo, perchè l'unica edizione in commercio è quella Planeta e Planeta in questo momento non ha distributore.

Quindi, o Planeta cambia e annuncia il suo nuovo distributore, o Lion stampa Watchmen oppure facciamo (fate) senza.
" [dalla sezione dedicata ai commenti del blog Comix Factory]


Edizioni BD è distribuita da MeLi


Edizioni BD non è più distribuita da Pandistribuzione. Il nuovo distributore della casa editrice milanese è MeLi, che nel giro di pochi mesi ha firmato contratti di esclusiva con altri importanti editori del settore come GP Publishing, Coconino Press, Tunué e Comma 22.

Da un'intervista rilasciata da Marco Schiavone al blog Come se fosse Antani:
"Lasciare Pan dopo tutti questi anni è un po' come finire le scuole medie, per iscriversi a un'altra scuola: un sentimento pre-nostalgico che si mischia all'euforia del cambiamento. Non posso farne a meno, se voglio continuare a crescere, ma certo dispiace perdere abitudini e conoscenze ormai famigliari. Siamo cresciuti molto in collaborazione con Pan, e credo che entrambe le società hanno potuto godere dei frutti del duro lavoro. Con Messaggerie avremo a disposizione strumenti per un'azione più diretta nei confronti del canale, spero di potere in questo modo sia aiutare di più le fumetterie a promuovere il mio prodotto sia la mia azienda a fatturare di più."

giovedì 20 ottobre 2011

Lucca 2011: le conferenze di lunedì 31 ottobre


Lucca Comics and Games 2011: le conferenze di lunedì 31 ottobre.

11.00 – Sala Incontri Palazzo Ducale
Ti presento i miei
– Le novità editoriali 2012, fra i grandi del fumetto italiano e internazionale e le giovani leve. Con Andrea Mazzotta (Nicola Pesce Editore)

12.00 – Sala Incontri Camera di Commercio
Il Manga
- Incontro sul tema del fumetto giapponese. Partecipano Marco Pellitteri, prefatore e traduttore del saggio di Jean-Marie Bouissou "Il Manga
Storia e universi del fumetto giapponese" e Fabio Bartoli, autore del saggio "Mangascienza" dedicato al rapporto tra essere umano e tecnologia visto attraverso quaranta anni di animazione fantascientifica giapponese (Tunuè)

12.00 – Sala Incontri Palazzo Ducale

Flash Point
- Cristian Posocco, direttore editoriale e portavoce della casa editrice, incontra il pubblico e presenta le principali novità editoriali del 2012. (Flashbook)

13.00 – Sala Incontri Camera di Commercio
Magic Press Edizioni
racconta il proprio catalogo e propone strategie di diffusione. Incontro riservato agli addetti ai lavori

13.00 – Sala Incontri Palazzo Ducale
Pubblicazioni e giochi in difesa delle foreste: come essere editori etici e sostenibili
- L’obiettivo dell’incontro è quello di far conoscere agli editori di Comics & Games che c’è la possibilità di rendere sostenibili i propri prodotti. In qualità di grandi consumatori di materie prime forestali è necessario porsi il problema di dove proviene la carta e il cartoncino e che fine fanno le nostre foreste! (PEFC)

14.00 – Sala Incontri Camera di Commercio

Benvenuto Nirvana!
- Emiliano Pagani e Daniele Caluri presentano la nuova serie da edicola Nirvana, pubblicata da Panini Comics. Partecipano Marco M. Lupoi, Sara Mattioli e Simon Bisi (Panini Comics); Luca Valtorta e Diego Malara (La Repubblica/XL)

14.00 – Sala Incontri/Showcase V.Veneto

giovedì 11 agosto 2011

La Legge Levi sul prezzo dei libri è incostituzionale?

Nei giorni scorsi si è parlato tantissimo della Legge Levi che dall'1 settembre vieterà gli sconti sui libri superiori al 15% (clicca qua per leggere il testo della legge).

Mi chiedo se la legge possa essere dichiarata incostituzionale per violazione dell'art. 41 della Costituzione che recita:
"L'iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l'attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
"

In Italia l'iniziativa economica, garantita dal primo comma dell'art. 41 della Costituzione, non è completamente libera: può essere vietata (secondo comma) oppure può essere indirizzata e coordinata (terzo comma).
Non è detto che una legge che regolamenta il prezzo di un determinato bene (in questo caso il libro) sia per forza di cose incostituzionale. La legge potrebbe essere stata promulgata per raggiungere dei fini sociali oppure per proteggere l'utilità sociale, la sicurezza, la libertà e la dignità umana. Inoltre il legislatore potrebbe avere deciso di limitare la libertà di iniziativa economica per tutelare altri beni costituzionali riconosciuti da altri articoli della Costituzione.

Nel caso della Legge Levi sembra che vangano chiamati in causa sia il secondo che il terzo comma dell'art. 41 della Costituzione:
- nell'articolo 2, comma 2 della Legge Levi c'è scritto che "È consentita la vendita dei libri ai consumatori finali (...) con uno sconto fino ad una percentuale massima del 15 per cento". Argomentando a contrario si ottiene un divieto: è vietato fare sconti superiori al 15%. L'ipotesi del divieto è contemplata dall'articolo 41, comma 2 della Costituzione, secondo il quale l'iniziativa economica "Non può svolgersi in contrasto con l'utilità sociale".
- nell'articolo 1, comma 2 della Legge Levi si legge che la legge "mira a contribuire allo sviluppo del settore librario, al sostegno della creatività letteraria, alla promozione del libro e della lettura, alla diffusione della cultura, alla tutela del pluralismo dell’informazione." In questo comma il legislatore esprime in modo esplicito le finalità perseguite con la legge: programmare l'attività economica privata in modo che venga indirizzata a fini sociali (in ossequio all'articolo 41, comma 2 della Costituzione).



Trovo poco convincente l'articolo 1, comma 2 della Legge Levi.
Di solito nel campo dell'interpretazione giuridica la volontà del legislatore non è indispensabile. Può essere chiamata in causa se l'interprete la ritiene importante per la comprensione di una norma. Ma può anche non esserlo: non è detto che ogni volta che si interpreta una legge si debba essere fedeli alla volontà del legislatore. Può accadere che la legge debba essere applicata a una situazione completamente nuova che il legislatore non aveva potuto prendere in considerazione quando ha scritto la legge. Oppure può succedere che i presupposti che hanno spinto il legislatore a scrivere la legge non esistano più: i presupposti non ci sono più ma la legge continua a rimanere in vigore indipendentemente dal motivo che aveva spinto il legislatore a promulgarla.
Nella Legge Levi la rilevanza data alle motivazioni del legislatore è eccessiva perché condiziona troppo le scelte dell'interprete e compromette la "malleabilità" della legge. Non è detto che la Legge Levi sarà toccata dai problemi di cui ho parlato sopra (nuove situazioni di fatto non prese in considerazione dal legislatore e così via) però, in generale, si tratta di un pessimo modo di scrivere una legge.

Ho il sospetto che il legislatore, scrivendo l'art. 1 della Legge Levi, abbia voluto "mettere le mani avanti": consapevole che da più parti sarebbe stata invocata l'incostituzionalità per violazione dell'art. 41, comma 1 della Costituzione, ha utilizzato la sua autorità per mettere in evidenza una presunta finalità sociale perseguita dalla legge.

Secondo me l'art. 1 della Legge Levi non dovrebbe condizionare la Corte Costituzionale in un eventuale giudizio di legittimità costituzionale della legge sul prezzo dei libri. Se fosse obbligatorio credere alle motivazioni espresse dal legislatore in ogni legge, allora il legislatore potrebbe approfittarne per sbandierare motivazioni false che nascondano le sue vere intenzioni.

Per esempio nel caso della Legge Levi il legislatore potrebbe avere inventato i fini sociali descritti nell'art. 1 per mascherare l'intenzione di "fare fuori" Amazon in favore della distribuzione tradizionale (io penso che sia questo il vero scopo della legge).
Cosa ci azzecca la protezione degli interessi dei distributori tradizionali con il "sostegno della creatività letteraria, la promozione del libro e della lettura e la diffusione della cultura"?

Naturalmente è impossibile prevedere se la Legge Levi sarebbe dichiarata incostituzionale in un eventuale giudizio di legittimità costituzionale.
Il giudizio dipenderebbe dall'opinione soggettiva dei giudici: quali finalità, secondo loro, sarebbero perseguite dalla Legge Levi?

C'è un secondo aspetto.
Sopra ho preso in considerazione l'ipotesi che la Legge Levi possa essere incostituzionale perché, mancando totalmente le finalità sociali, violerebbe in modo diretto l'art. 41, primo comma della Costituzione.

Ipotizziamo che la legge persegua effettivamente delle finalità sociali. In questo caso la Corte Costituzionale dovrebbe fare un bilanciamento degli interessi.
Il legislatore ha scritto una legge che tocca due interessi costituzionalmente garantiti: la libertà dell'iniziativa economica e le finalità sociali. Tutelando un interesse (le finalità sociali) finisce inevitabilmente per sacrificare un altro interesse (la libertà dell'iniziativa economica).
In questi casi, operando il bilanciamento degli interessi, la Corte Costituzionale valuta se uno dei due interessi costituzionalmente garantiti è stato compresso troppo.

Nel caso della Legge Levi non credo che si giungerebbe a un giudizio di illegittimità costituzionale. Probabilmente la legge sarebbe incostituzionale se vietasse gli sconti tout court (limitando tantissimo la libertà economica). Invece la Legge Levi consente ai venditori di libri di fare sconti fino al 15%, concedendo così un margine di libera iniziativa.

Pandistribuzione vende i fumetti a metà prezzo!


Il distributore Pandistribuzione sta vendendo centinaia di fumetti a metà prezzo. Si tratta di fumetti pubblicati dalle case editrici che dal 2011 sono distribuite in esclusiva da MeLi (Coconino Press, GP Publishing, Comma 22) e da Alastor (Kappa Edizioni e Ronin Manga).

Questa iniziativa sembra riguardare più i rapporti fra i distributori che la guerra degli sconti di Amazon (il negozio online sta sfruttando l'ultimo mese di sconti liberi per applicare uno sconto minimo del 40% su 235.000 libri e fumetti). Immagino che Pandistribuzione, superato un certo termine, non potrà più vendere i fumetti di editori distribuiti in esclusiva da altri distributori, nemmeno se li ha in magazzino. E' possibile che Pandistribuzione stia approfittando delle ultime settimane di sconti liberi per disfarsi di fumetti che in futuro potrebbe essere costretta a non vendere più.
NB: è solo una mia opinione che mi sono fatto osservando i fatti dall'esterno.

giovedì 28 luglio 2011

Sta per finire l'era Amazon? Da settembre una legge vieterà gli sconti sui libri superiori al 15%

Il 1° settembre entrerà in vigore la Legge Levi sul prezzo dei libri nata su iniziativa del parlamentare Ricardo Franco Levi del Pd.

"(...) La legge limita al 15% lo sconto che le librerie, comprese quelle on-line, possono fare ai loro clienti e vieta alle librerie di fare delle promozioni (in altri settori merceologici si chiamerebbero saldi) sui loro stock, se non quando si verificano condizioni assai stringenti (libri pubblicati da più di venti mesi e che non siano stati movimentati da sei mesi).
Le promozioni possono essere proposte solo dagli editori, che sono tenuti a offrirle con le stesse condizioni a tutte le librerie. (...) Inoltre le promozioni fatte dagli editori non sono

sabato 21 maggio 2011

Con l'arrivo di Messaggerie la distribuzione nel canale delle fumetterie è peggiorata?

Nel sito dell'AFuI è stata pubblicata una lunga intervista a Roberto Palaia, titolare della fumetteria Fumettopoli di Reggio Calabria.

Palaia ha parlato anche dell'ingresso di Messaggerie nel settore della distribuzione dei fumetti. Di seguito copio una piccola parte del lungo discorso fatto da Palaia:
"Me.Li. tratta la letteratura a 360°, ma alle librerie specializzate in fumetti detta condizioni diverse, nonostante le nostre attività sono al 100% librerie, come le catene Feltrinelli, Mondadori o qualunque altra attività di un privato che apre una libreria generica e vende testi scritti anzichè disegnati.
(...) Essendo secondo loro una fumetteria inteso come qualcosa di legalmente diverso dalla libreria generica, le condizioni commerciali sono diverse, peggiori, ed alcuni editori non me li forniscono in quanto appunto "fumetteria" ovvero in quanto libraio che vende più libri a fumetti che libri di testo, a causa di contratti di esclusiva. Anche il sito Me.Li. ha avuto un restyling adattato ed ottimizzato, sempre secondo loro, per noi librerie specializzate. Adattato ed ottimizzato intendo che su 180 editori circa, possiamo avere immediato accesso a soli 4 editori. Bel potenziamento. Il tutto perchè, secondo loro siamo stati "segnalati come fumetteria", da terzi che sono stati identificati (da Me.Li. stessa - ndh) in GPPublishing, per cui usufruiamo di questo canale.
(...) La mia appartenenza alle "fumetterie" gli è stata suggerita da GP Publishing (...). Non posso dire altro in quanto sono stato costretto ad adire le vie legali e della situazione è stato informato l'antitrust."

sabato 30 aprile 2011

Nasce MeLi Comics. Messaggerie distribuirà in esclusiva Coconino, Comma 22, Fandango e GP Publishing

Lo scorso gennaio su Fumo di China era stata pubblicata la notizia che Messaggerie avrebbe iniziato a distribuire nelle fumetterie. Successivamente GP Publishing aveva annunciato che era diventato esclusivista di Messaggerie.
A distanza di alcuni mesi da queste importanti notizie, Stefano Perullo scrive nel blog Comix Factory che la divisione di Messaggerie che si occuperà della distribuzione nel settore delle fumetterie si chiamerà MeLi Comics e avrà come escluvisti GP Publishing, Fandango Libri, Coconino Press, Comma 22 e forse d/visual.
La promozione sarà affidata al catalogo Premiére che uscirà a partire da maggio.

venerdì 29 aprile 2011

Napoli Comicon: i convegni su distribuzione in fumetteria e fumetto digitale trasmessi in internet


Fra le tante iniziative del Napoli Comicon che si svolge questo fine settimana a Castel Sant'Elmo e alla Mostra d'Oltremare di Napoli ci sono due convegni intitolati "Distribuzione da Fumetteria: un'inutile eccezione o una necessaria differenziazione?" e "Fumetto digitale: tra esperimenti, tentativi e previsioni, qual è la situazione, oggi?"

L'ingresso sarà riservato solo alle persone accreditate, però i due convegni potranno essere guardati in rete nel sito del festival.


Il programma:

Data: 29/04/2011 - ora: 16:00
AREA PRO (solo per accreditati)
Distribuzione da Fumetteria: un'inutile eccezione o una necessaria differenziazione?
Con Alex Bertani, François Le Bescond, Luigi Morra, Pasquale Saviano, Francesco Settembre. Moderano Claudio Curcio e Stefano Perullo

Data: 30/04/2011 - ora: 15:00
AREA PRO (solo per accreditati)
Fumetto digitale: tra esperimenti, tentativi e previsioni, qual è la situazione, oggi?
Con Sandra Furlan, Régis Habert, Marco M. Lupoi, Piero Muscarà, Roberto Recchioni
Moderano Claudio Curcio e Stefano Perullo

Roberto Recchioni ha dedicato due articoli (fumetto digitale e distribuzione) agli incontri.