Nei giorni scorsi c'è stato un fitto botta e risposta fra Gianluca Maconi, autore friulano che all'inizio della sua carriera ha pubblicato Il delitto Pasolini e I delitti di Alleghe con la casa editrice BeccoGiallo, e Giorgio Messina del sito Fumetto d'Autore.
Lo scorso settembre Maconi aveva rivolto delle accuse a
una non meglio precisata casa editrice in un commento pubblicato nel blog di Roberto Recchioni:
"(...) il mercato delle, diciamo, graphic novel è molto più simile al selvaggio west che non ad un ambito commerciale coerente. Ho sentito colleghi raggirati in ogni maniera e ti trovi comunque sempre a combattere per i centesimi e contro le cose che trovo più avvilenti: il completo disinteresse da parte dell'editore del materiale che viene prodotto e l'assoluta mancanza di trasparenza. Faccio un esempio, il mio libro più venduto ad ogni fiera tutti gli anni vende una decina di copie almeno (non è una mia intuizione, ma conferma di autori che stanno allo stand a fare dediche sui loro albi) però io continuo ad avere rendiconti semestrali a zero euro. Da qui si evince che i libri in fiera vengono venduti in nero? Purtroppo fattori come questo rendono ingestibile il problema."
Un mese più tardi il sito Fumetto d'Autore ha dato un nome alla casa editrice in questione:
"Treviso Comic Book Festival. Edizione 2009. Conferenza BeccoGiallo. I tipi BeccoGiallo raccontano che i loro libri I Delitti di Allleghe e Il Delitto Pasolini, entrambi realizzati da Gianluca Maconi, sono stati un successo, la tiratura è andata esaurita e sono stati ristampati. La sala è gremita e infarcita di autori e addetti ai lavori. E’ presente pure l’autore dei libri. Gianluca Maconi prende la parola e fa notare ai tipi che negli ultimi resoconti annuali da lui ricevuti dalla casa editrice il numero delle copie vendute è pari a zero. Cala il gelo in sala. I tipi di BeccoGiallo cercano di" [continua su Fumetto d'Autore]
L'articolo ha fatto nascere una serie di accuse e smentite.
La prima è stata fatta da Maconi:
"A Treviso, mentre stavo mangiando una fantastica porchetta coi funghi sono stato interrotto da Giorgio Messina che mi ha chiesto delucidazioni su di una mia uscita pubblica contro il BeccoGiallo alla precedente edizione di Fumetti in TV. Ora... io non ricordo assolutamente questi due famosi testimoni, però è vero che non essendo avvezzo a certe dinamiche non faccio attenzione alla gente nascosta nell'ombra, però ricordo chiaramente di aver detto più o meno queste parole: "non ricordo una cosa del" [continua nel blog dell'autore]
La risposta di Messina non si è fatta attendere:
"Maconi vorrebbe disinnescare il caso che si è creato attorno a lui ma per farlo sceglie la strada sbagliata, quella di mentire pur sapendo di mentire.
In quel di Treviso la testimonianza di Maconi si era conclusa con la richiesta di autorizzazione a pubblicare quanto da lui raccontatomi e acconsentendo Maconi aveva aggiunto: "sono dati di fatto".
La mia risposta, quindi, inizia dalla fine, cioè dai dati di fatto, ovvero dai "fantomatici" testimoni trevigiani, di" [continua su Fumetto d'Autore]
Successivamente Maconi ha scritto un nuovo articolo (ho estrapolato alcune frasi):
"(...) non vedo quando ho negato che il discorso dei rendiconti sia vero.
Il mio discorso era ben diverso, ovvero che è stato usato un tono, secondo me, sensazionalistico e sbagliato. Poi il resto sì, sono dati di fatto, e ho ammesso più volte personalmente e anche di fronte all'editore, che a me risulta, dai rendiconti, che negli ultimi due anni abbondanti Pasolini e Alleghe non mi fruttano un soldo di royalties, mentre mi giungono costanti accertamenti sul fatto che in fiera vendano benissimo.
(...) Io ti ho autorizzato a dire che sì, mi arrivano rendiconti zero di un libro che si dice essere best-seller, ma avevo, purtroppo senza testimoni (grazie della lezione di vita, me ne ricorderò), detto anche che non mi risultava la cosa come me l'avevi posta, e che invece hai ribadito.
(...) arrivati al tuo stand eravamo arrivati al punto in cui ti dicevo "pensa che dai diritti esteri venduti in Spagna mi hanno scalato i resi" perché sì, il venduto delle fiere a quanto mi risulta non viene rendicontato. E questo vale per tutti voi editori, mi risulta. Aspetto eventuali smentite.
(...) Perché dovrei salvare una casa editrice con cui non mi interessa avere a che fare?
Non pubblicherò più con BeccoGiallo a meno che non ci siano accordi diversi da quelli che accettai quando ero solo un piccolo esordiente. Senza BeccoGiallo non avrei avuto la visibilità che ho, e questo è innegabile, come è innegabile (visto che ho sentito molte fonti in proposito) che il contratto che ho con loro è assolutamente svantaggioso per me."
Grande luigi, come al solito non ne parla nessun altro....
RispondiEliminaPerchè non c'è niente da dire.
RispondiEliminaOpinioni. Diciamo che forse non c'è molto da commentare, ma la notizia c'è.
RispondiEliminaE' una notizia, poi si può discutere come volerla commentare. Dei ritardi magic si è parlato un'infinità.
Da quel che ho capito è un fatto che beccogiallo non ha pagato. A meno che non fosse specificato sul contratto che le opere vendute in fiera non sono conteggiate (ma credo l'avresti detto) è un illecito. E in tal caso va denunciato. Non dico certo sia compito tuo, ma di chi dovrebbe fare informazione si.
Ah, e per inciso sono d'accordo con te sui toni usati da Fda, ma la notizia resta una notizia.
PS: intendiamoci, non penso nulla di male sul tuo atteggiamento, ti capisco, anch'io al tuo posto vorrei tenermi fuori dai casini, però se qualcuno fa un sito d'informazione, soprattutto dopo mesi che si discute di compensi, parlare di un caso in cui il pagamento non c'è stato secondo i patti è doveroso
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