venerdì 16 marzo 2012
Alan Moore dice un sacco di cazzate
Di solito le interviste ad Alan Moore sono belle e interessanti quanto i suoi fumetti. Fanno eccezione le interviste in cui Moore parla della DC Comics.
Penso che parte della colpa sia degli
intervistatori: dovrebbero fargli domande serie invece di chiedergli cosa ne pensa della DC Comics, dei suoi autori e dei prequel di Watchmen. Non sono domande serie perché da anni sappiamo che le risposte saranno sgradevoli. Un intervistatore che avvicina Moore per ottenere una dichiarazione su Watchmen è uno squalo che fiuta il sangue della polemica. Sa che certe frasi ad effetto di Moore saranno citate in lungo e in largo e genereranno discussioni interminabili in ogni sito, blog e forum.
Per esempio, leggendo questo blog, scopro una nuova intervista in cui Moore dice che Before Watchmen è la "sola occasione in cui [gli autori coinvolti] faranno qualcosa che avrà risonanza al di fuori del fumetto nelle loro carriere".
Poi vado su The Beat e leggo questa arrampicata sugli specchi, sempre tratta dall'intervista:
"More recently, you have authors like Edgar Allan Poe. He writes The Narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket. Jules Verne thinks it’s great, so he writes a sequel to it. H.P. Lovecraft–he likes the same story, so he writes his conclusion to it in At the Mountains of Madness.
(...)
I don’t think any of these people would have minded because they were all good writers who were all bringing something new to the mix. They weren’t exploiting the original works. Jules Verne called his novella, The Ice Sphinx or Le Sphinx Des Glaces. He didn’t call it The Return of Arthur Gordon Pym."
Quali sono le cose migliori da fare?
- Non leggere l'intervista. Io ho deciso che non leggerò più interviste in cui Moore parla della DC Comics.
- Provare schifo per l'intervistatore.
- Chiedersi come è possibile che l'Alan Moore dell'intervista sia lo stesso Alan Moore che ha scritto Watchmen, V for Vendetta e From Hell.
Io penso che non ci sia differenza fra i riutilizzi di personaggi altrui in Before Watchmen e League of Extraordinary Gentlemen, che Moore non sia stato imbrogliato dalla DC Comics e che non esista nessun diritto morale che impedisca nuovi fumetti con i personaggi di Watchmen.
Ho già detto la mia in questi articoli:
- A proposito delle lamentele assurde di Alan Moore.
- La brutta figura di Alan Moore.
- Fare i prequel di Before Watchmen è un diritto morale.
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RispondiEliminaPer me si mostra di avere un paraocchi (e pure bello grosso) mettendo sullo stesso piano il recupero dei personaggi di LOEG e lo sfruttamento del marchio Watchmen.
RispondiEliminaDare lo stesso peso alle due operazioni è intellettualmente disonesto.
In effetti sta diventando pesante questa situazione.... Moore si dovrebbe dare una calmata
RispondiEliminaio invece non leggo più questo blog, il cui contenuto mi sembra davvero di poco pregio.
RispondiEliminamarco t.
"mettendo sullo stesso piano il recupero dei personaggi di LOEG e lo sfruttamento del marchio Watchmen."
RispondiEliminaA me non importa se un autore è un genio o un cane. Non mi importa se è ispirato o fa una marchetta indecente. Non mi importa se fa una fanfiction o un kolossal da 300 milioni di dollari. Non mi importa neanche se fa una parodia, un pastiche, un prequel o un remake. L'unica cosa che conta - e che accomuna parodia, pastiche, prequel e remake - è che l'autore attinge dall'opera altrui per fare qualcosa di proprio. Perché il riutilizzo delle opere altrui va bene quando lo fa Moore mentre è sbagliato quando lo fanno altri con le opere di Moore? Non c'è una risposta valida a questa domanda. Moore e tutti quelli che lo difendono si arrampicano sugli specchi.
E allora vai a intervistare Jules Verne, Robert Stevenson, Bram Stoker, casomai vogliano dire la loro. Magari spareranno "un sacco di cazzate".
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