giovedì 2 febbraio 2012
Before Watchmen: la brutta figura di Alan Moore
DC Comics ha annunciato l'uscita di sette prequel di Watchmen, un classico del fumetto realizzato nel 1986 da Alan Moore e Dave Gibbons. Questo progetto - come prevedibile - non è piaciuto ad Alan Moore, da anni ai ferri corti con la casa editrice newyorkese.
Il disappunto di Moore, espresso in più occasioni anche in passato, si basa su due motivazioni. Innanzitutto lo scrittore inglese sostiene che la DC Comics non ha il diritto di fare una cosa del genere. In secondo luogo rimprovera all'editore e agli autori di sfruttare concetti e personaggi vecchi di decenni anziché sforzarsi di produrre qualcosa di nuovo.
Moore ha ribadito il suo disappunto al New York Times, che ieri ha pubblicato un articolo su Before Watchmen nel quale viene dato spazio anche alle argomentazioni dello scrittore:
"Sono incline a prendere quest'ultimo sviluppo come la conferma che loro dipendono da idee che ho avuto 25 anni fa."
"Per quello che ne so non ci sono stati molti prequel e sequel di Moby Dick."
Moore ha anche detto che non farà causa alla DC Comics per impedire l'uscita di Before Watchmen perché la casa editrice "ha una quantità infinita di avvocati."
Clicca qua per guardare le copertine di Before Watchmen.
Quanto al primo punto (DC Comics non ha il diritto di fare una cosa del genere) non si può entrare nel merito. E' la parola di Moore contro quella della DC Comics. Il contratto di Watchmen non è stato pubblicato né in rete né altrove. Non ci sarà una causa quindi non sarà possibile leggere le argomentazioni degli avvocati.
La parola di Moore in una questione del genere non basta: potrebbe avere torto senza rendersene conto.
Se la DC Comics si comporta in un certo modo (cioè pubblica Before Watchmen), allora Alan Moore deve fare causa o almeno dimostrare carte alla mano che il comportamento della casa editrice è sbagliato. Fino a quel momento non si può fare altro che presumere che il comportamento dell'editore sia corretto.
Quello di cui mi preme davvero parlare è il secondo punto (Moore rimprovera all'editore e agli autori di sfruttare concetti e personaggi vecchi di decenni anziché sforzarsi di produrre qualcosa di nuovo).
Trovo assurdo che questo rimprovero arrivi proprio da Alan Moore.
Nel campo della letteratura Moore ha attinto ai romanzi e racconti di Robert Louis Stevenson, Edgar Allan Poe, Sir Arthur Conan Doyle, Bram Stoker, Herbert George Wells e altri scrittori dell'800. Praticamente Moby Dick è l'unico romanzo che Moore non ha citato nella Lega degli Straordinari Gentlemen...
Anche nel campo dei fumetti Moore ha sfruttato idee ben più vecchie di 25 anni. Ha scritto Marvelman, Superman e... Watchmen!
Eh sì, inizialmente i protagonisti di Watchmen avrebbero dovuto essere i vecchi supereroi della Charlton Comics. Moore e Gibbons crearono dei nuovi personaggi simili a quelli della Charlton su richiesta della DC Comics, che voleva integrare i supereroi della Charlton nel proprio universo narrativo senza "bruciarli" in un'unica storia.
J. Michael Straczynski, intervistato da Hollywood Reporter, non le ha mandate a dire:
"Non ho sentito Alan Moore o altri proporre che nessuno tranne Shuster e Siegel possa scrivere Superman. Certamente Alan stesso lo ha fatto quando ha scritto Swamp Thing, personaggio seminale creato da Len Wein.
Tralasciando il fatto che i personaggi di Watchmen erano variazioni di personaggi preesistenti creati per l'universo della Charlton Comics, andrebbe notato che Alan ha trascorso la maggior parte dello scorso decennio a scrivere storie molto buone su personaggi creati da altri scrittori, compresi Alice (da Alice nel Paese delle Meraviglie), Dorothy (da Il mago di Oz), Wendy (da Peter Pan), così come Capitano Nemo, l'Uomo Invisibile, Jekyll e Hyde e il professor Moriarty. Penso che uno perda un po' della sua superiorità morale dicendo 'Io posso scrivere personaggi creati da Jules Verne, H.G. Wells, Robert Louis Stevenson, Arthur Conan Doyle e Frank Baum, ma è sbagliato se qualcun altro scrive i miei personaggi.'"
Non è la prima volta che Alan Moore accusa gli autori contemporanei di avere poca creatività e di riciclare e reinterpretare le sue idee senza aggiungere nulla di nuovo. Alcuni mesi fa Grant Morrison aveva risposto (cito da un precedente articolo di House of Mystery):
"[I fumetti di supereroi] sono progettati per essere narrati e rinarrati in continuazione. Se fossi un ragazzino aborigeno o uno sciamano questo è quello che faresti, parteciperesti al recupero di vecchie storie, alla modernizzazione di personaggi e trame, alla spiegazione dei buchi narrativi lasciati in precedenza. Alcuni fanno il lavoro più abilmente di altri, ma se lavori con Marvel, DC o altre compagnie, fondamentalmente stai riverniciando le pitture rupestri che i nostri antenati facevano nelle caverne."
Ho già dedicato diversi articoli a Watchmen 2:
- Watchmen... non è soltanto Watchmen.
- Grant Morrison rifiuta di scrivere Watchmen 2.
- Pax Americana sarà il Watchmen di Grant Morrison e Frank Quitely.
- Alan Moore dice no al seguito di Watchmen.
- Il primo gossip.
- Darwyn Cooke e Andy Kubert sono gli autori di Watchmen 2?
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Caro Siviero, permettimi di essere in totale disaccordo con quello che dici, e di trovare sbagliate le tue argomentazioni.
RispondiEliminaQuanto al primo punto, faccio fatica a pensare che il "diritto" di cui parla Moore sia un diritto legale. Moore sa benissimo che cosa ha a suo tempo firmato, e che la DC può, legalmente, fare quello che le pare. Moore si riferisce piuttosto a un diritto morale, quello che la DC non gli vuole riconoscere, per cui essa è davvero shameless, cioè spudorata. La DC è dalla parte della legge, con ogni probabilità; il che non vuol dire che stia facendo una cosa corretta e apprezzabile.
Quanto al secondo punto, mi pare che tu ometta la differenza fondamentale tra le riprese di Moore e quella annunciata ora. In questa differenza sta lo spirito stesso di Watchmen: la ripresa di un genere (o di un personaggio, o di una situazione) in termini insieme di omaggio, di critica e di rifondazione - con spirito comunque caustico e demistificante. Nell'operazione della DC di oggi non solo non c'è un'ombra dello spirito con cui Alan Moore faceva le sue riprese; ma anzi, viene fatta la ripresa di un suo testo con uno spirito conservatore che è proprio l'opposto del suo. Non tutto quello che Moore ha fatto dopo Watchmen è riuscito; ma il suo taglio dissacrante è sempre stato evidente, talvolta persino fastidioso. Ora, i prossimi sceneggiatori di Watchmen potranno o dissacrare lo stesso Moore (cosa di cui dubito), o fare quello che lui non ha mai fatto. In ogni caso, Moore avrebbe ragione per prendersela.
Ciao
db
In "Le straordinarie opere di Alan Moore", Black Velvet, uscito di recente, a pag. 146 c'è una lunga spiegazione di come sono andate le cose con la DC. Certo, è solo la campana di Moore, bisognerebbe sentire anche l'altra, ma come si fa?
RispondiEliminaSi gioca sempre sull'ambiguità. Dire che Moore ha sfruttato Mina Harker è la stessa cosa che dire che Moore ha scritto un sequel a Dracula? Forse che negli albi della Lega c'era scritto "Dracula" in copertina?
Dire che Swamp Thing era un personaggio seminale non è dire una menzogna colossale? Forse si crede che seminale sia un sinonimo di fallimentare?
Qualcuno ha forse gioito nel sapere che Siegel e Shuster erano poveri in canna? Forse qualcuno ha mai detto "Affari loro, stiano più attenti, la prossima volta!"?
Io di "Neonomicon" ho solo l'edizione italiana, ma sulla copertina il nome di Lovecraft non compare. Come mai? Forse che sia più importante quello di Alan Moore? Se pubblichi un fumetto, di sicuro!
@Barbieri: caro professore, il tuo intervento dimostra quanto la critica accademica fumettologica sia sempre più incompetente perchè così persa nei propri iperurani ricchi di fumisteria ma non di fumetti. La DC è un industria con tutte le derive che questo significa, prequel di watchman compreso. Se si tradisce lo spirito dell'opera di Moore a fare dei prequel, allora perchè non dire che il batmnan attuale non tradisce lo spirito di quello di Bob Kane o il Superman attuale non tradisce lo spirito di Siegel e Shuster. Quanto talebanesimo attorno a questi sequel di Watchman sono veramente grotteschi. E rivelativi al contempo. Non fu forse lo stesso Moore, con gli Straordinari Gentleman, a tradire lo spirito dei personaggi letterari che ha usato per il suo pastiche? Strano che quando si parla di Moore, vige l'integralismo critico, ma quando si parla di quello che Moore ha fatto, scattano le eccezioni in deroga.
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