mercoledì 9 novembre 2011
Robert Crumb contro il New Yorker: rifiutata una copertina sui matrimoni gay senza dare spiegazioni all'autore
Nel giugno del 2010 Robert Crumb ha dichiarato che non avrebbe più collaborato con il New Yorker perché la rivista aveva rifiutato una sua copertina senza dargli alcuna spiegazione. Crumb non si è offeso tanto per il rifiuto quanto per la mancanza di dialogo da parte dei redattori, come ha avuto modo di spiegare in un'intervista rilasciata a Nadja Sayej di Vice a più di un anno di distanza dalla rottura con il New Yorker.
"Sono in una posizione privilegiata perché non ho bisogno di denaro. Quando vai nell'ufficio del supervisore delle copertine, puoi notare che i muri sono coperti di copertine rifiutate dal New Yorker. Alcune volte ci sono due copertine rifiutate per ogni numero. Non so che politica adottano di solito, ma non mi è stata data nessuna spiegazione da David Remnik, il caporedattore che prende le decisioni finali."
L'intervistatrice ha chiesto a Crumb se ha ricevuto delle scuse.
"Delle scuse? Non mi aspetto delle scuse. Ma se in futuro lavorerò per loro avrò bisogno di sapere i criteri in base ai quali accettano o rifiutano un lavoro. (...) Ma mi hanno pagato in anticipo - un compenso adeguato. Non ho nulla da ridire su questo. Ho chiesto a Françoise (ndt: Françoise Mouly, la moglie di Art Spiegelman che lavora nella redazione del New Yorker) cosa stava succedendo e lei ha detto, 'Oh, Remnick non ha ancora deciso...' e ha cambiato opinione diverse volte. Ho chiesto perché e lei non lo sapeva. Sono passati diversi mesi. Poi un giorno ho ricevuto l'opera per posta, senza una lettera, senza nient'altro."
Il New Yorker non è certo omofobico, spiega Crumb:
"Penso che sia il contrario. Il New Yorker è parecchio politicamente corretto, terrorizzato dall'idea di offendere delle persone gay. Ho chiesto a un mio amico gay, Paul Morris: 'Se avessi visto questo sulla copertina del New Yorker, ti saresti offeso?'; lui ha detto: 'Lo avrei voluto appendere alla parete!'"
C'è anche un piccolo giallo dietro all'opera rifiutata dal New Yorker.
Nel 2011 Robert Crumb ha partecipato alla mostra collettiva Speech Matters ospitata nel Padiglione della Danimarca della Biennale di Venezia (vedi il video in basso).
Nadja Sayej ha trovato un segnalibro con stampata l'opera disegnata da Crumb per il New Yorker in un catalogo della mostra acquistato presso il Padiglione della Danimarca. Tuttavia la Sayej, visitando la mostra, ha notato che la copertina rifiutata dalla rivista non era esposta. Nella mostra collettiva c'erano il fumetto When the Niggers Take Over America e altre quattro illustrazioni.
La redattrice ha chiesto una spiegazione a Crumb ma l'autore ha detto che non sapeva nulla del segnalibro e che nella copia del catalogo ricevuta in omaggio dalla Biennale il segnalibro non c'era.
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RispondiEliminaHo aggiunto questo pezzo:
Il New Yorker non è certo omofobico, spiega Crumb:
"Penso che sia il contrario. Il New Yorker è parecchio politicamente corretto, terrorizzato dall'idea di offendere delle persone gay. Ho chiesto a un mio amico gay, Paul Morris: 'Se avessi visto questo sulla copertina del New Yorker, ti saresti offeso?'; lui ha detto: 'Lo avrei voluto appendere alla parete!'"