venerdì 17 aprile 2009

Top Ten LoSpazioBianco.it 2008. Vince LMVDM di Gipi

LMVDM - La mia vita disegnata male di Gipi è il vincitore della Top Ten LoSpazioBianco.it 2008. Nel sito www.lospaziobianco.it trovate la top ten definitiva, le top ten dei venticinque votanti, il regolamento del premio e un articolo con le riflessioni dei redattori de Lo Spazio Bianco sui risultati di quest'anno.

Al piacere di avere partecipato sommo la gioia di scoprire che la mia breve recensione di Blatta è stata scelta per la top ten definitiva.

La mia top ten:

1) Stanotte dormo al Senato
Qua c'è la fotografia>.
I fumetti sono solo quelle cose di carta che per qualcuno compiono cento anni o possono essere fatti anche di carne? Senza volerlo la tenera ragazza immortalata nella foto è una novella Yellow Kid.

2) Blatta di Alberto Ponticelli (Leopoldo Bloom)
Blatta è per metà claustrofobia e per metà agorafobia. E non perché lo suggerisce Ponticelli con qualche didascalia: leggendo il fumetto sembra di sentire il respiro affannato del palombaro. Anzi, sembra di essere nello scafandro al suo posto.

3) La consacrazione di Emilio Salgari. Una storia delle ombre suicide. di Giuseppe Palumbo (Centre Interdisciplinaire de Poétique Appliquée)
Il fumetto è in rete nel sito:www.cipa.ulg.ac.be
Palumbo racconta la morte di Emilio Salgari con pennellate di inchiostro nero veloci e decise intrecciate con sfondi caldi e robusti realizzati ad acquerello. Come la vita di Salgari, per anni immersa in fantasie esotiche accompagnate dall'ombra del suicidio.

4) LMVDM di Gipi (Coconino Press)
LMVDM è un fumetto dove la padronanza tecnica è estrema e lo sperimentalismo ben dosato. Ma non è mai esercizio di stile: Gipi non si risparmia realizzando un'opera divertente, angosciante, intima e ricca di spunti.

5) Neuro Habitat di Miguel Angel Martin (Coniglio Editore)
Nessuno riesce a dire quanto fa schifo vivere e a cogliere lo Zeitgeist contemporaneo meglio di Miguel Angel Martin. Come si fa a non amare i suoi fumetti?

6) Interni vol.1 (di 3) di Ausonia (DOUbLe SHOt)
Interni è tante cose: un'autoproduzione, una miniserie, un volume per la Francia, una storia d'amore, una riflessione sul ruolo degli editori nella nascita e affermazione di opere e artisti. E' anche un mezzo thriller. “Mezzo” perché, curiosamente, Ausonia rinuncia al cliffhanger e ammazza la tensione di proposito a poche pagine dalla fine del primo numero.

7) 303 di Garth Ennis e Jacen Burrows (Magic Press)
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale l'esercito dell'URSS ha conseguito la più grande vittoria militare di tutti i tempi. Lo pensa il protagonista di 303, figlio di un uomo che ha combattuto in quell'esercito. Per Garth Ennis però ciò che conta nelle guerre sono gli uomini e i loro fucili, e in tal senso 303 è un'opera emblematica.

8) City People Notebook (nel volume New York) di Will Eisner (Einaudi)
Nel volume New York Einaudi propone due fumetti di Will Eisner degli anni '80 inediti in Italia. Uno di questi è City People Notebook, un'indagine a tratti divertente e a tratti drammatica su come il tempo, gli odori, lo spazio e il ritmo tipici della metropoli influenzano la vita dei cittadini.

9) Lucille di Ludovic Debeurme (Coconino Press)
L'anoressia è il punto di partenza di un'opera che è viaggio di scoperta, storia d'amore e tragedia di due ragazzini.
Lucille è un volume gigante (quasi 600 pagine) che si divora in due ore. Come l'adolescenza che sembra eterna e svanisce in un attimo.

10) Star Dust Memories di Yukinobu Hoshino (JPOP)
A Hoshino non interessano l'avventura, le saghe epiche e gli scontri maestosi fra civiltà aliene: nei suoi fumetti i protagonisti sono sempre semplici uomini che esplorano, sperimentano, ricercano e tentano di schiudere segreti incomprensibili.
E sempre scoprono che i misteri più grandi non sono nascosti negli angoli più inesplorati del cosmo ma nel loro passato e nelle loro anime.

Menzione storica

1) Lone Wolf and Cub di Kazuo Koike e Goseki Kojima (Panini Comics)
Il fumetto più bello di tutti i tempi?

2) New York: La Grande Città (nel volume New York) di Will Eisner (Einaudi)
New York: La Grande Città fa pendant a City People Notebook. Eisner prende elementi della città che per chiunque altro sarebbero anonimi e insignificanti - la grata di aerazione, la scalinata, la finestra - e li trasforma di volta in volta in testimoni o catalizzatori di gioie, tragedie e delusioni dei suoi concittadini.

3. Kekko Kamen di Go Nagai (D/Visual)
Go Nagai è in formissima. In questo fumetto d'annata (1974) tira fuori il meglio della sua vena assurda e perversa che d/visual ci aveva già fatto apprezzare grazie alla pubblicazione di Cutie Honey '21.

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