Roberto Recchioni ha scritto un articolo velenosissimo sui problemi dell'editoria italiana:
http://prontoallaresa.blogspot.com/2009/04/siete-tutte-malelingue.html
A seconda dei vostri gusti scegliete se giocare a scoprire chi sono i personaggi descritti o riflettere sul quadro generale.
Nei commenti Recchioni aggiunge che quei problemi non vengono mai sollevati dai siti e dai blog perché "è il solito discorso sulla critica e il giornalismo su internet.
Raramente critico, raramente d'approfondimento... ma sempre votato a segnalare le novità per fare accessi."
E anche: "Non so se in una intervista farei i nomi. Dovrei scoprirlo sul momento. Nessuno me li ha mai chiesti perché sai la verità? In 14 anni di attività professionistica e dopo una tonnellata di interviste rilasciate a siti specializzati e riviste del settore, non è mai stata posta una domanda scomoda.
Mai."
Recchioni solleva tre problemi ben distinti: presenza nel settore di dirigenti e supervisori che in passato sono stati a capo di società malamente fallite, editori che violano il diritto d'autore e accordi economici svantaggiosi (ma leciti) per gli autori.
A proposito del terzo punto c'è una cosa che trovo ridicola: la pubblicazione di volumi a scopo benefico.
Gli autori sconosciuti hanno un'occasione per aggiungere qualcosa al curriculum. Tanto gratis per gratis...
I curatori possono elemosinare la collaborazione di qualche firma prestigiosa.
I curatori e gli editori si fanno pubblicità grazie alla scusa della beneficenza.
Caro lettore, tira l'acqua del cesso e saluta la beneficenza che va giù.
Certamente ci sono iniziative lodevoli e disinteressate - è il caso di Watchmen 20 anni dopo - ma quando la solidarietà si fa periodica inizia a puzzare di sciacallaggio.
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