giovedì 12 febbraio 2009
La guerra di Alan di Emmanuel Guibert (recensione)
Per cinque anni il giovane fumettista francese Emmanuel Guibert ha condiviso un'amizia con Alan Ingram Cope, ex soldato americano che sul volgere della Seconda Guerra Mondiale combatté sul fronte europeo. Guibert ha raccolto le memorie di Alan grazie a una fitta serie di incontri e scambi di lettere e le ha trasformate nel fumetto (auto)biografico La Guerra di Alan, uscito in Francia nel 2000 e in parte tradotto da Coconino Press l'anno scorso.
Il volume pubblicato finora è dedicato al lungo periodo trascorso da Alan negli Stati Uniti ad addestrarsi e a fare l'insegnante per conto dell'esercito mentre la guerra infuriava in Europa e in Asia.
L'intento di Guibert non è utilizzare i racconti di Alan per dare vita a un'opera in cui riversare le proprie idee e le proprie opinioni sulla guerra ma mettere la sua mano al servizio dell'ex combattente. L'autore vuole che prevalgano l'autobiografia e la funzione di documento storico del fumetto, in modo da consegnare ai lettori una testimonianza lasciata da chi ha vissuto in un'epoca particolarmente significativa.
Per raggiungere il suo scopo Guibert adotta uno stile realistico che riporta alla mente le illustrazioni in voga all'epoca, senza lasciare alcuno spazio alla teatralità e ricorrendo in alcune occasioni alle fotografie. C'è attenzione anche alla scelta del lettering, in corsivo per dare l'impressione che dietro al fumetto ci sia un narratore che sta scrivendo la biografia di suo pugno, e alla forma delle nuvolette, quadrate come se fossero dei fogli di carta da lettera riempiti a mano.
Va anche detto che lo stile di Guibert e le vignette e il lettering realizzati in questo modo ricordano molto vagamente fumetti classici come Tintin e Blake e Mortimer (quest'ultimo è nato nel 1946, poco dopo i fatti raccontati ne La Guerra di Alan).
Leggendo il primo volume de La Guerra di Alan l'impressione, come probabilmente voleva Guibert, è proprio quella di leggere la biografia dell'ex combattente.
La centralità data alla figura di Alan fa sì che il baricentro degli avvenimenti si sposti dai massimi sistemi verso le amicizie e gli interessi del soldato. Pearl Harbor non significa attacco aereo dei Giapponesi ma arruolamento, e l'unica data citata è quella del compleanno di Alan.
La Seconda Guerra Mondiale diventa davvero la Guerra di Alan grazie ai ricordi precisi del soldato e alla loro traduzione impeccabile nel linguaggio fumettistico fatta da Guibert.
Ringraziamenti: www.libroteka.it
La Guerra di Alan vol. 1
di Emmanuel Guibert
dai ricordi di Alan Ingram Cope
Coconino Press
2008
brossurato, 88 pagine, bianco e nero
13 euro
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