venerdì 7 novembre 2008
Lucca 2008, un paio di cose che non andavano
C'è qualcosa che non ha funzionato a Lucca 2008?
Se dico "tutto" esagero? Sì, esagero, però sabato la situazione era veramente al limite del collasso e non è successa la catastrofe solo perché non ha piovuto. C'erano 58.000 persone in giro per la città, e lo si capiva ad ogni passo, dai cinque chilometri di coda in autostrada agli imbottigliamenti nel labirintico padiglione Napoleone dove erano assiepate le case editrici. Spesso era difficile avvicinarsi ai banconi degli stand, non solo dove c'erano autori che disegnavano ma anche dove erano semplicemente esposti i fumetti più interessanti. La sensazione, più che di passeggiare curiosando qua e là, era di essere trasportati dalla corrente di un fiume di persone.
Il bello è che molte altre zone della fiera sono state ignorate o quasi dai visitatori. Per esempio c'erano poche persone nel tendone degli showcase; le mostre non erano affollate; i convegni nemmeno; non sono stato in piazza Anfiteatro ma pare che nemmeno lì ci fosse la ressa.
Morale? Evidentemente la maggior parte dei visitatori va in fiera con l'obiettivo primario di visitare gli stand delle case editrici. Il fatto che tutte le case editrici siano concentrate in un unico tendone fa sì che una miriade di persone gli ronzi attorno come api sul miele (o come mosche sulla merda, a seconda di come giudicate l'attuale produzione fumettistica; ma io preferisco api).
Forse gli organizzatori non hanno fatto questo ragionamento (e di conseguenza non hanno preso in considerazione l'ipotesi di distribuire le case editrici in due piazze) oppure - temo - ci hanno pensato ma hanno trovato l'ostilità degli editori (o dei loro uffici marketing).
Mescolando un po' le carte forse sarebbero riusciti ad accogliere i 58.000 visitatori di sabato senza farli bestemmiare.
La Self Area mi è sembrata un pollaio troppo piccolo rispetto al numero degli espositori. Non erano per niente belli da vedere quegli stand di un metro accatastati l'uno di fianco all'altro.
Ma almeno era la zona (commerciale) meno peggio della fiera. Perché se la Self Area era un pollaio di campagna, il padiglione di piazza Napoleone era un capannone per l'allevamento intensivo. Ho provato un po' di sollievo quando me ne sono andato dal tendone delle case editrici e sono finito nella zona riservata agli autori emergenti.
Davvero non c'erano altri posti oltre al pollaio dove collocare la Self Area? Chissà se gli organizzatori hanno pensato al portico di Palazzo Ducale, una zona che, pur facendo parte della fiera, era praticamente morta. Oppure ad abbinarla agli showcase e sistemarla in un tendone.
Una cosa è certa: visto l'alto numero di adesioni (che poi non deve essere stato una sorpresa: si sapeva in anticipo chi c'era) dovevano dire di no a qualcuno oppure trovare uno spazio più grande. La terza via - accogliere tutti in quel piccolo angolino - non ha funzionato al meglio.
Un'altra critica riguarda le panchine. In piazza Napoleone c'era molta gente accucciata per terra e ho visto diverse persone sedute sulla scalinata che conduce alle sale della mostra nel Palazzo Ducale. Il motivo è semplice: non c'erano panchine e sedie da nessuna parte.
Torniamo al portico di Palazzo Ducale: visto che la zona era morta non si poteva trasformarlo in luogo di sosta e riposo? Non ci voleva molto: bastava lavare le sedie di plastica ammucchiate sotto al portico! C'erano decine di sedie inutilizzabili perché sporche di cacca d'uccello...
A cosa serve il braccialetto se all'ingresso dei tendoni bisogna esibire anche il biglietto?
La segnaletica era davvero carente, soprattutto nella zona di Palazzo Ducale.
Fine.
Foto dal forum di Giorgia Cosplay
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