Di tutti gli errori commessi dal Comics Day credo che i peggiori siano stati la pubblicità andata in onda su Radio Deejay e l'idea di chiamare "Comics Day" la giornata del fumetto.
"Fumetto" è una parola conosciuta da tutti in Italia. "Comics" è solo qualcosa che ha a che fare con la comicità. Ma non è questo il vero problema.
Chi si occupa di fumetti in Italia - tutti: editori, autori, giornalisti - utilizza in modo sistematico vocaboli come comics, bd, historieta, bande dessinée, manga, manhwa e (purtroppo) altri. E' un atteggiamento assurdo che crea confusione sia in chi non si occupa abitualmente di fumetti sia nei lettori più voraci.
Un esempio? I "lettori di manga". Ci sono molte persone che considerano i "manga" come qualcosa che non ha nulla a che fare con i "fumetti".
Non contenti di questa situazione ridicola gli organizzatori del Comics Day hanno pensato bene di imporre il vocabolo "comics" all'attenzione di chi non legge fumetti.
Per rincarare la dose, nella pubblicità del Comics Day andata in onda su Radio Deejay sono state adottate come parole chiave "graphic novel" e "manga".
Il termine "graphic novel" mi fa ribrezzo. E' usato da una manciata di autori, editori e uffici stampa per dare l'impressione le loro opere abbiano qualcosa in più rispetto ai normali (e vecchi, inferiori, superati, dozzinali) "fumetti".
In pratica avallare il termine "graphic novel" significa sputare sui "fumetti" e sugli autori di fumetti. Non male come risultato per la "giornata del fumetto"...
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Son d'accordo.
RispondiEliminaPremesso che: "Fumetto" è una parola conosciuta da tutti in Italia. la sottoscrivo in pieno...Nè è questione di parole, le parole descrivono la realtà, le danno sostanza. Ed è giusto, manga, historieta, comics, bd etc sarebbero realtà diverse, non "cose disegnate."
RispondiEliminaMa proprio il Comics Day NON ti è piaciuto come iniziativa! Qualcosa che si salva ??
ci ragiono su qua
RispondiEliminahttp://sonoioche.blogspot.com/2010/05/fumetto-comics-etc.html