Negli Stati Uniti ha fatto scalpore la notizia che la casa editrice Bluewater, tristemente nota per le biografie di Lady GaGa, Michael Jackson, Barack Obama, Robert Pattinson e Gesù, paga gli autori solo se i fumetti da loro realizzati hanno successo e generano profitti. Il primo a parlarne era stato Rich Johnston su Bleeding Cool, seguito a distanza di alcuni mesi da David Pepose su Newsarama e Heidi MacDonald su The Beat.
Il rapporto contrattuale fra la Bluewater e i suoi autori è stato criticato aspramente dalla MacDonald: "Lavorare alle dipendenze di una casa editrice per ricevere in cambio delle ROYALTIES? So che la pubblicazione di fumetti è una di quelle attività che generano margini di guadagno davvero piccoli, ma questa proposta contrattuale fa così schifo che non riesco a credere che qualcuno sia così disperato da accettarla."
In Italia, stando alle parole di Mario Taccolini della casa editrice Arcadia, succede il contrario. Taccolini ha dichiarato: "a sentire in giro, siamo gli unici pirla che pagano ancora a tavola (vabbè... escludendo le case editrici che vanno in edicola)."
Quasi quasi gli autori italiani farebbero meglio a rivolgersi alla Bluewater: royalties per royalties, almeno la casa editrice americana stampa tirature decenti e può contare su una distribuzione seria.
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E se gli autori, allora, smettessero di reagalare lavoro agli "editori" e si autopubblicassero solo su Internet et similia? Tanto, per 200 copie in distribuzione... meglio distribuirsele da sé. Giusto per dire, eh... :-)
RispondiEliminaUn problema sicuramente c'è ed è legato a quello strano sistema chiuso e complesso che è il fumetto non popolare italiano.
RispondiEliminaTuttavia, vorrei suggerire una riflessione tramite un invito: qualcuno se la sente di fare una lista di piccoli e grandi capolavori a fumetti della recente (ultimi 10 anni) storia dell' editoria italiana che NON sarebbero stati pubblicati (e quindi resi disponibili per il pubblico) se l' unico sistema di pagamento fosse quello "a tavola"?
Secondo me sarebbe una lista interessante.
Andrea Mazzotta
Il fatto che un editore dia all'autore le roialties non mi disturba: è pur sempre un accordo fra due privati.
RispondiEliminaE' il sistema generale in cui è inserito questo meccanismo che ha qualcosa che non quadra. Ci sono gli autori di talento, ci sono i lettori, eppure non si riesce a collegare i primi con i secondi.
Il pagamento a tavola non cambierebbe niente: dopo avere pagato due fumetti a tavola e averne vendute 200 copie la casa editrice smetterebbe di pubblicare.