martedì 8 settembre 2009
La Marvel pubblica Marvelman di Alan Moore
In un'intervista rilasciata a Mania.com, Alan Moore ha confermato che la Marvel ristamperà il suo ciclo di Marvelman.
Lo scrittore inglese, dopo avere spiegato come gli è venuta l'idea di fare quella serie, ha detto che il suo nome non sarà stampato sui volumi (in passato aveva minacciato di far togliere il suo nome anche da V for Vendetta) e che il ricavato andrà a Mick Anglo. Moore ha detto anche che i problemi legali che hanno tormantato la vita editoriale del personaggio sono nati per colpa di una manovra fraudolenta di Dez Skin.
A San Diego Joe Quesada ha dichiarato che la Marvel ha acquisito i diritti d'autore su Marvelman.
Dall'intervista:
L'origine del personaggio [reinventato] risale a quando ero un ragazzino e mi recavo con i miei genitori a Yarmouth, una località di villeggiatura sul mare dove andavamo ogni anno. Ricordo che la piccola libreria del mare vendeva fumetti e libri che probabilmente erano forniti da un altro circuito distributivo. Trovavi titoli che non c'erano nella libreria sotto casa. Presi una copia di un annual di Young Marvelman (...). Era una raccolta delle strisce di Young Marvelman e Marvelman di Mick Anglo. Presi anche un volume della Ballantine col Mad di Harvey Kurtzman. Era quello con Super-Duper Man. Siccome presi queste due cose lo stesso giorno - tenete ben presente che avevo 12 anni - mi venne in mente che forse avrei potuto fare una parodia brillante come Super-Duper Man, ma su un supereroe inglese. Così iniziai a immaginare una parodia di Marvelman, dove lui dimenticava la sua parola magica. Non so dove sarei andato a parare con un lavoro così sfacciatamente derivativo, tanto non lo feci mai. Ma l'idea in qualche modo mi si impresse nella mente.
Così, 13 o 14 anni più tardi, quando ero all'inizio della mia carriera professionale, fui intervistato da David Lloyd per la rivista Society of Strip Illustrators. Era un'intervista generica sulle esperienze di un giovane scrittore che stava facendo il suo ingresso nel settore. Come ultima domanda mi chiese se c'era qualche progetto che avrei voluto fare in futuro. Più o meno scherzando, senza aspettarmi davvero che si concretizzasse, dissi che se qualcuno avrebbe voluto far rivivere Marvelman, mi sarebbe davvero piaciuto scriverlo perché avevo delle grandi idee su come farlo. Molto presto fui contattato da Dez Skinn, che era il supervisore di Warrior, e mi spiegò che il diritto d'autore su Marvelman era appartenuto all'editore L. Miller & Son, e che era fallito nel 1963, e che i diritti su Marvelman erano passati all'Official Receiver [curatore fallimentare; tra le altre cose amministra i beni dell'imprenditore insolvente]. Quindi potevano essere acquistati per una somma molto piccola, e mi chiese se volevo metterci la mia parte di soldi e contribuire a questa nuova narrazione di Marvelman. Messa così sembrava ragionevole. Così fui felice di scrivere quelle storie.
Nel periodo di tempo in cui scrissi la serie ci furono molti dubbi e sospetti e scambi di parole cattive, e fui felice di abbandonare l'intero progetto e lasciare tutto a Neil Gaiman. E dissi a Neil, 'Potrebbe essere un calice avvelenato'. E mi ricordo che a quel tempo gli dissi, profeticamente: 'Non ho idea di chi è il proprietario di Marvelman'. Dissi: 'Per quel che ne so potrebbe essere ancora di proprietà di Mick Anglo'. Al tempo pensavo che fosse una possibilità piuttosto scandalosa e improbabile. Ma poi 18 mesi fa sono stato contattato da una compagnia musicale - una compagnia musicale scozzese per la quale lavorava il figlio di Mick Anglo, che è un musicista. Avevano scoperto qualcosa sulla storia di Mick Anglo e si erano interessati, perché sembrava loro che fosse stato imbrogliato. E hanno rimesso assieme la storia di Marvelman e si sono messi in contatto con me. Mi hanno spiegato - e mi hanno fornito la documentazione - che Mick Anglo è sempre stato il titolare del diritto d'autore, che non è mai stato di proprietà di L. Miller & Son, e che l'editore non è mai andato in fallimento, ma ha semplicemente estinto la società nel 1963, e che le basi [giuridiche] del mio lavoro su Marvelman - su Warrior e più tardi per la Eclipse - erano completamente false. Praticamente Mick Anglo è stato derubato della proprietà del suo lavoro. Mi sentivo come se avessi partecipato al furto, seppur involontariamente. Questa è la ragione che mi ha spinto a non dissociarmi dal progetto - oltre al fatto che è un modo per ridare a Mick qualcosa che gli appartiene.
(...) La Marvel probabilmente è l'azienda fumettistica più logica, visto che loro sono gli unici che possono pubblicarlo con il nome Marvelman senza temere un sacco di rogne legali dalla Marvel stessa. (...) I miei problemi con la Marvel iniziarono quando loro non permisero di pubblicare Marvelman - nemmeno con il titolo generico di 'Kimota'. Erano molto intransigenti, soprattutto tenendo conto che Marvelman era protetto dal diritto d'autore fin dal 1953, che, secondo un calendario senza dubbio antiquato che usiamo da queste parti, viene diversi anni prima del 1961, quando, credo, Marvel è diventato un nome protetto dal diritto d'autore in America. Così mi parve di avere subito una prepotenza. Questo mi fece decidere che non avrei mai lavorato per la Marvel, e loro non fecero niente per farmi cambiare opinione su di loro. Per questi motivi la soluzione migliore è lasciarglielo pubblicare in modo che a Mick vadano i soldi, ma senza che ci sia il mio nome sopra.
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