domenica 16 maggio 2010
Eco, web, fumetti digitali, cinema e problemi di conservazione e deperimento
Umberto Eco critica il web al Salone del Libro di Torino:
"(...) Nel web c’e quello che vi mettono insigni studiosi come quello che scrivono i peggiori cretini, ci sono i negazionisti e i testimoni del lager, e questa massa di informazioni ci impedisce di capire subito cosa conservare e cosa no, senza parlare del problema dei supporti. Abbiamo i più capienti, ma anche i più effimeri. Sappiamo che il papiro supera i 2000 anni, la carta a stampa i 500, ma nessuno sa quanto potrebbe durare un floppy disk, visto che non ci sono più strumenti per leggerli e così sta accadendo con i Cd e, magari, presto con le chiavette usb. Del resto, cosa accadrebbe, se un black out o qualche incidente cancellasse i dati delle banche, se queste non li conservasse anche su carta?"
Vorrei tanto cavarmela con poco e scrivere che sono d'accordo con quello che ha detto Eco (che conosco solo grazie a dei resoconti letti in rete; la citazione è solo un punto di partenza). Purtroppo l'argomento mi interessa, quindi tenterò di articolare qualcuna delle mie solite frasi balbettanti.
Io sono della scuola "Estinguiamoci al più presto e lasciamo la Terra ad animali più meritevoli di noi". Da una premessa del genere deriva fatalmente che il miglior destino che può toccare agli esseri umani e alle loro azioni è l'oblio. Certo, è innegabile che una piccola percentuale di persone sia capace di cose buone e memorabili, però sono più assillato dal lato peggiore dell'umanità.
Questo è il mio approccio generale al problema. Ammetto che il non avere mai scritto (e non avere le doti per scrivere) nulla di buono e memorabile (non) mi è d'aiuto.
Tralasciamo la premessa. Il problema della conservazione è sempre esistito ma è diventato "drammatico" quando è nato il cinema. Per guardare un film è indispensabile utilizzare dei supporti tecnologici. Dall'iniziale pellicola + proiettore + corrente all'attuale dvd + lettore dvd + corrente oppure computer + corrente. Lo stesso discorso vale per la musica, il web e alcuni fumetti.
I testi pubblicati nel web hanno più possibilità di conservazione di film, musica e certi fumetti perché possono essere tranquillamente stampati su carta. Invece per film, musica e fumetti sono indispensabili la corrente elettrica e la tecnologia. Forse i posteri erediteranno i testi delle canzoni dei Beatles, ma difficilmente potranno ascoltare le versioni originali cantate da John Lennon e Paul McCartney. Senza scordare che ci sono canzoni suonate utilizzando la tecnologia. In futuro, quando non ci sarà più la corrente elettrica, certe canzoni non potranno essere né ascoltate né suonate e tutti i film scompariranno.
Quello che mi preme sottolineare è che se da un lato ci sono opere che sono destinate a scomparire fra alcuni decenni (qualche film è già scomparso) per colpa della volatilità della tecnologia, dall'altro lato se non ci fosse stata la tecnologia quelle opere non sarebbero mai nate.
Viviamo in un'epoca che certamente non lascerà tracce di molte cose che ha prodotto ma abbiamo opportunità espressive che in futuro non ci saranno più. Possiamo fare e guardare i film ma non conservarli; non potranno fare e guardare i film...
ps: volevo citare un articolo di Daniele Brolli pubblicato su www.metallourlante.org ma il sito è scomparso... :asd:
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Ma è poi così importante-fondamentale-necessario, lasciare tracce?
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