sabato 29 agosto 2009
Colui che gli Dei vogliono distruggere di Gianluca Morozzi
"Com’era quella frase che ho letto sull’annual di Aquaman? A colui che gli dei vogliono distruggere, prima viene data in dote la pazzia. Bella frase. Mi è sempre piaciuta. Mi sembra si sposi col mio stato mentale."
Gianluca Morozzi, Colui che gli dei vogliono distruggere, pag. 202.
"Un bel libro, che qualsiasi appassionato di supereroi, Bologna o musica dovrebbe leggere, adorare, ridendo spesso a crepapelle." Marco Marcello Lupoi su Cuore di China
Descrizione del libro dalla quarta di copertina:
"Terra L: un mondo quasi uguale al nostro, a parte qualche rilevante differenza. Fra i tetti di Bologna, su Terra L, vive un supereroe. Si chiama Leviatan. I suoi poteri cambiano ogni dodici ore, in maniera incontrollabile. Da più di un secolo difende l'umanità da ogni pericolo. Nella sua identità segreta, Leviatan si fa chiamare Daniel, vende dischi e fumetti rari ed è fidanzato con un'isterica scrittrice di romanzi erotici. Che è innamorata di Leviatan. Su Terra L vive anche un altro eroe, un uomo che, sbucato dal nulla a New York nei primi anni Sessanta, ha scritto tutte le canzoni più famose della storia della musica. Si chiama Johnny Grey. Artisti come David Bowie o Leu Reed, privati del proprio sfogo artistico, sono diventati folli supercriminali, sempre impegnati in macchinazioni che Leviatan deve sventare. Terra Prima: il nostro mondo rassicurante e familiare. Qui i supererei vivono soltanto nei fumetti, e David Bowie e Lou Reed sono rispettate rockstar. Su Terra Prima, un musicista di nome Kabra ha pochi giorni per scrivere la canzone che rilancerà i Despero, la sua storica band, e sfuggire ai tentativi di seduzione della bella Elettra, chitarrista talentuosa e pazza. Nella sua tragicomica odissea, preda di una terribile crisi creativa, si imbatte in un edicolante che blatera di supereroi e di supercriminali dai nomi molto noti."
Un brano:
"Ci sono poteri utili, poteri inutili, poteri dannosi. Leviatan li aveva tutti.
Immaginate un potere, uno qualunque. Leviatan ce l'aveva.
A parte forse il sudore corrosivo, i superacidi gastrici e le lumache divoratrici nell'intestino, tutti gli altri poteri erano codificati nel suo dna. Poteri utili, la superforza. Inutili, il superventriloquismo. Dannosi, l'empatia passiva.
Solo, Leviatan aveva due poteri per volta. Che si ricombinavano ogni dodici ore. Alle sette, e alle diciannove.
Se dalle sette alle diciannove era un supereroe telepatico in grado di volare, dalle diciannove alle sette del mattino dopo poteva correre alla velocità del suono e parlare con le piante. Due volte in una giornata, automaticamente, i poteri mutavano. Leviatan faceva colazione con la telecinesi e la vista calorifica, andava a cena con il superudito e il fattore rigenerante.
Due volte al giorno.
Ogni giorno della sua vita."
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...credo che non lo leggerei manco se me lo regalassero...
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