Ieri pomeriggio ho scritto una email a Rich Johnston informandolo del caso di plagio ne Le cronache del Mondo Emerso. Ne ha parlato su Bleeding Cool:
http://www.bleedingcool.com/
Non gli ho scritto per tirare una pugnalata a Ferrario che, al di là di questo episodio, apprezzo molto come disegnatore e spero che in futuro possa continuare a esprimersi in questo campo.
Ho scritto a Johnston perché mi ha disgustato la reazione di molti professionisti che lavorano nel campo del fumetto in Italia. Nei giorni scorsi ho letto cose allucinanti: ricalcare è normale perché lo fanno tutti e i tempi di consegna sono stretti; è vergognoso rivolgere accuse del genere a un disegnatore perché è come metterlo alla gogna; c'è chi ha attaccato la ragazzina che ha scoperto i plagi dicendo che era invidiosa del successo di Ferrario e ha sollevato il polverone per mettersi in luce e fargli le scarpe. Pur di difendere il disegnatore qualcuno è arrivato a dire che i plagi potevano essere stati richiesti a Ferrario dallo sceneggiatore, costringendo Roberto Recchioni a postare alcune pagine di sceneggiatura nel suo blog per smentire la voce.
Ho pensato che forse, di fronte alla notizia nuda e cruda presentata da un sito straniero (e quindi disinteressato), i professionisti avrebbero aperto gli occhi di fronte alla gravità della situazione.
Qua ci sono alcuni esempi dei plagi.
In attesa della decisione della Panini, che per il momento ha sospeso la pubblicazione del fumetto, penso che non ci sia più bisogno di rivangare questo argomento.
Per quel che mi riguarda avevo già espresso la mia opinione personale sulla vicenda in un precedente articolo. Approfitto di quest'ultima notizia per puntualizzare meglio.
L'idea che un disegnatore possa fare un fumetto completamente ricalcato e copiaincollato non mi scandalizza, anzi. Può anche avere il suo fondamento artistico e alle spalle può esserci un lavoro di studio e ricerca da parte del disegnatore. Parlo di ricerca a livello di concetti come "plagio", "originalità dell'opera", "postmodernismo" e così via, non di ricerca delle fonti da copiare.
Una volta che i ricalchi vengono alla luce - ma anche prima - il disegnatore dovrebbe/potrebbe descrivere il percorso intellettuale che lo ha portato a fare un fumetto ricalcato.
Io questo percorso non lo vedo nella spiegazione che Ferrario ha dato nel blog di Roberto Recchioni:
"Per prima cosa vorrei chiarire che la Panini non mi ha imposto nessuno stile, sono io che ho proposto un lavoro alla Miyazaki. Mi esaltava l'idea di provare una nuova linea artistica e, forse sbagliando, ho impostato tutto sullo stile del mio idolo. Credo di aver fatto un lavoro pazzesco di ricerca di pittura e di lavoro sulle atmosfere e sul colore."
Le cose che mi hanno urtato in questa vicenda non sono i plagi in sé ma il fatto che Ferrario ha fatto i ricalchi senza discuterne con i colleghi e l'editore e il modo in cui è stato difeso da altri professionisti che lavorano nel campo dei fumetti.
AGGIORNAMENTO
Licia Troisi ha parlato nuovamente dei plagi nel suo blog. La scrittrice ha ospitato anche una lettera aperta di Paolo Barbieri, copertinista dei romanzi e del fumetto.
Nel suo blog Giuseppe Ferrario ha scritto un messaggio che trovo ridicolo.
SECONDO AGGIORNAMENTO
Anche Repubblica parla del plagio ne Le cronache del Mondo Emerso.
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AGGIORNAMENTO
RispondiEliminaLicia Troisi ha parlato nuovamente dei plagi nel suo blog. La scrittrice ha ospitato anche una lettera aperta di Paolo Barbieri, copertinista dei romanzi e del fumetto.
Nel suo blog Giuseppe Ferrario ha scritto un messaggio che trovo ridicolo.