Il blog di Giuseppe Palumbo.
L'ultima avventura di Emilio Salgari di Francesco Macrì:
"TORINO. Mattino presto. È il 25 aprile del 1911, che di giorno fa martedì. Emilio Salgari, scrittore di più di 100 romanzi e 200 novelle, sale la collina torinese. Ha lasciato la casa di corso Casale, vicino al fiume Po (mare fantastico di molte sue invenzioni), e cammina i prati di Val San Martino - oltre Madonna del Pilone -, verso le buche dove portava i quattro figli a fare merenda e a giocare col cane Niombo. Trova quel vecchio luogo, e allora la stanchezza, la miseria, la follia vicina si coagulano improvvise in un gesto solo: col braccio ormai stanco dell'inchiostro impugna un rasoio, si apre il ventre e il collo e raggomitolato a crampo, spira. La giovane lavandaia che andata a far legna lo troverà, molte ore dopo, lo potrà identificare solo dalle lettere che ha portato con sé. Due delle tredici scritte d'impeto e presagio qualche giorno prima, il 22 aprile." Continua su Il porto ritrovato
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