Una vignetta di Mauro Biani sul ministro Renato Brunetta pubblicata il 29 settembre dal settimanale Emme, supplemento de L'Unità, ha scatenato un po' di polemiche nel mondo della politica.
Maurizio Gasparri del PdL ha dichiarato che "(...) Una pistola puntata, pur se in una vignetta, non è un bel gioco. In un paese in cui violenza e terrorismo hanno una drammatica storia e forse radici non completamente recise, si scherzi su tutto, ma non con le armi e le pistole puntate.
Sono certo che il direttore de l'Unità, accortosi dell'errore, vorrà scusarsi con il ministro Brunetta."
Sergio Staino, direttore di Emme, si è stupito della polemica perché proviene dagli "stessi ambienti che hanno sempre giustificato e tollerato gli espliciti riferimenti all'uso delle armi fatti da un autorevole esponente della maggioranza di governo, Umberto Bossi, in contesti non satirici ma evidentemente politici."
Inoltre ha aggiunto che "La vignetta di Biani, nelle intenzioni dell'autore e nell'interpretazione che abbiamo dato come redazione esprimeva solo il disagio, l'indignazione e il vaneggiamento folle e non certo condivisibile, che può provocare una strabordante polemica contro supposti fannulloni, in un paese come il nostro in cui invece sta crescendo la disoccupazione. In questo specifico caso, il disagio profondo di una guardia giurata per la quale,il vecchio "ferro", strumento del suo lavoro, sottolineava la sua attuale situazione di disoccupato."
Da L'Unità
giovedì 2 ottobre 2008
Brunetta con la pistola puntata alla testa
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