lunedì 5 maggio 2008
Valerio Evangelisti contro il Salone del libro
Valerio Evangelisti prende posizione contro la decisione del Salone del libro di Torino di invitare Israele come ospite d'onore.
"Il 10 maggio ci sarà, a Torino, una manifestazione nazionale contro il Salone del Libro di Torino. Credo che sia la prima volta che viene indetto un corteo contro una fiera letteraria. Eppure, prima di chiedersi se ciò abbia un senso, ci si dovrebbe domandare quanto di effettivamente letterario ci sia nel Salone del Libro, e quanto invece vi sia di politico. La scelta della Salone del Libro di Torino di celebrare la nascita dello Stato di Israele, alla base della protesta, ha origini sospette e contenuti ambigui.
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Il regime interno israeliano, malgrado le apparenti forme democratiche, somiglia tantissimo all'apartheid del vecchio Sudafrica.
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Attualmente, oltre a strangolare Gaza e Cisgiordania, il governo di Israele ha cominciato a infierire anche sui palestinesi che hanno la sua cittadinanza. Creato il nemico, spintolo all'integralismo islamico, riaffiorano i propositi di cancellarlo per sempre, proprio come etnia.
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Si obietterà che gli scrittori israeliani popolari in Europa sono notoriamente “dissidenti”. Grande abbaglio. I nomi più illustri circondati da tale fama, Grossman, Oz, Yehoshua, si sono pronunciati a favore dei bombardamenti sul Libano (Grossman con tardivi ripensamenti) e, nel caso di Yehoshua, a favore del "muro della vergogna". Quest'ultimo ha anzi dichiarato a un quotidiano italiano che non vorrebbe mai avere un arabo per vicino di casa."
Tutto l'articolo su Carmilla on line
Foto da Punto a capo
Inoltre:
Manifestazione Nazionale per la Palestina a Torino
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