venerdì 2 luglio 2010
Etica e politica nei fumetti di Garth Ennis: Stato, CIA e corporazioni
Nel libro Garth Ennis - Nessuna pietà agli eroi è stato pubblicato un mio saggio dedicato a Hitman di Garth Ennis e John McCrea.
Link utili:
Blog della casa editrice Edizioni XII.
Gli autori del libro.
Indice del mio pezzo.
Vi faccio leggere i paragrafi 6.5.1 e 6.5.2
In rete c'è anche:
Il tema della guerra nella serie Hitman
6.3.1 - La battaglia del ponte Langstone.6.3.2 - L'Iraq.
6.3.3 - L'Africa.
6.5.1 Premessa
I temi dell’etica e della politica occupano un posto di primo piano nei fumetti di Garth Ennis, un autore che da sempre si interroga sulla natura umana e sulla presunta propensione delle persone alla socialità.
La questione politica viene affrontata da due diverse angolazioni: spicca innanzitutto l’aspra critica agli apparati statali di Stati Uniti e Gran Bretagna che secondo l’autore nascondono un lato oscuro – la loro vera natura – dietro alla facciata della democrazia. Le accuse circostanziate di Ennis ritornano di frequente nei suoi fumetti e sono presenti fin dall’opera d’esordio, Troubled Souls, ambientata nell’Ulster e incentrata sulla guerra fra Gran Bretagna e IRA.
Maturata nel clima di guerriglia permanente dell’Irlanda del Nord, dove negli anni Ottanta il conflitto fra ira e Gran Bretagna non si era ancora placato, l’avversione di Ennis per una certa politica statale fatta di democrazia fasulla, postcolonialismo e intreccio con le corporazioni è rimasta costante nel corso degli anni e ha avuto come naturali bersagli gli Stati Uniti, per via della loro egemonia all’interno del blocco occidentale e dell’estensione planetaria dei loro interessi, e la Gran Bretagna, la sua terra d’origine che cova in seno il conflitto dell’Ulster.
In reazione a questa visione pessimista della contemporaneità e della storia degli ultimi cinquant’anni, caratterizzati in modo particolare dalla politica imperialista degli Stati Uniti, Ennis sviluppa un discorso ideale su quella che potrebbe essere una buona società, sulle sue regole e sull’inclinazione delle persone alla convivenza.
6.5.2 Stato, CIA e corporazioni
Ennis è nato nell’Ulster, in un inevitabile contesto di violenze e scontri politici che ha influenzato il suo modo di pensare ed è divenuto una componente fondamentale delle sue opere. Nel corso degli anni, ha portato avanti una riflessione in modo sempre più deciso e circostanziato, e l’insofferenza nei confronti del potere costituito sarà costante nelle sue opere successive. Ennis sottolineerà sempre la centralità dell’uomo e non perderà occasione per criticare le organizzazioni – tanto politiche quanto religiose – che esercitano un dominio sugli individui.
Protagonista di Troubled Souls è Tom Boyd, un ragazzo protestante che viene costretto da un attivista dell’ira a piazzare una bomba in una via di Belfast per colpire una pattuglia di soldati inglesi. Ennis crea una situazione ambigua e contorta, necessaria a smarcarsi dalle etichettature troppo semplici usate a fini propagandistici da entrambi gli schieramenti. Lo sceneggiatore, infatti, critica sia la retorica patriottica dei simpatizzanti dell’IRA sia l’asservimento dei quotidiani e delle televisioni alla politica autoritaria della Gran Bretagna.
Il momento forse di maggior intensità è rappresentato da uno scambio di battute fra il terrorista dell’ira e il ragazzino protestante, che accarezzano l’idea di stringere un’improbabile amicizia: è una sequenza che permette a Ennis di sferrare un lucido ed efficace attacco alla politica colonialista britannica, di cui l’occupazione armata dell’Ulster è una delle propaggini.
“[Il militante dell’ira afferma:] Non riesco a ricordare chi lo ha detto… Dio ha dato alla Gran Bretagna un impero dove il Sole non tramonta mai perché nell’oscurità non può fidarsi di loro”.
“[Il ragazzo protestante aggiunge:] Sì, l’ho già sentita. Ma il Sole è tramontato. E Dio sa cosa fanno nell’oscurità”. (1)
Di Goddess si è già approfondito nel capito 2, ma è opportuno sottolineare il modo in cui Ennis estende la critica politica anche agli Stati Uniti. Nel fumetto, improntato sulla classica lotta fra buoni e malvagi, la parte dei secondi è affidata a un agente della CIA e a un poliziotto britannico. Una catena non può essere più forte del più debole dei suoi anelli e Ennis, difatti, punta il dito
contro gli anelli deboli di Gran Bretagna e Stati Uniti: per quanto si dichiarino democratici e permettano ai cittadini di eleggere la classe politica, sono pur sempre due Stati che tollerano la violenza della loro polizia e adottano una politica estera fatta di abusi e colpi di Stato.
Il discorso politico prosegue sulla serie Hellblazer, in una storia intitolata Sangue reale112, dove lo sceneggiatore descrive il vertice dello Stato, individuato tanto nella famiglia reale e nei politici quanto nei capitani d’industria, come dedito alle depravazioni più malate. Il passatempo dei detentori del potere è frequentare un club esclusivo dove si possono commettere impunemente i peggiori crimini a sfondo sessuale e dove una figura politica molto influente, nel tentativo di restaurare la monarchia assoluta, evoca un demone cannibale che si impossessa di un erede al trono.
Dopo Hellblazer il disprezzo di Ennis verso la politica si fa sempre più esplicito. L’autore concentra la sua attenzione sugli Stati Uniti e porta alla luce il marcio mal coperto da una patina luccicante di democrazia. Nella miniserie Unknown Soldier (3) lo scrittore nordirlandese rispolvera un vecchio personaggio dei fumetti di guerra della dc Comics e lo cala in alcuni episodi chiave avvenuti nella seconda metà del Novecento. La trama fittizia del fumetto è impiantata su fatti storici realmente accaduti come il colpo di Stato in Iran e la guerra fra Sandinisti e Contras, fatti che hanno lo scopo di porre “l’accento sul modo in cui gli Stati
Uniti hanno fondato la loro politica imperialistica della seconda metà del Novecento sulla ‘purezza ideologica’ del loro intervento nella seconda guerra mondiale”. (4)
Unknown Soldier rappresenta simbolicamente l’anima oscura degli Stati Uniti. Agisce nell’ombra per conto della cia mentre la politica interna, fatta di elezioni, leggi e diplomazia, costruisce una facciata di legittimità: è il vero volto di una democrazia (5) che di fatto agisce da impero, facendo cadere governi e uccidendo per calcolo.
La CIA viene presa di mira anche in Hitman dove, a differenza di Unknown Soldier, Ennis non parla dei coinvolgimenti dell’Agenzia in fatti storici realmente accaduti, ma ne applica lo stile tristemente noto al contesto immaginario della serie ambientata nell’Universo DC (6). Nella Gotham City e negli Stati Uniti nei quali abita Tommy Monaghan, infatti, sono presenti centinaia di esseri metaumani che sono fonte di potenziale instabilità per il governo americano e allo stesso tempo costituiscono una riserva da cui attingere soldati con abilità speciali.
La trama è presto detta, e vede un agente segreto che cerca di costringere Tommy ad assumere il ruolo che in Unknown Soldier era ricoperto dal soldato con il volto sfigurato.
Nel piano della CSA (7), poi fallito, Hitman doveva essere un killer specializzato nell’eliminazione dei supereroi e degli esseri metaumani problematici, nello stesso modo in cui Unknown Soldier viene inviato a fomentare le rivoluzioni e eliminare i presidenti fantoccio poco graditi al governo americano.
L’idea di esplorare quelle che sarebbero le conseguenze di un intervento della CIA nel mondo fittizio popolato dai supereroi, probabilmente figlia de Il ritorno del cavaliere oscuro di Frank Miller (8), dove Ronald Reagan controlla Superman e lo usa come arma (9), è ripresa alcuni anni più tardi in The Boys (10).
Il capo dei Boys, la squadra della cia che si occupa di mettere in riga i supereroi, afferma:
“Il superpotere è il potere più pericoloso della Terra. Sono ogni giorno di più e prima o poi apriranno gli occhi.
“Se puoi schivare un proiettile o essere più veloce dei tachioni o nuotare attraverso il Sole, hai cose migliori da fare che salvare il Mondo per la duecentesima fottuta volta.
“Un giorno ti accorgerai che quello a cui sei invulnerabile è la tua umanità.
“E allora che Dio ci aiuti”. (11)
La condanna più incisiva della politica statunitense è stata espressa però nella miniserie Marvel max The Punisher: Born, dove si può leggere:
“C’è una grande bestia in libertà nel mondo degli uomini. Si è svegliata in tempi bui per combattere un nemico terribile. Ha preso d’assalto l’Europa, il Pacifico, e ha schiacciato sotto i suoi piedi il male che ha trovato. Ma quando è uscita vincitrice, quando ha sconfitto la Croce Uncinata e il Sol Levante, i suoi custodi hanno scoperto che la grande bestia non voleva tornare a dormire. La bestia ha molte teste e su ognuna ci sono scritti dei nomi: Lockheed, Bell, Monsanto, Dow, Grumman, Colt. E molti altri. E sono tutte molto affamate. Così la grande bestia deve nutrirsi: e a ogni generazione il nostro paese va in guerra solo per questo. Una guerra fatta per fare la guerra, che potrebbe essere evitata. Ma ci deve essere sangue in quantità straordinarie. E che sia straniero o americano, non ha alcuna importanza. Così oggi, alla base di Valley Forge, è arrivato il nostro turno. Oggi sta a noi nutrire la bestia”. (12)
NOTE
(1) Garth Ennis e John McCrea, Troubled Souls, Fleetway Publications, Londra, 1990, p. 73
(2) Garth Ennis e Will Simpson, Hellblazer nn. 52-55, DC Comics, New York, 1992. [A tal proposito si veda anche il paragrafo 1.3. N.d.C.]
(3) Garth Ennis e Kilian Plunkett, Unknown Soldier nn. 1-4, DC Comics, New
York 1997. [si confronti l’analisi di Alessandro Bottero nel paragrafo 9.3.
N.d.C.]
(4) Alessandro Di Nocera, Berlusconi, Garth Ennis e il revisionismo
storico, in «Comicus» 2005, .
(5) La sigla US può indicare sia Unknown Soldier che United States.
(6) Un altro caso del realismo supereroistico trattato nel paragrafo 6.3.3.
(7) Sul tesserino che, in Hitman n. 11, l’agente McAllister mostra a Lanterna Verde, si legge CSA, probabile acronimo di Central Superhumans Agency, un’agenzia governativa fittizia specializzata nella creazione e controllo di esseri con superpoteri. Il riferimento alla CIA è evidente. Op. cit. n. 11, 1997, p. 11
(8) In Batman Chronicles n. 4, Garth Ennis cita in modo criptico la miniserie di Frank Miller. Hitman, grazie alla vista a raggi X, vede che Batman ha una corazza sotto al simbolo del pipistrello che porta sul petto. L’idea del pipistrello corazzato proviene proprio da Il ritorno del Cavaliere Oscuro.
(9) Un’Agenzia specializzata in problemi metaumani è presente anche in The Golden Age di James Robinson e Paul Smith.
(10) [Per un maggior approfondimento si veda il capitolo 13. N.d.C.]
(11) “Superpower’s the most dangerous power on Earth. There’s more an’
more of ‘em all the time, an’ sooner or later thet’re gonna wise up. “If you can
dodge bullets or outrun tachyons or swim across the Sun, you’ve better things
to do with your life than save the World for the two hundreth fuckin’ time.
“One day, you might twig what you really invulnerable to is your humanity.
“An’ then God help us all”. Garth Ennis e Darick Robertson, The Boys n. 1, dc Comics, New York 2006, p. 14.
(12) Garth Ennis e Darick Robertson, The Punisher: Born, Panini Comics, Modena 2004, p. 68. Trad. it. Pier Paolo Ronchetti. Edizione originale: Garth Ennis e Darick Robertson, The Punisher: Born n. 4, Marvel Comics, New York, 2003, p. 1.
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