giovedì 31 ottobre 2024

Jim Al-Khalili - Il mondo secondo la fisica

 


Il mondo secondo la fisica
Jim Al-Khalili
Bollati Boringhieri, 2020

Il mondo secondo la fisica di Jim Al-Khalili, nato in Iraq ma trapiantato in Gran Bretagna dove insegna fisica teorica nell'Università del Surrey, fa parte di quel filone di libri divulgativi che si propongono di presentare ai lettori non specialisti i rudimenti della fisica dell'ultimo secolo e mezzo adottando un approccio qualitativo (senza formule, dunque, ma spiegando le teorie della fisica in modo discorsivo).
Nel corso del libro, abbastanza snello, Al-Khalili propone ai lettori tre grandi aree della fisica nelle quali sono stati fatti grandi passi in avanti dall'Ottocento a oggi: la meccanica relarivistica, la meccanica quantistica e la termodinamica.
Presentate queste tre colonne, l'autore dedica un capitolo all'unificazione, vale a dire il tentativo di formulare una teoria che esplichi le forze della natura in un quadro coerente. Vengono esposte sia le unificazioni parziali che si sono susseguite fino alla creazione del modello standard (perfettibile, ma provato sperimentalmente) sia le teorie di grande unificazione che vanno per la maggiore pur non essendo state verificate in sede sperimentale (la teoria delle stringhe e la gravità quantistica a loop).
Un altro capitolo è dedicato al futuro della fisica, con paragrafi su materia oscura, energia oscura, inflazione e informazione, e un altro capitolo ancora riguarda l'utilità della fisica.
Un aspetto del libro che non mi è piaciuto è stato l'attacco all'esperimento del CERN con l'LHC. Lo scopo del Large Hadron Collider era individuare il bosone di Higgs, e il bosone è stato trovato, per mezzo di un acceleratore di particelle delicatissimo ed estremamente potente alla cui costruzione ha lavorato un esercito di fisici e ingegneri. Al-Khalili tace sulla grandezza dell'opera (e già questo in un libro divulgativo è una brutta cosa: non è detto che tutti i lettori siano consapevoli di quale impresa è stata costruire l'LHC) e sminuisce l'individuazione del bosone di Higgs sostenendo che è stato trovato quello e nient'altro. Ma se era proprio per trovare il bosone di Higgs che era stato costruito l'LHC?!? Quello che brucia da Al-Khalili - lo si intuisce fra le righe - è che non è stata trovata nessuna evidenza sperimentale che dia sostegno alla teoria delle stringhe. Se questo non è successo, forse la colpa andrebbe data alla teoria delle stringhe anziché all'LHC. Può darsi che certe evidenze sperimentali non possono essere individuate semplicemente perché non esistono...
A parte questa considerazione particolare, sulla quale mi andava di soffermarmi perché mi aveva un po' infastidito, l'impressione che mi ha dato il libro è di essere un po' disordinato. C'è un punto cruciale che mi ha fatto pensare al disordine. Dopo avere esposto le tre aree della fisica di cui ho parlato sopra, l'autore ha fatto una bella sintesi di tutte e tre le aree evidenziando come in ognuna di esse ci sia un diverso concetto di tempo. Essendo un discorso nel quale venivano sintetizzate le idee esposte nei quattro capitoli precedenti, e proseguendo il libro con un capitolo intitolato "Unificazione" che prendeva le mosse da quanto esposto prima, la sintesi sul tempo poteva essere inserita tranquillamente nel capitolo sull'unificazione. Invece Al-Khalili ha piazzato il discorso sul tempo in un paragrafo alla fine del capitolo sulla termodinamica. E' l'esempio più macroscopico, ma non l'unico, che mi fa pensare che il libro sia stato scritto di getto senza lasciargli il tempo di decantare.

Nessun commento:

Posta un commento