mercoledì 16 maggio 2012

I fumetti fascistoidi di Mark Millar


Nel blog Conversazioni sul Fumetto leggo che "molti fumetti a larga diffusione (...), naturalmente (...) quelli supereroici e muscolari, ma non solo", hanno un'anima fascistoide.

I fumetti fascistoidi, secondo l'autore dell'articolo, sono "quelli che hanno al centro della propria narrazione l’eroe solitario in lotta contro il mondo, quelli in cui l’individualismo prevale sulle azioni del gruppo, o quelli in cui l’organizzazione di una resistenza finisce per assomigliare in maniera inquietante al potere a cui si resiste".

Davvero è "fascistoide" un fumetto in cui "l’eroe solitario lotta contro il mondo" e "l’individualismo prevale sulle azioni del gruppo"??

Non sono molto convinto. Cito La dottrina del fascismo di Giovanni Gentile e Benito Mussolini:
"L'uomo del fascismo è individuo che è nazione e patria, legge morale che stringe insieme individui e generazioni in una tradizione e in una missione, che sopprime l'istinto della vita chiusa nel breve giro del piacere per instaurare nel dovere una vita superiore libera da limiti di tempo e di spazio: una vita in cui l'individuo, attraverso l'abnegazione di sé, il sacrifizio dei suoi interessi particolari, la stessa morte, realizza quell'esistenza tutta spirituale in cui è il suo valore di uomo."
(...)
"Il fascismo è una concezione storica, nella quale l'uomo non è quello che è se non in funzione del processo spirituale a cui concorre, nel gruppo familiare e sociale, nella nazione e nella storia, a cui tutte le nazioni collaborano. Donde il gran valore della tradizione nelle memorie, nella lingua, nei costumi, nelle norme del vivere sociale. Fuori della storia l'uomo è nulla. Perciò il fascismo è contro tutte le astrazioni individualistiche"
(...)
"Antiindividualistica, la concezione fascista è per lo Stato; ed è per l'individuo in quanto esso coincide con lo Stato, coscienza e volontà universale dell'uomo nella sua esistenza storica. È contro il liberalismo classico, che sorse dal bisogno di reagire all'assolutismo e ha esaurito la sua funzione storica da quando lo Stato si è trasformato nella stessa coscienza e volontà popolare. Il liberalismo negava lo Stato nell'interesse dell'individuo particolare; il fascismo riafferma lo Stato come la realtà vera dell'individuo."


A costo di passare per "una iena che gira attorno a un cadavere" vorrei aggiungere che "l’organizzazione di una resistenza finisce per assomigliare in maniera inquietante al potere a cui si resiste" è il riassunto perfetto di V for Vendetta.

Un esempio di fumetto fascistoide, secondo l'autore dell'articolo pubblicato su Conversazioni sul Fumetto, è Civil War di Mark Millar e Steve McNiven. Non entro nel merito: questo esempio mi serviva solo per dare un titolo ad effetto al post.

Io non userei un aggettivo come "fascistoide" per le opere di Mark Millar e nemmeno per la maggior parte dei fumetti di supereroi. Mi sembra più adatto a descrivere molti fumetti contro la mafia fatti negli ultimi anni da certi autori sinistroidi di basso profilo. Criptofascisti e criptodemocristiani.

15 commenti:

  1. Sei libero di esprimere la tua opinione, grazie a chi si batté perché tu potessi farlo. Già questo potrebbe rispondere al dubbio da te suggerito secondo il quale chi fa resistenza a una dittatura diventa come lo stesso dittatore. Sembra come se tu voglia dire che non bisogna fare resistenza ai dittatori o agli invasori per rivendicare la propria libertà e il proprio diritto all'autodeterminazione. Ma spero di sbagliarmi.

    Il tuo discorso ad ogni modo mi pare fallace nelle premesse, perché usi un libro di “teoria” per decidere cosa è fascismo e cosa no, senza considerare lo svolgersi storico effettivo del fascismo. La stessa cosa la si potrebbe dire per le teorie comuniste in confronto al comunismo e socialismo reali in Unione Sovietica o in Cina nel loro reale percorso storico.

    Ciò detto, potrei anche non essere d'accordo con l'aggettivo “fascistoide” attribuito ad alcuni fumetti di supereroi; quindi potrei essere d'accordo con te sul fatto che questo attributo stoni con le storie di Millar. Ma concorderemmo su questo punto, in tal caso, per ragioni diverse.
    Dovrei leggere approfonditamente “Civil War” di Millar, cosa che non ho avuto occasione di fare. Quindi non posso esprimere un'opinione al riguardo. Ho letto però altre cose sue, come "The Authority"... e mi pare un fumetto ricco di tutte quelle caratteristiche che fanno dire “l'impianto ideologico di questo fumetto è autoritario e antidemocratico”. Se questi due aggettivi possano essere racchiusi in “fascistoide” lo lascio decidere a te e agli altri lettori di questo blog.

    Sia detto ad ogni modo che vari pensatori fin dagli anni Settanta (da Eco in giù, ma forse per te il suo pensiero non vale, è sinistroide...) hanno mostrato come nella dinamica narrativa dell'eroe che tutto può, potrebbe celarsi in alcuni casi una visione fascistoide nel fatto che il popolo rimane inerme mentre l'eroe risolve tutto. In alcuni casi questo è vero, ma solo se in abbinamento ad altri aspetti: grafici, narratologici, nei dialoghi stessi, nella caratterizzazione dei personaggi. I fumetti dell'Uomo Ragno o in genere i disegni animati giapponesi con storie di invasione e resistenza, per esempio, sono lontani da qualsiasi impianto fascistoide o autoritario (altri invece sì: per esempio, Goldrake no, ma Star Blazers sì), ma non so se lo stesso si possa dire di altri fumetti, bisogna vedere caso per caso.

    L'associazione fra idee di tipo criptofascista e inneggianti, sotto sotto, alla violenza per l'affermazione delle proprie idee, e i fumetti popolari, fu proposta in Italia alla fine degli ani Sessanta e primi Settanta proprio da Eco e da altri osservatori arguti, come Arturo Carlo Quintavalle e in diversi dossier giornalistici assai approfonditi (su “L'Espresso/Colore") e in saggi vari, e i fumetti in esame erano quelli neri, porno e di guerra. La disamina fu molto attenta e portò a osservare diverse regolarità enunciative e discorsive in questi fumetti, che mostravano con una certa chiarezza che fumetti come (uno a caso) “Hessa”, in cui la protagonista ufficialmente dichiarava guerra a nazisti recidivi, di fatto esaltavano tutto un armamentario ideologico e figurativo a vantaggio di lettori inclini a quel tipo di immaginario ideologico-politico.

    Interessante anche la tua visione dei fumetti contro la mafia. Solo che non sono sicuro che tutti i loro autori siano sinistroidi né di basso profilo. Né che siano criptofascisti e criptodemocristiani. Credo che siano diciture degne di essere associate a qualche fumetto concreto. Puoi segnalarli, indicandone gli elementi criptofascisti e criptodemocristiani? Grazie.

    Saluti.

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  2. Ps --- L'orologio del tuo blog è regolato male: io ho scritto il mio post alle 10,30 di mattina del 16 maggio, non all'1,40 di notte...

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  3. @ Luigi: Millar è tutto tranne che fascistoide. Semmai titilla le fantasie adolescenziali dei lettori (e dei produttori di Hollywood) come nessun altro sa fare, al momento. Con paraculaggine e furbizia, chiaro, ma anche cogliendo quello che è lo spirito nerd del tempo.
    @ Marco: ma davvero Authority ti sembra fascistoide? A me sembra la classica operazione alla Millar. Da un lato alzare la posta della sospensione dell'incredulità a livelli assurdi, dall'altro prendere per il culo i protagonisti stessi. Facendo la tara a questi aspetti, il suo ciclo di Authority (che già dal nome fa capire quali sono le premesse - premesse non di Millar, per altro) è il classico "i difensori del mondo sono messi in difficoltà dai cattivi, ma poi si riprendono e vincono".
    Per altro, in ottica fascistoide, come si spiega che Authority lascia che siano gli umani a sbrigarsela, in un arco narrativo? Mi pare poco autoritario…

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    1. "@ Luigi: Millar è tutto tranne che fascistoide."

      Lo so! Ho scritto male il post?

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  4. Ci sono certamente un po' in tutti i fumetti di supereroi delle scappatoie narrative. In The Authority è proprio quello che hai notato tu. L'autoritarismo sta nel fatto che la Spark dice agli umani "fate i bravi"... dice che loro sono i difensori del mondo e che si farà come dicono loro, sennò sono botte da orbi. Questo a me pare la negazione del diritto all'autodeterminazione. Il fumetto ti fa apprezzare questi supereroi perché gli umani che devono fare i bravi sono inquinatori e guerrafondai, ma sotto sotto ti fa passare l'idea che un potere superiore, dalla forza illimitata, sia qualcosa di positivo. Ma chi l'ha detto che chi detiene un potere di questo tipo sia anche "illuminato"? Non succede mai...

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  5. Ma no, la premessa è proprio il contrario.
    Che cosa succederebbe se esistessero veramente i supereroi? Dovrebbero per forza esercitare un potere autoritario, perché un superuomo alla fine uscirebbe da logiche di sudditanza fino a quel momento presentate (il Superman reaganiano di Miller, ad esempio). E se esercitassero un potere autoritario (pur volendo essere, fino a un certo punto, "illuminati"), che tipo di avversari si troverebbero contro?
    Il tutto condito dal sollazzo vagamente sessista e tendente alla "volontà di potenza" da sedicenne che Millar sa mettere in scena così bene.

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  6. @Marco Pellitteri:
    occhio, rileggi Authority, l'impianto è proprio il contrario! La domanda che la serie pone è proprio: "chi ci difende dai difensori?". Non una grande originalità, ma non rovesciamone il significato!

    E l'aggettivo "fascistoide" con i fumetti di Millar non centra proprio nulla, suvvia!
    Esattamente quanto "criptodemocristiano" etc... riferito agli autori dei "fumetti contro la mafia"... suvvia bis, luigi!

    Mi sembra che da un lato il post originario da cui si è creata questa discussione - di cui qualcosa condivido - sia inciampato involontariamente su Millar, uno degli ultimi accusabili di essere "fascistoide" (poi se un giorno capiremo che non si può dare del "fascista" ad ogni reazionario di destra del mondo sarebbe meglio - e Millar NON è un reazionario di destra), usandolo come esempio un tantino a cazzo e provocando la reazione di House of Mystery, che sul tema è sensibile (ebbe a dirmene anche a me, qualche tempo fa :-D)

    Mentre qui leggo troppo astio e poca analisi, e quelle parole finali sui fumetti sulla mafia sono una stonatura non da poco che fa cadere la credibilità insieme a tutto il discorso precedente.

    Per cui zero a zero palla al centro, fate pace e al posto di tante polemiche continuate a fornirci contenuti interessanti come siete capaci di fare?
    besos!
    c.

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  7. Caro Nuvoleonline, da parte mia nessuna polemica, anzi! Solo una serie di spunti, ritengo argomentati.
    Faccio comunque tesoro delle tue riflessioni e proverò a rileggere Millar partendo dalla tua prospettiva.

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  8. Scusate se rispondo velocemente ma sono al lavoro. I manifesti sono una cosa, le dichiarazioni di intenti un'altra cosa ancora, la realtà storica e l'evoluzione dei movimenti e delle correnti filosofiche e di pensiero ancora un'altra. A parte che credo, parlando in maniera molto personale, che sia un po' fazioso focalizzarsi su un punto secondario di un post che di per sé era scritto con un tono ampiamente sopra le righe, nell'esperienza del nostro Paese, come in altri, infettati da regimi provenienti da ideologie diverse e antipodali, la figura del singolo che sovrasta la massa, che la guida, che la conduce, che decide cosa sia meglio per lei e che la prende letteralmente per mano per via della sua superiorità resa oggettiva dalla propaganda e dalle armi, è una realtà che contraddice tante belle parole contenute nelle dichiarazioni programmatiche che questi dittatori hanno fatto precedera ai loro regimi repressivi.
    La cosa buffa, però, è che mentre mi hanno segnalato la presenza di questo post, ero impegnato a cercare informazioni sul work in progress di Kick-Ass due, per dirvi quanto amo certo lavoro di Millar. Questo, però, non scagiona certo fumetto supereroistico da ombre criptofasciste, proprio perché propone la delega del potere democratico ad delle forze di polizia illegali, superiori o spesso in contrasto con lo Stato e i suoi ordinamenti giuridici, oltre che ventilare, appunto, l'idea del superuomo in quanto tale. Detto ciò non tutto il fumetto di supereroi, naturalmente, è fascista. Può piacermi un fumetto dall'impostazione fascistoide? Certo, mi piace molto cinema d'azione americano in cui il ranger solitario di turno infrange le regole per portare avanti la sua idea personale di giustizia. Cavolo, mi piace Callaghan. Detto ciò non posso non pensare che questo tipo di atteggiamento non sia d'impostazione fascista. Del resto, anche il regime che si affermò nel nostro Paese si impose con un colpo di Stato, per quel che riguarda il discorso di un gruppo minoritario che si scaglia contro il potere costituito. Per finire: la possibilità che il fumetto di supereroi sia, in germe, fascista, e che spinga a sostituire il potere democratico con quello di un gruppo altro e autoritario è materia viva all'interno dello stesso genere. Si veda Il ritorno del cavaliere Oscuro ma, anche, in maniera molto più esplicita e 'didascalica' i finali 'gemelli' di Kingdom Come e Silver Surfer - Parabola, di Lee-Moebius.

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  9. "E l'aggettivo "fascistoide" con i fumetti di Millar non centra proprio nulla, suvvia!
    Esattamente quanto "criptodemocristiano" etc... riferito agli autori dei "fumetti contro la mafia"... suvvia bis, luigi!"

    Mi hai beccato :-)

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  10. Poi, giusto per concludere, ci sono delle differenze sostanziali fra V for Vendetta e Civil War. Innanzitutto il prima parla di una giusta resistenza ad un sistema corrotto, oppressivo, immobile e fascista, appunto. Il secondo parla della rivolta di un gruppo di giustizieri mascherati autoelettisi paladini della verità, che rifiuta una giusta richiesta di regolamentazione da parte di un governo democraticamente eletto (governo, fra l'altro, che prima dell'atto di registrazione, servivano tutti senza grandi problemi). E non è una cosa da poco. L'opera di Moore poi, parla anche di altro. Attraverso la figura di Evey parla della presa di coscienza delle masse disinformate e pecorone del loro ruolo sociale e della possibilità che hanno, agendo in prima persona, di cambiare il corso della Storia. In Civil War, come nella stragrande maggioranza dei fumetti di supereroi, la gente comune è solo la massa che resta sullo sfondo e che non può far altro che soffrire o esultare per le scelte che esseri superiori (per posizione o forza) impongono loro, senza poter avere voce in capitolo. Non è una definizione di fascismo, questa?

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  11. pfiuu, qua si parte subito in quarta eh ;-)
    ragazzi, quello che dico di un articolo per me sostanzialmente condivisibile apparso su conversazionisulfumetto è che il nome millar è stato pescato piuttosto a caso da un "sacchetto ideale" dal quale sarebbe potuto uscire un Bendis, che forse sarebbe stato più corretto per quanto per me l'aggettivo "fascistoide" voglia evidentemente dire qualcosa di diverso da quello che intendete voi, o un Brubaker, quando questi appunto son tutta gente diversa. E Millar nel dettaglio mi sembra il bersaglio sbagliato, buttato là un po' a caso. Leggo ora il commento di Andrea e sinceramente, paragonare V per Vendetta a Civil War non è il punto. La qualità non è il punto. Il punto è che, a parte che Civil War finisce con "la gente comune" che salva Iron Man - rappresentante dell' "ordine" - da Capitan America - ribelle e clandestino, una miniserie di quel tipo con quelle cose - che leggiamo da un punto diametralmente opposto, io semmai quando la leggevo tifavo per i ribelli e sfigati contro lo stato - e quegli argomenti sia uscita per un mercato cmq mondiale relativamente grosso con personaggi importanti. Che Capitan America che si ribella alla legge è diverso da Acquapiconpallinoindipendente contro il governo, e se Iron Man vende armi e gestisce i supereroi forse è un problema anche in uno stato democratico. Portare questi temi a questo risalto a prescindere dalla "qualità" per me è un risultato importante conseguito da un ex sindacalista inglese arrivato a scrivere fumetti sugli eroi più potenti della terra. Proprio Millar nel dettaglio è quello che su Ultimates rappresenta i Carabinieri italiani che caricano gratuitamente e violentemente un corteo pacifico - sulle orme di Genova G8 - insomma, proprio con lui, secondo me, avete sbagliato bersaglio su un problema che certo c'è nel fumetto di supereroi. Ma mai come in questo caso non mi sembra giusto fare di tutta un'erba... un fascio ;-)
    Uff... scusate la prolissità!
    besos!
    c.

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  12. :)
    Ho altre due cose da dire, perché la conversazione è interessante e anche, a volte, ben argomentata. Intanto l'impostazione iniziale di questo post è inesatta nella forma perché riduce al Fascismo, un preciso e definito periodo storico che ha coinvolto in nostro paese, un discorso più generale incentrato sui fascismi, il ché è tutta un'altra cosa. Poi, per quanto detto da nuvoleonline qui sopra, la divisione manichea fra buoni e cattivi, fra regime e oppositori, è un tipico esempio di logica dittatoriale e quindi fascista. Detto questo io trovo molto interessante Civil War come specchio delle contraddizioni statunitensi (anche se, lavorando di metafotara, Millar poteva fare molto di più, come sa fare, che fermarsi ad una lieve ambiguità spettacolarizzata) ma all'interno di un fumetto mainstream è già molto. Uno specchio dell'america contemporanea e del Patriot Act, anche se rivista in termini supereroistici. Il fatto è che, rispetto al Patriot Act,una delle più enormi e vistose violazioni dei diritti civili compiuta, in epoca moderna, in un paese democratico, Millar ribalta la prospettiva in maniera ambigua. I supereroi non sono semplici cittadini che protestano, giustamente, per la violazione dei loro diritti civili, ma dei vigilanti che, di fronte ad un legittimo atto di registrazione che regoli la loro attivita sovragovernativa sul suolo nazionale, si rifiutano affermando la loro superiorità alle leggi, la loro indipendenza sregolata e quindi portando avanti un atteggiamento fascista. Questo senza che io neghi che anche a livello governativo ci sia una profonda ambiguita nello stesso senso, nello stesso ismo (vedi la prigione per superesseri che è un evidente riferimento a Guantanamo). Il fatto che Civil War mi sia piaciuto non compromette il fatto che io possa analizzarlo in quest'ottica.

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  13. La prolissità la scuso perché so fare di peggio :)
    Ben di peggio :)

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  14. Non mi ero accorto di questo post e dei relativi commenti, sarò idealista io ma quello che vedo in questi fumetti è il tentativo di dare un corpo alle migliori virtù umane, sotto forma di persone che, prima di avere poteri, hanno grandi sentimenti.
    Quello che invece leggo nell'articolo e nei vari commenti mi pare il classico piegare i fatti al proprio comodo, nessuna delle cose dette è falsa sia ben chiaro, ma è sempre tolta dal suo contesto, e descritta con termini di comodo.
    "Mai un politico fu più processato, eppure nemmeno una volta risultò colpevole..."

    Visto che bella? Se la spedisco a rete 4 probabilmente la usano e mi mandano un pacco regalo...

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