lunedì 30 aprile 2012
Autori e lettori di supereroi sono praticamente uguali quanto a maturità psicoevolutiva e cultura generale
"I fumetti di supereroi fanno schifo, appena cresci un po'..."
"Quindi ostinarsi a volerli fare per adulti è inquietante perché li leggeranno evidentemente adulti immaturi (pochi, per fortuna, a quanto pare, almeno per quanto riguarda la scelta delle letture, a dire dalle vendite) e i bambini invece ne staranno lontani perché troppo complicati, cervellotici e violenti; io infatti non darei mai da leggere a dei bambini i fumetti di supereroi di oggi. Nello scenario attuale, autori e lettori di supereroi sono praticamente uguali, in quanto a maturità psicoevolutiva e cultura generale..."
Marco Pellitteri
(da Facebook)
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Vorrei capire se Pellitteri si rende conto della fesseria che ha detto questa volta. Proprio nel giorno in cui Flex Mentallo è al numero due dei best sellers del New York Times (dominati, oltre che da Morrison, dal Walking Dead di Kirkman).
RispondiEliminaBe', innanzitutto, Siviero, potevi chiedermi il permesso di prendere una mia frase scritta dentro a una bacheca di un mio amico su Facebook, quindi non proprio in un contesto pubblico. Te lo avrei concesso; era semplicemente una questione di buon senso e buona educazione.
RispondiEliminaIn secondo luogo, ti suggerisco di mettere le virgolette a racchiudere la frase del titolo, così si capisce che non è una frase tua ma una citazione. A meno che tu non voglia fare tuo il concetto.
Confermo vieppiù le mie opinioni e i miei gusti, che, lo ripeto, erano espressi in un contesto che, per come lo concepisco io, era privato.
Aggiungo infine - oltre al fatto che Flex Mentallo è una parodia per adulti e Walking Dead che io sappia non parla di supereroi - che non è bello dire di qualcun altro che dice fesserie. Per controbattere alle idee di qualcun altro basta rispondere con le proprie, senza bisogno d'altro.
Cordiali saluti
Marco Pellitteri
Marco,
RispondiEliminapremesso che sull'osservazione che fai a Siviero probabilmente hai ragione (anche se il concetto di "privato" è discutibile, proprio in senso etimologico), e premesso che sui tuoi gusti non c'è nulla da dire (ognuno ha i propri e va bene così), assolutizzare con una frase "Nello scenario attuale, autori e lettori di supereroi sono praticamente uguali, in quanto a immaturità psicoevolutiva e cultura generale...", per quanto in un contesto "privato" presta il fianco a critiche perché, oggettivamente, non sta né in cielo né in terra. È una fesseria, per essere gentili, dai.
Per quanto riguarda la mia frase su Flex Mentallo (che, se lo hai letto, non è affatto una parodia, ma uno dei lavori supereroistici "puri" più importanti e dirompenti di sempre), intendevo dire che, in una classifica dominata da WD, ovvero dai "non-supereroi", il pubblico premia Flex Mentallo (e Batman) di Morrison, forse proprio perché non è scarso a livello di maturità psicoevolutiva.
In ogni caso, ripeto quello che ho detto su FB. Occhio ad assolutizzare così, che si prendono cantonate. :-)
La bacheca in questione mi pare pubblica, su facebook pochi si ricordano di usare le cerchie, quindi, anche se magari non era nell'intenzione dell'autore, è pubblica.
RispondiEliminaSul discorso...oddio, offendere a priori un'intera categoria basandosi su gusti personali (non mi pare di averci trovato di più) non risulta di per se una grande prova di maturità.
Che poi, inboccata una strada come quella, probabilmente si potrebbe facilmente allargare la stessa logica ad altri media, si potrebbero ad esempio, etichettare allo stesso modo la maggior parte dei film di azione (ehh, ti piace rambo che stermina 115 persone con uno stuzzicadente? Sei pirla), agli horror (eh, cosè sta roba? Cosè quel coso, Aliensc? Ma va a lavorare va), e così via...
Boh...
RispondiEliminaSono reduce da una domenica pomeriggio trascorsa allo stadio. C'era tantissima gente. Chi urlava, chi sbandierava, chi intonava cori, chi era in compagnia dei figli, chi della moglie... Eravamo talmente tanti che non me la sento di definirci TUTTI ignoranti o ritardati. Magari c'è chi passa la giornata a leggere Repubblica e IL Sole, ad analizzare dati e a spulciare contratti, e la sera si legge Superman. Non credo che se tutti leggessimo i libri di Tunué il Paese godrebbe di un balzo in avanti nella qualità della vita... Sono talmente bruttini e pieni di spocchia... Scimmiottano l'attualità e la letteratura, però con tutti quei limiti che che i giornali, le TV e i libri non hanno. Se il fumetto di supereroi (che non leggo) è ancora vivo, vuol dire veicola messaggi che non possono essere diversamente diffusi.
Per quanto riguarda i bambini, stai tranquillo che non li leggono proprio, i supereroi.
E poi mi sembra che nel discorso ci sia qualcosa di strano. Prime crirtichi gli adulti che leggono supereroi, perché sono immaturi. Poi dici che ai bambini non glieli daresti. Mah!
non mi piace assolutamente questo modo di fare di siviero.
RispondiEliminapoco elegante, decisamente triste, e non è la prima volta.
AQ
Continuo a perdermi qualcosa si vede, la pagina conversazionisulfumetto è liberamente raggiungibile da chiunque, e la discussione è li in bella vista, quindi non vedo perchè lamentarsi tanto, se qualcuno fa un'osservazione da osteria deve anche essere pronto alle conseguenze.
RispondiEliminaBtw, un consiglio, se si vuole una discussione privata ci sono le cerchie, così si può parlare a scanascia quanto si vuole senza ricevere eventuali critiche.
Marco Pellitteri è una persona che scrive libri sui fumetti e dirige una collana di saggistica sui fumetti (direi l'unica collana di saggistica sui fumetti in Italia; gli altri editori pubblicano saggi sui fumetti solo sporadicamente). Per questo motivo quello che pensa dei fumetti di supereroi (uno dei settori più importanti del fumetto: centinaia di pubblicazioni e milioni di copie vendute ogni mese) è RILEVANTE. Lo è a prescindere dal fatto che io sia d'accordo o meno con lui: infatti mi sono limitato a riportare le sue frasi fra le virgolette.
RispondiEliminaA titolo personale mi interessa anche il motivo per cui Pellitteri ha questa opinione sui fumetti di supereroi.
Quelle frasi sono state scritte su Facebook. Non trovo sbagliato citarle perché:
- corrispondono a quello che pensa davvero Pellitteri sui fumetti di supereroi (ne ero sicuro prima di pubblicare questo post e Pellitteri lo ha confermato nei commenti);
- non contengono errori di grammatica (è possibile che su Facebook si scriva in fretta e senza badare alla forma. Non è questo il caso);
- non riguardano argomenti personali ma un tema di cui Pellitteri si occupa pubblicamente.
"non mi piace assolutamente questo modo di fare di siviero.
RispondiEliminapoco elegante, decisamente triste, e non è la prima volta."
Ho citato un'opinione sui fumetti espressa da una persona che si occupa di fumetti. E' la stessa cosa che hai fatto tu nella pagina di Facebook che ho linkato... Stando ai tuoi parametri sei "poco elegante e decisamente triste"...
Va be', ragazzi, ora non azzuffatevi più sulla forma. Andrea, ti ringrazio. Luigi, ringrazio anche te per avermi spiegato il ragionamento in base al quale hai riportato qui le mie frasi.
RispondiEliminaLe mie posizioni "viscerali", di pancia, da lettore deluso, sono queste, sì. Sono molto affilate e generalizzano per esperienza personale: fumetti letti e lettori e autori incontrati, tantissimi in tutt'e tre i casi.
Per spiegarle meglio mi servirebbe più spazio e tempo. Lo spazio l'avrei, ma non ho il tempo. Poco male.
Invece una cosa piccola piccola mi preme dire: il fatto che io diriga delle collane, che scriva ecc., non è in relazione con le mie opinioni personali, né queste ultime inficiano o condizionano il mio operato come direttore di collana, supervisore scientifico, traduttore ecc. Gli autori dei libri pubblicati dalla Tunué sono sempre liberi di esprimere le loro argomentazioni e le loro tesi e io, come loro discussant scientifico nella stesura o nella revisione dei loro lavori, faccio il lavoro di relatore accademico, in sostanza: indico le argomentazioni difettose o incomplete, propongo integrazioni bibliografiche, segnalo fonti suppletive da leggere per raffinare i propri ragionamenti (anche se magari la tesi fondante personalmente non mi convince) e così via. Ci sono diversi libri, pubblicati sotto la mia supervisione, che contengono opinioni o argomentazioni con le quali non mi trovo pienamente d'accordo, ma questo non ha nulla a che fare con la pubblicazione o meno dei libri, perché è proprio da posizioni discordanti che i dibattiti si alimentano, crescono e portano a un miglioramento delle conoscenze.
Nella mia attività di saggista, infine, cerco sempre di essere quanto più obiettivo possibile, data anche la mia formazione di sociologo (i sociologi osservano i fatti e tentano di descriverli e in qualche misura di spiegarli, non di giudicarli). Ma come privato cittadino e lettore, ho ovviamente le mie opinioni basate su esperienze e sensazioni personali.
PS --- Luigi, nel titolo di questo post puoi sostituire "immaturità" a "maturità" (che è più neutrale e generale ma non modifica il senso generale della frase): infatti ho corretto la parola anche nei miei commenti su Facebook nella bacheca di Conversazionisulfumetto. Grazie.
RispondiEliminavedi luigi, e mi sembra strano dovertelo spiegare, il fatto che tu riprenda frasi da facebook e forum, per montarci sopra degli scoop sterili è una cosa triste e poco elegante.
RispondiEliminadoveva davvero pellitteri commentare per spiegarti una sua opinione personale del tutto disgiunta dal suo lavoro professionale? non so, a me sembra che si sia davvero sbagliando tutto.
se "a titolo personale" ti interessa cosa ne pensa pellitteri dei supereroi glielo chiedi in privato, senza sbandierare citazioni in modo poco chiaro e con fare subdolo.
se io riporto un'affermazione estrapolata da un'intervista la prendo per quella che è e la riporto su facebook perché magari mi ha colpito o mi è sembrata interessante da condividere, non ci giro intorno come una iena su un cadavere.
sono stanco di questo modo fare, per niente costruttivo e sempre rivolto verso la polemica.
A giudicare dalla tua reazione sembra che Pellitteri debba vergognarsi di avere scritto quelle parole e che io gli abbia fatto un torto citandole. Mi sarei comportato male semplicemente perché le ho citate.
RispondiEliminaPer quale motivo?? Non ho fatto altro che riportare delle frasi tra le virgolette e quelle frasi corrispondono esattamente a quello che pensa Pellitteri dei fumetti di supereroi.
Perché dovrebbe vergognarsi e perché gli avrei fatto un torto?
O sei d'accordo con Pellitteri, e allora non dovresti trovare nulla di male nel fatto che ho citato quelle frasi (che male c'è? Ho riportato tra le virgolette delle frasi che approvi), o pensi che Pellitteri ha scritto delle cazzate, e allora devi criticare lui che le ha scritte e non io che le ho semplicemente citate tra le virgolette.
Non sta né in cielo né in terra dire che quella di Pellitteri è "una sua opinione personale del tutto disgiunta dal suo lavoro professionale".
Cos'è, in privato pensa che autori e lettori di supereroi sono adulti immaturi mentre in pubblico pensa il contrario? E' dottor Jekyll e mister Hyde?
Io ho preso il pezzo di Pellitteri per quello che è e lo ho riportato su House of Mystery perché mi ha colpito e mi è sembrata interessante da condividere.
Questo blog sarebbe triste, poco elegante e subdolo? Qual è il problema? Parlo male di una recensione pietosa di Conversazioni sul Fumetto (qua: http://house-of-mystery.blogspot.it/2012/04/navigare-nel-web-e-navigare-in-mare.html) e improvvisamente la linea di House of Mystery diventa triste, poco elegante e subdola...
Su, ragazzi, non litigate, non ce n'è alcun bisogno... Non c'è alcuna differenza fra quello che penso in privato e quello che dichiaro in pubblico, semplicemente perché se devo scrivere un saggio di analisi sui significati dello scrivere e leggere fumetti di supereroi, non esprimo le mie opinioni nude e crude ma mi limito a osservare fatti, trovare relazioni e proporre interpretazioni supportate da dati. Per esempio l'ho fatto in un saggio su Alan Moore e l'ideologia del fumetto supereroico, presentato a una conferenza in Gran Bretagna l'anno scorso e poi pubblicato su una rivista accademica inglese. Lo stesso saggio, in forma più estesa, è apparso su una rivista italiana. Il saggio fa una ricognizione del fumetto popolare e in particolare di genere supereroico (ma non solo) e delle ideologie alla sua base. In effetti non esplicita posizioni sul ruolo dei lettori, ma credo che ci sia al tema almeno qualche piccolo riferimento, forse in nota, se ricordo bene.
RispondiEliminaDevo dire che questa discussione e le modalità con cui i miei pensieri sono stati presi da un luogo del web e riportati altrove, nonché i commenti e anche qualche insulto che ne sono seguiti, tutto ciò è stato molto istruttivo.
Luigi, ti devo dire sinceramente, mi sembri un po' aggressivo, non pensavo.
Ciao
Marco
A dire il vero ho risposto in modo pacato a una persona che mi ha definito subdolo e mi ha paragonato a una iena che gira attorno a un cadavere.
RispondiEliminaocchio ragazzi che appena scrivete qualcosa il trentino lo registra nei suoi capienti hardiskSSS!
RispondiEliminaAttento che ho cinque gigabite di roba che hai sparso per la rete... :-D
Eliminaè lo so, "della maiala non si butta via niente"!
EliminaNo, sei stato aggressivo con me per il fatto stesso di aver creato questo post in questo modo. Questa modalità va molto al di là della questione di merito (cioè il contenuto delle mie frasi). Ma se né io né Queirolo riusciamo a fartelo capire, probabilmente è colpa nostra, quindi direi di chiuderla qui. Grazie e buone cose.
RispondiEliminaIl fatto che la pagina contenga il link alla discussione originale dovrebbe evitare qualunque tipo di manipolazione, tantè che, personalmente, ho letto proprio da li (cosa che rende ancor più sorprendente l'appello alla privacy...)
RispondiEliminaCredo sia stato proprio l'aver riportato la discussione a non esser stato gradito, che cosa curiosa.
io sono intervento perché la cosa mi riguarda direttamente dato che prendi il commento dalla mia pagina facebook e che conosco marco.
RispondiEliminapellitteri dovrebbe vergognarsi? io lo difendo? ma per favore. a me semplicemente non piace il tuo modo di fare.
sai che me frega se critichi una nostra recensione, non starò certo a piangere come un bambino, ho sicramente cose più importanti a cui pensare.
il discorso era molto semplice, ma non lo vuoi capire.
se il problema sta nella mia pagina facebook che è pubblica, bene. ora la rendo privata.
Posso dire una cosa seria e non ironica: siamo in quattro gatti e secondo me più passa il tempo e più sembriano delle checche impazzite ( con rispetto per le checche )....inoltre quelli che hanno partecipato a questa "educata" conversazione sono pure quelli che preferisco, dai, fate la pace, per favore ^__^ ps Luigi, la prossima volta, magari, chiedi, no?
RispondiElimina"io sono intervento perché la cosa mi riguarda direttamente dato che prendi il commento dalla mia pagina facebook e che conosco marco."
RispondiEliminaFigurarsi se non c'entrava la classica amicizia fumettologica...
Avrei dovuto capirlo subito... Cos'altro aspettarsi da un interlocutore che
- mi dà del subdolo;
- mi paragona a una iena che gira attorno a un cadavere;
- decontestualizza le mie frasi;
- si guarda bene dal rispondere nel merito alle mie obiezioni.
Il tutto senza che io abbia fatto nulla di cattivo (ho riportato una frase pubblica fra virgolette senza commentarla e probabilmente Queirolo concorda con il punto di vista di Pellitteri) o addirittura di diverso da quello che ha fatto lo stesso Queirolo (che su Facebook ha citato una frase di Carmine Infantino; il commento di Pellitteri è stato scritto originariamente in calce alla frase di Infantino).
Viva l'amicizia!
E si parlava di maturità.
RispondiElimina