Così inizia il primo numero della miniserie Huntress di Paul Levitz e Marcus To pubblicato la settimana scorsa da DC Comics.
Secondo la rubrica Tg3 Comics il problema dell'immondizia a Napoli e la promessa non mantenuta da Silvio Berlusconi sono degli stereotipi.
Dal sito di Raitre:
"Questo è esattamente quello che viene mostrato e descritto nelle prime vignette della storia: a pag.2 il disegno presenta l'ingresso di un bell'albergo, agli angoli della strada giacciono due mucchi di sacchi dell'immondizia pieni di mosche, la didascalia recita "Napoli puzza... Berlusconi aveva giurato che avrebbe risolto lo sciopero della spazzatura... ...ma come tutti gli uomini, è stato distratto da altro" e dalle vignette successive si fa intuire che la distrazione è il corpo delle belle donne come lei.
E' importante ricordare che stiamo parlando di un fumetto che ha come scopo primario l'intrattenimento.
Non è un fumetto di denuncia, politico, satirico.
E' un fumetto di supereroi, che usa immagini primarie per esaltare immediatamente l'attenzione dei lettori.
Ora, scopriamo che Berlusconi è diventato un'immagine primaria anche per il pubblico di fumetti americano.
Senza alcuna altra spiegazione di chi è, cosa fa, che ruolo ha, basta citarne il nome, associarlo all'immondizia per le strade di Napoli, per far sentire subito il lettore "in Italia"."
Da subito il discorso del giornalista non mi ha convinto per nulla.
Non vivo a Napoli e non monitoro ogni giorno il problema della spazzatura in quella città, però mi sembrava di ricordare che la scorsa estate (presumo che Levitz abbia scritto il fumetto in estate) ci fossero state molte polemiche perché il nuovo sindaco Luigi De Magistris non era riuscito a ripulire le strade.
Come sempre Google mi è stato d'aiuto. In giugno e luglio quotidiani italiani e organi di informazione in inglese hanno dedicato articoli al problema della spazzatura:
Il Fatto Quotidiano, Il Fatto Quotidiano, Repubblica, Il Giornale, Il Giornale, Libero, Corriere della Sera, Il Mattino, Reuters, ADNKronos.
"Intingono il pennino nel percolato. E c’è poco da fare gli schizzinosi se questo è lo spirito del tempo napoletano: la monnezza ispira gli scrittori che respirano diossina da almeno un lustro. Veleno per i polmoni e ossigeno creativo, a quanto pare, per il cervello. Principiò Gomorra, ma più in chiave economico-criminale. Era il 2006. In seguito sono venuti tanti libri-inchiesta sull'affaire rifiuti a tutto tondo, dalle ecoballe agli spazzini. Per citarne una manciata: Monnezza di Francesco de Filippo, I giorni della vergogna di Marco Imarisio, La peste di Tommaso Sodano con Nello Trochia, La casta della monnezza di Bruno De Stefano e Vincenzo Iurillo, Autoritratto dell'immondizia di Lorenzo Pinna, i Wu Ming delle Previsioni del tempo. Pian piano la strada del pattume è diventata mistica. La mitopoiesi della munnezza— con la "u", alla partenopea — che trascende puzze e rivolte di piazza per" [continua nel sito del Corriere del Mezzogiorno]
Ho citato media italiani e stranieri, di sinistra e di destra, del nord e del sud. Tutti sostengono che questa estate, nello stesso periodo di tempo in cui Paul Levitz ha scritto Huntress, a Napoli c'era il problema della spazzatura. Vorrei capire dov'è lo stereotipo... A me Huntress sembra semplicemente un fumetto di fantasia nel quale viene citato un fatto reale.
Lo stesso vale per Berlusconi:
- Berlusconi ha davvero dichiarato più volte che avrebbe risolto il problema della spazzatura;
- è ovvio che Berlusconi è conosciuto negli USA. Anche Sarkozy e Zapatero lo sono.
New York, sciopero del 1981. Foto da Buzz Feed
A proposito di stereotipi si può dire che il giornalista del Tg3 (Riccardo Corbò) incarna lo stereotipo del giornalista o uomo di cultura di sinistra ossessionato da Berlusconi e dall'opinione che gli stranieri hanno dell'Italia.
La foga gli ha fatto sfuggire due particolari importanti.
Innanzitutto Paul Levitz parla di "sciopero". Che in una città possano accumularsi montagne di spazzatura alte vari metri non è anomalo per il newyorkese Levitz. Del resto è successo più volte proprio a New York che gli spazzini abbiano scioperato e le strade siano state invase dai rifiuti.
E' il contesto di Napoli che sfugge a Levitz. Così interpreto: l'autore parla di "sciopero" perché, da newyorkese, sa che un problema del genere può presentarsi ed è tutto sommato "normale" che si presenti. E' normale che dei dipendenti del comune raccolgano le immondizie ed è altrettanto normale che non le raccolgano quando scioperano. E' brutto, è spiacevole, non è salutare ma è anche "normale". In sostanza per Levitz ci sono le immondizie lungo le strade a causa di un normalissimo sciopero: il problema si risolverebbe alla svelta se il Berlusconi di turno si attivasse invece di pensare alle donne.
Veniamo al giudizio di Levitz su Berlusconi... Nel fumetto c'è scritto che Berlusconi "come tutti gli uomini è stato distratto da altro". Berlusconi si distrae perché, come tutti, pensa troppo alla patatina... praticamente è un uomo qualunque, italiano o statunitense che sia!
Questi due particolari - cioè il modo in cui Levitz minimizza il problema della spazzatura e parla delle distrazioni di Berlusconi - sono sfuggiti anche a Diego Cajelli, Luca Boschi e Alessandro Di Nocera.
Nei loro articoli sono state ingigantite quelle che in Huntress sono al massimo critiche all'acqua di rose, ammesso che Levitz abbia voluto fare delle vere e proprie critiche.
Vorrei chiudere l'articolo tirando in ballo un altro paio di stereotipi. Sempre dal sito del Tg3:
"E' importante ricordare che stiamo parlando di un fumetto che ha come scopo primario l'intrattenimento.
Non è un fumetto di denuncia, politico, satirico.
E' un fumetto di supereroi, che usa immagini primarie per esaltare immediatamente l'attenzione dei lettori."
Di primo acchito sembra che l'autore dell'articolo applichi lo stereotipo dei fumetti di supereroi come lettura di serie b. Darei questa interpretazione se l'articolo fosse firmato (secondo stereotipo) dal solito giornalista che scrive di fumetti senza averne mai letto uno anziché da Corbò, notoriamente interessato a questo settore.
Quello che mi sembra di capire che ti sia sfuggito nell'articolo e nei commenti delle persone citate è che quella fornita è l'immagine di uno stereotipo. E lo stereotipo italiano è che a napoli ci sia sempre puzza di immondizia, e che il primo ministro pensi solo alla topa e non ai problemi...
RispondiEliminaPotrà succedere ovunque che si accumuli immondizia e che gli uomini siano attratti dalle donne. Ma Levitz, ha scelto di rappresentare noi perchè in questi anni "siamo" riusciti a dare questa immagine di "noi"...
Due note
RispondiEliminaA) E' in atto una guerra. Una guerra che il sor uomo distrattissimo ( non voglio citar altro ) vuole che sia "TOTALE" , senza alcun quartiere.
B) I suoi avversari non sono da meno.
C) A Napoli anche senza De Magistris, mica è San Gennaro le strade erano ripulite, bastava, e ancora basta, che una sola discarica non funzioni ( e sono tutte ma proprio tutte intasate da rifiuti "gentilmente" trasportati dal produttivo Nord d'italia come avrebbe ben potuto dimostrare l'oramai defunto processo Cassiopea...ma come si può sempre dimostrare con pala, pico e contatori geiger. )
De Magistris e la popolazione di Napoli si stanno dando da fare, però, problema, è che nessuno gli stà dando una mano...anzi come in estate così in Inverno succedono stranezze, rifuti incendiati all'improvviso, chissà da chi, scioperi senza nè caponè coda, che aggravano situazioni già pesanti di una città che di problemi ne ha.
Probabilmente l'autore del fumetto ha colto questi segnali, molto evidenti in alcune parti di Napoli ed attribuirli all'indaffarato Berlusconi, a cui di Napoli nulla è mai importato è un richiamo alla stupidità degli uomini che si fidano delle promesse deipolitici soprattutto. Bisogna impegnarsi.
"Ma Levitz, ha scelto di rappresentare noi perchè in questi anni "siamo" riusciti a dare questa immagine di "noi"..."
RispondiEliminaNoi chi? Io ho visto rappresentata solo una certa città in un certo momento storico.
Che questa estate ci fossero le immondizie a Napoli è un fatto, non uno stereotipo.
Si sarebbe potuto parlare di stereotipo se il fumetto fosse stato ambientato a Messina, Foggia, Viareggio, Novi Ligure o Gorizia e le strade fossero state sommerse di immondizie.
Quello sarebbe stato uno stereotipo sugli Italiani: "a Napoli ci sono immondizie, quindi in tutte le città italiane ci sono immondizie".
Lo stereotipo continua ad esserci lo stesso...
RispondiEliminaA Napoli ci sono "sempre" i rifiuti... e l'aria puzza. Tu hai forse notato un riferimento temporale che contestualizzasse l'informazione?
Io no, e non ce n'era bisogno.
Primo perché il fumetto di Levitz è intrattenimento e non giornalismo, e secondo perché volenti o nolenti all'estero si pensa a Napoli come una città dove c'è sempre questo problema... Il fatto che sia o meno vero non incide sulla rappresentazione, e sulla immagine che all'estero diamo e hanno di noi.
Apro una parentesi, tu credi veramente che per un americano "medio" ci sia molta differenza tra Napoli e le altre città italiane che hai indicato ? Francamente da "quel poco" che so di loro il tuo commento è molto ottimista. Per la maggior parte degli americani le differenze tra città e città non esistono, Milano e Napoli per loro sono popolate dalle "stesse" persone, con gli stessi vizi e le stesse virtù... d'altronde per gente che ha come distanza media tra 2 città "importanti" centinaia, se non migliaia di km, concepire la struttura territoriale italiana (ed europea) è difficile se non difficilissimo.
Chiudo parentesi.
Lo stereotipo peraltro non è solo quello dell'immondizia, ma anche la facile ironia che consente ad un americano, istruito e intelligente, come Levitz, di non potere mancare la battuta sul nostro presidente del consiglio che si distrae spesso e facilmente seguendo i dettami "ormonali" invece che mantenendo le promesse e seguendo un rigore da uomo istituzionale.
E sai perché Levitz può fare una battuta del genere? Perché anche l'americano medio, da quello zotico ed ignorante a quello colto, sono al corrente dei "vizi e virtù" del capo dei ministri.
Poi mi puoi dire che il giornalista di tg3 ha ovviamente preso una posizione politica nel suo commento (lo ha fatto), ma, per quel che mi riguarda, non che in quella rappresentazione che Levitz ha dato non ci siano gli elementi dello stereotipo che è stato fornito dall'Italia all'estero.
"Lo stereotipo continua ad esserci lo stesso...
RispondiEliminaA Napoli ci sono "sempre" i rifiuti... e l'aria puzza. Tu hai forse notato un riferimento temporale che contestualizzasse l'informazione?
Io no, e non ce n'era bisogno."
Dai, basta arrampicarsi sui vetri.
I fumetti di supereroi sono sempre ambientati nel presente a meno che non ci siano particolari indicazioni temporali.
Un fumetto pubblicato nel 2011 è ambientato nel 2011.