venerdì 24 dicembre 2010
Un libro da costruire (Ausonia - Interni immaginari)
Il seguente articolo è stato pubblicato nel catalogo della mostra Interni immaginari di Ausonia.
Leggendo, sfogliando e guardando i fumetti pubblicati da Ausonia nella seconda metà degli anni zero salta immediatamente all'occhio la riluttanza dell'autore ad adagiarsi su un particolare segno da replicare libro dopo libro. Viceversa, l'autore toscano ha vissuto ogni nuova opera come un'occasione per reinventarsi ed esplorare nuovi territori della comunicazione per immagini.
Dalla commistione fra disegno, colorazione digitale e fotografia di P-HPC al classico disegno al tratto di Interni, passando per l'utilizzo degli avatar internettiani in Serious Toyz, il richiamo al cinema antico in Beauty Industries e la collaborazione con Riccardo Burchielli e le BKiss in 01/08/2075, Ausonia ha ricostruito e plasmato volta per volta il suo stile (oppure ha contattato altri disegnatori, quando era necessario) per fonderlo nel modo più efficace possibile con i temi affrontati nei vari libri e con i differenti registri stilistici dei dialoghi.
C'è invece una caratteristica comune a tutte le opere realizzate dopo Pinocchio, che era stato pubblicato in un classico album cartonato francese. Ausonia non ha scritto e disegnato delle sequenze di tavole che poi ha affidato all'editore affinché le assemblasse e le trasformasse in libri. Sono invece i libri nel loro complesso, e non solo le sequenze di tavole, le opere di Ausonia. Copertina, grafica e impaginazione sono curati dall'autore in modo che siano coordinati con le tavole e lo stile del fumetto vero e proprio. Dalla variazione di stile - anche repentina - da un'opera all'altra consegue che ogni libro si presenta al lettore con caratteristiche diverse che lo rendono unico.
L'impressione è che Ausonia non ragioni sulle sue opere come se fossero delle serie di tavole ma che cerchi invece di fare in modo che l'oggetto artistico sia il libro nel suo complesso. Il punto di partenza potrebbe quindi non essere un foglio bianco ma - immagino - un ipotetico libro bianco da costruire in tutte le sue sfaccettature, trasformato da mero contenitore occasionale del fumetto ad opera vera e propria.
Trovo che le due caratteristiche esposte - duttilità dello stile e pieno controllo su tutti gli aspetti del libro - siano dei tasselli importanti per comprendere il ciclo di opere iniziato con P-HPC e concluso con Interni.
L'esplorazione delle possibilità offerte dal libro in quanto oggetto d'arte, oltre che traguardo di una ricerca estetica, è stata anche l'occasione per Ausonia di ritagliarsi uno spazio di manovra dal quale escludere un'industria culturale troppo spesso fagocitante, invadente e forse interessata più al franchise che all'autore. Allo stesso modo la mutazione di stile è stata utile all'autore tanto dal punto di vista squisitamente creativo (come detto, con la ricerca di un tratto funzionale alle singole opere) quanto per affermare la propria individualità e personalità artistica, fatta di estrema creatività e padronanza dei mezzi espressivi a disposizione.
Nel catalogo ci sono altri due articoli già apparsi in rete:
- Interni di Ausonia;
- La copertina di Interni.
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