lunedì 17 novembre 2008

Sia imperitura la gloria del male che spargiamo! Habemus Fantomas di Bernardi e Catacchio


Habemus Fantomas di Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio pubblicato da Edizioni BD ha ricevuto recensioni entusiastiche.

Roberto Recchioni:
"Su Bernardi ci sarebbe un sacco da scrivere e mi sorprendo che così in pochi lo abbiano fatto. E' stato una delle personalità più importanti del panorama fumettistico del decennio scorso e mi risulta incomprensibile il fatto che la sua rilevanza sia stata dimenticata tanto in fretta. A parte questo, è anche un ottimo sceneggiatore e scrittore.
Onofrio Catacchio, al suo pari, era una stella emergente del fumetto italiano di rottura dei primi anni novanta. Poi ha rischiato di perdersi per strada e adesso si è ritrovato" Continua su Asso Merrill

Massimo Perissinotto:
"Questa è una storia di spettri, non soltanto di Fantomas e dei neri italiani che lo hanno seguito, ma di quel fumetto italiano di cui, giorno dopo giorno, si cerca di spazzar via le tracce.
Pazienza, Magnus, De Luca (in una bellissima tavola che -forse inconsciamente o forse no- ne rievoca l' Amleto), agitano le loro catene di fantasmi, fanno rumore e ci risvegliano dal torpore indottoci da un certo fumetto "volgarmente" popolare, quanto da quello "didascalicamente" autoriale (qualche volta ombelicocentrico e segaiolo)." Continua su Un trapano nel cervello

Marilù Oliva:
"Luigi Bernardi e Onofrio Catacchio hanno lavorato insieme alla realizzazione di Habemus Fantomas, una sinergia — la parola di Bernardi applicata alle arti visive di Catacchio — per un fumetto in tributo all’intramontabile personaggio creato nel 1911 dai francesi Marcel Allain e Pierre Souvestre.
L’ultimo giorno dell’agosto 2011, tre criminali eletti giungono a Parigi da tre distanti parti del mondo perché si decreti chi, tra loro, prenderà il posto del Fantomas deceduto. I tre, dei quali si scopriranno frammenti di passato in altrettanti flashback, vengono condotti nelle viscere della terra, laddove il male pulsa come in una voragine infernale, tra architetture avveniristiche ed antri rocciosi." Continua su Thriller Magazine

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