venerdì 17 agosto 2007
Al giorno d'oggi essere indipendenti è possibile, underground no
Dove va il fumetto oggi?
Se ne parla in una discussione sul forum di Comicus da cui estrapolo l'opinione di Giorgio "Difforme" Santucci.
premessa,
nessuno tra tutti quelli coinvolti in questa discussione e i vari autori citati è più "indipendente" di me, che ancora oggi (da più di 10 anni) mi autoproduco (parte) dei miei lavori per "scelta",
quindi se cerco di capire le ragioni di autori cosiddetti underground che scelgono di aderire al progetto di una rivista generalista e popolore non lo faccio per tornaconto, anzi
detto questo
al giorno d'oggi essere indipendenti è possibile, underground no
spiego
indipendenza vuol dire fare delle scelte personali e perseguirle senza mediazioni e censure, ti autoproduci, ti autopromuovi, ti autodistribuisci, bon, un culo tanto, lo so, ma sono cazzi tuoi...
l'underground invece presuppone un sottobosco creativo che non può più esistere, internet, i cool-hunter, i curatori, gli appassionati, i milioni di blog, di forum, siti e myspace e cazzi e bubbole oramai il bosco lo hanno tagliato, tutto è rapidamente visibile se si ha la curiosità, i mezzi e la "cultura" per farlo,
un esempio è vecchiato, quando uno come lui collabora con un grande magazine cosa potrebbe sfuggire al medesimo di quello che si muove nell'underground se lui stesso ne faceva più o meno parte?
più che di underground al giorno d'oggi si può parlare di "esclusione", grandi network decidono che adesso tira la street-art (che in origine era underground altrochè) e tutti dietro e magari i fumetti popolari sono considerati out (questo non vuol dire che sono underground, semplicemente non sono "promossi" e "sostenuti")
ripeto non giustifico la linea o il modo di fare di XL dico che così stanno le cose,
è vero però (per roberto) che possono apropriarsi di un estetica (e l'autore può decidere di dargliela) ma non di una poetica, quella non la puoi mettere su una magliettina o un toys, e oggi è solo quella che un autore può tenersi ben stretta,
voglio dire cronemberg può girare uno spot, magari col suo stile ma la sua poetica rimane fuori, intonsa...
XL credo che per questi autori sia essenzialmente una vetrina, infatti poi tutti pubblicano a parte i loro lavori più "di peso",
questo inficia lo loro credibilità?
in un'ottica da ventesimo secolo sì, in un'ottica attuale non lo so,
stiamo vivendo un mutamento epocale, forse non ve ne siete accorti, e tutto va ripensato, messo in discussione.....
parliamone
giorgio santucci
difforme.blogspot.com
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