giovedì 24 novembre 2011

Mi ero perso questa perla di Giacomo Monti


Mi ero perso questa perla detta da Giacomo Monti a un Comics Talks di Lucca Comics and Games:
"Ho sempre letto poco Fumetto, non leggo Fumetto, non mi interessa neanche più di tanto.
(...)
mi rendo conto che anche la gente che legge Fumetto, secondo me, legge per la maggior parte stronzate…"
 Nel blog di smokyman c'è la trascrizione completa del discorso di Monti.

Trovo un tantino azzardato il passaggio dal non leggere fumetti al dire che la maggior parte della gente legge stronzate. Come fa Monti a sapere che sono stronzate se non legge i fumetti?
Non ditemi che basta sfogliare un fumetto per capire se è una stronzata. Lo so anch'io e lo faccio anch'io. Sfoglio i fumetti e alcune volte capisco immediatamente che fanno schifo.
Per esempio una fumetteria che frequento si ostina a ordinare sempre tre copie dei libri della BeccoGiallo. Ogni volta che arriva un nuovo volume chiedo al libraio: "E' la solita beccogiallata?"
Il libraio mi guarda sconsolato. Prendo il libro, lo sfoglio e ci mettiamo a ridere.

Dietro al discorso di Monti mi sembra invece che ci sia la tipica spocchia degli autori italiani di graphic novel. Autori che pensano di essere Fellini perché sono pubblicati da case editrici fighette e paragonano la totalità dei fumetti da edicola e seriali ai film con Alvaro Vitali.
Se ho capito male il discorso di Monti, la colpa è sua perché non ha fatto degli esempi. In questi casi è importante fare esempi.

Ho una sorpresa: spesso le opere di valore vengono premiate dal pubblico! Leo Ortolani è stato premiato dal pubblico; Charles M. Schulz è stato premiato dal pubblico; Silver è stato premiato dal pubblico; Tiziano Sclavi è stato premiato dal pubblico; Gipi è stato premiato dal pubblico; Milo Manara è stato premiato dal... No, Manara non è un buon esempio.
Se il settore dei volumi a fumetti fatti da autori italiani stenta a decollare la colpa non è dei lettori. Prima di prendermela con i lettori esaminei questi problemi:
- case editrici grandi che non hanno la mentalità di pubblicare fumetti italiani;
- case editrici medie che non hanno la mentalità di pubblicare fumetti italiani;
- case editrici piccole che non hanno la mentalità di pubblicare fumetti italiani;
- mercato inondato da fumetti stranieri;
- distribuzione ridicola;
- piccoli e medi editori che si accontentano di raggiungere il minimo;
- prezzi improponibili;
- autori che si rivolgono a ultranicchie perché parlano di argomenti di cui non frega niente a nessuno;
- autori che non hanno nulla da dire eppure dicono;
- forse le "graphic novel" italiane vendono poco perché... sono per la maggior parte stronzate?

Magari non sono per la maggior parte stronzate, però non c'è neanche questa grande fioritura di talenti e capolavori che secondo Monti passa inosservata ("e quel poco di buono che c’è, passa inosservato"). Paradossalmente ritengo che i volumi a fumetti di autori italiani siano fin troppo spinti rispetto alla totalità dei fumetti pubblicati.
Quando si fa un discorso del genere bisognerebbe elencare dieci autori inosservati (ma anche cinque) che se la giocano con Grant Morrison, Jiro Taniguchi, Garth Ennis e Jacques Tardi.

La cosa che più mi lascia allibito del discorso di Monti è che si lamenta della situazione italiana ma non ha nemmeno provato a diventare fumettista. Per me pubblicare una manciata di storie brevi in più di un lustro non è provare a fare i fumettisti.

3 commenti:

  1. Effettivamente una affermazione che lascia sbigottiti e pare gettata lì, un tanto al chilo, ma Monti (non Mario :P) è sicuramente un personaggio molto particolare e non facile da inquadrare, men che meno in una circostanza come quella di un incontro per il pubblico col tempo contato. Una sparata gratuita che lascia veramente il tempo che trova.

    Occhio però a non cadere nel suo stesso errore di generalizzazione, il passaggio "la tipica spocchia degli autori italiani di graphic novel." mi pare prestare il fianco alle stesse critiche :)

    Ettore

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  2. Mi ritrovo con il pensiero dell'autore... del post!
    Pienamente

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  3. Tra parentesi non è un attacco al Monti fumettista. I racconti che ho letto mi sono piaciuti molto.
    Lo dico per chiarire che la mia critica non è in stile "Chi sei tu per criticare gli altri?".

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