Ieri su Iaf è stata aperta una discussione intitolata "Gulp sonori e strisce interattive, il fumetto è digitale".
Ho pensato immediatamente che un titolo così idiota poteva averlo scritto solo un giornalista del Corriere della Sera o di Repubblica. Fatalità ho indovinato: l'utente di Iaf aveva copiaincollato un articolo del Corriere.
Sempre ieri Roberto Recchioni ha scritto questo articolo.
Ripensandoci a mente fredda avrei potuto indovinare immediatamente che l'articolo proveniva dal Corriere.
Benedetta Perilli del Colonnino della Topa di Repubblica non si sarebbe limitata a "Gulp sonori e strisce interattive, il fumetto è digitale": avrebbe raggiunto magnitudo 10 nella scala delle cazzate con il titolo "Il popolo della rete impazzisce per i fumetti digitali con i gulp sonori".
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Al di là del fatto che una tale incompetenza non può essere giustificata (quindi non mi fraintendere), mi sembra che nessuno si strappi le vesti quando errori di questa portata li fanno i "creativi". Chi scrive fumetti tratta la chimica e la biologia esattamente nella stessa maniera in cui quella giornalista ha trattato la notizia. Cioè in maniera vergognosa. E di errori orripilanti ne posso enumerare un numero enorme, ma si sa, in quel caso sono "licenze" o "technobubble" o altri modi ugualmente vuoti di giustificarsi.
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