mercoledì 28 novembre 2007

Protesta contro la politica Play Press di gestione e svendita del materiale arretrato


Riceviamo la seguente lettera aperta da AFuI, Associazione Fumetterie Italiane.

Anche quest’anno, in occasione della consueta edizione di Lucca Comics and Games, i titolari delle fumetterie italiane hanno dovuto assistere impotenti alla solita “svendita” del materiale Play Press, piazzato sul banco a pochi spiccioli di euro, con grande ampiezza e varietà di titoli, che spaziano dalla produzione manga al materiale DC del quale un tempo Play deteneva i diritti.
Da lungo tempo ormai il materiale Play Press è di sempre più difficile reperibilità per le fumetterie, che attraverso i normali canali distributivi non riescono ad assicurarsi il riassortimento di quei pochi titoli di produzione Play (Battle Royale, ad esempio) che il pubblico chiede loro. E per il titolare della libreria, che tira la famosa “carretta” 360 giorni l’anno (non solo la nostra carretta personale, signori “editori per passione”, ma anche la vostra!), diventa frustrante vedere sul banco a pochi spiccioli il materiale che questo o quel cliente hanno prenotato, senza fortuna, sette-nove mesi or sono, e che il distributore (prima ancora del libraio) non ha mai ricevuto. E ancor più frustrante diventa tornare a casa e sentirsi dire dal cliente medesimo che l’ha acquistato a Lucca a… MENO di quanto la fumetteria stessa lo pagherebbe.

A questa sommatoria di beffe, si aggiunge poi la vera “novità 2007”: ovvero, tutto quel materiale DC Comics per il quale, se non andiamo errati, è scaduto il contratto di esclusiva, e che avrebbe dovuto essere macerato. Materiale venduto in fiera a prezzi variabili tra i 50 centesimi l’albo e il 50% sul prezzo di copertina, comunque a MENO di quanto lo pagheremmo noi librai.

Questo genere di comportamento arreca un danno bello e buono alle fumetterie, che si trovano nell’impossibilità di essere in qualsivoglia modo concorrenziali nei confronti dell’editore stesso (posto che una concorrenza tra editore e libreria possa avere un senso…).
Fermo restando che nulla e nessuno vieta di presentarsi in fiera e vendere il proprio materiale, il fatto di vendere al pubblico albi a prezzi MINORI di quelli che noi librerie paghiamo alla distribuzione crea un danno economico e d’immagine a tutto il settore, quando invece dovrebbe crearlo solo a Play Press, costretta chissà per quali scellerate politiche economiche a raschiare il fondo del barile con queste operazioni economiche da “mercato delle pulci”.

La figura degli incapaci la facciamo noi, quella dei ladri la facciamo noi, visto che al cliente, che non conosce (e non dovrebbe conoscere) le dinamiche della distribuzione, basta andare a Lucca per trovare tavoli pieni di materiale arretrato praticamente gratis..

L’AFuI, Associazione Fumetterie Italiane, non può che stigmatizzare questo comportamento, lesivo in primis per il gestore di fumetteria, che passa l’intero anno a dannarsi per prenotare materiale che non avrà, e in generale per tutto il sistema.
Riteniamo che Play Press, o Play Media Company, come si chiama ora, abbia creato un danno a tutte le fumetterie che, fino ad oggi, hanno acquistato il loro materiale, e che hanno smesso da tempo di ricevere quegli arretrati che invece, a quanto pare, sono disponibili eccome.

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