Il blog Il Disinformatico di Paolo Attivissimo ha pubblicato un articolo nel quale viene criticato il potere della Apple di rifiutare la vendita di determinate opere su iPad e iPhone. Il settore dei fumetti è già stato colpito da una censura che si preannuncia molto bigotta:
"Tantissimi editori si stanno buttando a capofitto sull'iPad, investendo nella produzione di applicazioni apposite e di versioni su misura dei propri giornali e delle proprie riviste. Vedono l'iPad come un'ancora di salvezza per contrastare il declino delle loro vendite cartacee. La voglia di trovare un messia che li salvi è talmente forte che sono, a quanto pare, ciechi alle conseguenze delle loro scelte come una sedicenne che s'infila nel letto di una meteora del pop.
Il problema di dedicare i propri sforzi online esclusivamente alle piattaforme Apple è che in questo modo l'editore perde il controllo. Mette la propria rotativa in outsourcing, per così dire, a un'azienda che ha per contratto il diritto di decidere cosa viene o non viene stampato e pubblicato. E che decide con criteri talmente arbitrari e puritani da spingersi ben oltre l'indignazione per arrivare al ridicolo." [continua ne Il Disinformatico]
Tramite il controllo preventivo la Apple, da azienda che produce hardware e software e fa da intermediaria nella commercializzazione di film, musica, fumetti e altro, finisce con l'avere il potere di influenzare la linea editoriale di tutti i suoi partner.
Anche Roberto Recchioni ha parlato del problema:
"Il mercato dell'editoria, tutto e ne sul complesso, è in crisi. Per assurdo, i fumetti sono quelli che se la passano meglio rispetto a quotidiani, riviste e romanzi.
Di prospettive per uscire da questa crisi, con i mezzi tradizionali, non ce ne sono.
In poche parole, come direbbe Egon Splengler, "la stampa è morta" e internet sta prendendo il suo posto (specie per quello che riguarda il compito tradizionalmente assolto dai quotidiani e dai magazine).
L'iPad, quindi, è visto come il salvatore dagli editori.
Perché?
Perché, a differenza di tutti gli altri e-reader, sta vendendo come le rosette a mezzogiorno, divenendo uno standard, esattamente come l'iPod è diventato lo standard dei lettori musicali." [continua su Asso Merrill]
In Italia un fumetto che ha problemi con la Apple è Il Canemucco. Makkox, autore di punta della rivista, scrive:
"Ho passato al giornata a Roma a discutere proprio di questo con lo sviluppatore dell'app canemucco per iPad. (...) Saremo costretti a vendere (e sottoporre ad Apple) i singoli contenuti e non il numero completo di ogni canemucco. Probabilmente per i contenuti respinti troveremo un modo per renderli fruibili via safari a chi acquista l'intero numero.
Cmq, la Apple non lascia decidere all'utente quale contenuto fruire in base alla propria etica, ma gliene impone una.
Riflettere..." [da Asso Merrill]
AGGIORNAMENTO
RispondiEliminaAnche Roberto Recchioni ha parlato del problema:
"Il mercato dell'editoria, tutto e ne sul complesso, è in crisi. Per assurdo, i fumetti sono quelli che se la passano meglio rispetto a quotidiani, riviste e romanzi.
Di prospettive per uscire da questa crisi, con i mezzi tradizionali, non ce ne sono.
In poche parole, come direbbe Egon Splengler, "la stampa è morta" e internet sta prendendo il suo posto (specie per quello che riguarda il compito tradizionalmente assolto dai quotidiani e dai magazine).
L'iPad, quindi, è visto come il salvatore dagli editori.
Perché?
Perché, a differenza di tutti gli altri e-reader, sta vendendo come le rosette a mezzogiorno, divenendo uno standard, esattamente come l'iPod è diventato lo standard dei lettori musicali." [continua su Asso Merrill]
AGGIORNAMENTO 2
RispondiEliminaIn Italia un fumetto che ha problemi con la Apple è Il Canemucco. Makkox, autore di punta della rivista, scrive:
"Ho passato al giornata a Roma a discutere proprio di questo con lo sviluppatore dell'app canemucco per iPad. (...) Saremo costretti a vendere (e sottoporre ad Apple) i singoli contenuti e non il numero completo di ogni canemucco. Probabilmente per i contenuti respinti troveremo un modo per renderli fruibili via safari a chi acquista l'intero numero.
Cmq, la Apple non lascia decidere all'utente quale contenuto fruire in base alla propria etica, ma gliene impone una.
Riflettere..." [da Asso Merrill]