sabato 6 giugno 2015

Snoopy pubblicherà il suo romanzo grazie alla Biblioteca di Dario Franceschini


Dario Franceschini, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, ha lanciato l'idea di creare una biblioteca in cui raccogliere e conservare tutti i libri inediti degli scrittori italiani (in basso c'è lo screenshot del messaggio scritto da Franceschini su Twitter).
Il sito Spinoza ha fatto ironia sulla trovata di Franceschini modificando una striscia della serie Peanuts di Charles M. Schulz (immagine in alto). Forse Snoopy, il più grande autore mondiale di romanzi cestinati, avrà finalmente il modo di fare entrare in una biblioteca il suo romanzo inedito che inizia con la frase "Era una notte buia e tempestosa...".

Contro l'idea di Franceschini c'è stata una levata di scudi generale da parte del mondo della cultura. Non riesco a capire il motivo di tanto astio da parte di una classe composta da poche persone di talento e da tanti scrittori mediocri che ogni giorno lavorano alacremente per dimostrare la validità della Legge di Sturgeon ("Il novanta per cento della fantascienza è spazzatura, ma in effetti il novanta per cento di tutto è spazzatura").


mercoledì 3 giugno 2015

Art Spiegelman in lite con il New Statesman a causa di un fumetto su Charlie Hebdo


Art Spiegelman ha disegnato una copertina per il New Statesman che non è stata pubblicata a causa di un dissidio fra il fumettista statunitense e la rivista inglese. La rivista, che per quel numero era supervisionata occasionalmente da Neil Gaiman e Amanda Palmer, avrebbe dovuto ospitare anche un fumetto di una pagina di Spiegelman intitolato First Amendment Fundamentalist (in basso) contenente riferimenti alla vicenda di Charlie Hebdo. I supervisori tradizionali del New Statesman hanno fatto presente a Gaiman e Palmer che non sarebbe stato possibile pubblicare il fumetto. In seguito al rifiuto, Spiegelman non ha permesso alla rivista di usare la sua copertina. Neil Gaiman e Amanda Palmer hanno rilasciato delle dichiarazioni dalle quali si apprende che il fumetto non sarebbe stato rifiutato per motivi ideologici o politici, ma per problemi di tempistica e mancanza di comunicazione con lo staff della rivista. Spiegelman ha confermato l'estraneità di Neil Gaiman e Amanda Palmer a questa vicenda. Il fumetto di Spiegelman è già stato pubblicato su The Nation negli Stati Uniti e Le Monde in Francia.


lunedì 1 giugno 2015

Il razzismo immaginario dei giornalisti di Repubblica


Sabato 30 maggio ho scritto un articolo sul modo in cui il Corriere della Sera ha titolato la notizia dell'uccisione di una donna da parte di tre zingari a Roma e sulle critiche mosse a quel titolo da parte di Alessandro Gilioli, giornalista del Gruppo Editoriale L'Espresso.
Oggi sono stati catturati due latitanti che erano a bordo dell'automobile che ha investito la donna. Ho appreso la notizia leggendo un articolo di Federica Angeli ed Emilio Orlando pubblicato nel sito di Repubblica.

Memore delle osservazioni di Gilioli, nell'articolo ho notato due stonature, per così dire.
Innanzitutto nell'articolo di Repubblica c'è scritto che gli investigatori hanno ascoltato "decine di persone, tra testimoni e nomadi."
Parafrasando il primo punto dell'articolo di Gilioli si potrebbe sostenere questa tesi: se le persone italiane interrogate dagli investigatori sono dei "testimoni" mentre le altre persone interrogate dagli investigatori sono dei "nomadi", il messaggio nemmeno troppo subliminale è che i nomadi non sono testimoni, quindi non appartengono alla società civile.
Si potrebbe accusare Repubblica di istigare al razzismo: l'articolo suggerisce che i nomadi non sono dei veri testimoni. Perché non sarebbero dei veri testimoni? Sono per caso inaffidabili? I nomadi sono abituati a raccontare menzogne? Tutti i nomadi sono dei bugiardi? La risposta la sanno solo gli autori dell'articolo...

In secondo luogo nell'articolo di Repubblica i giornalisti presentano la donna uccisa come una filippina ma omettono di specificare che i due presunti assassini sono zingari. Che le due persone catturate siano rom lo si apprende solo nella seconda metà dell'articolo leggendo una frase tra virgolette attribuita al Ministro Angelino Alfano.
Non sono proprio Repubblica e i suoi giornalisti a sostenere che è sbagliato indicare che una persona è straniera o zingara? E allora per quale motivo è stata indicata la nazionalità della donna?
Gilioli ha criticato il titolo del Corriere perché c'era scritto "donna" da una parte e "rom" dall'altra. La presunta discriminazione, rovesciata, è presente nell'articolo di Repubblica, dove c'è scritto "ragazzi" da una parte (senza specificare che sono rom) e "donna filippina" dall'altra parte.
Io la vedo come un'ammissione implicita del fatto che indicare la nazionalità di una persona fa semplicemente parte della descrizione neutra dei fatti. E' una prova che spesso il razzismo esiste solo nella testa bacata di chi vuole vedere a tutti i costi un razzismo che in realtà non esiste.

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