martedì 29 giugno 2010

Di nuovo sul problema del mancato pagamento degli autori

Il discorso sul mancato pagamento degli autori da parte delle case editrici che pubblicano in fumetteria e libreria (avevo fatto il punto della situazione in questo post) si arricchisce di nuovi interventi.

Copio parte di un articolo di Marco Ficarra:
"Questa cattiva abitudine di non pagare gli autori ha fatto si che gli editori non si occupano più di vendere i loro libri ma solo di stamparli, mandarli al distributore che li incalza per avere le novità e alimentare un mercato quasi morto con libri che dopo appena due tre mesi sono già vecchi. I libri vanno promossi e mantenuti in vita fino al loro esaurimento e se necessario alla ristampa successiva. Per fare ciò devono cambiare diverse cose, prima di tutto gli editori dovrebbero pretendere dai distributori una diversa politica sulle vendite"

E' il noto problema dei "distributori che non distribuiscono". In particolare il modo in cui è organizzato Pandistribuzione finisce con lo scoraggiare i
riordini. Pan distingue fra fumetti disponibili in magazzino (semaforo verde), esauriti (rosso) e non esauriti ma non disponibili nel suo magazzino (semaforo giallo).
Molti fumetti restano congelati nella categoria "non esauriti ma non disponibili nel suo magazzino" anche per mesi o anni.
Cosa succede?
La fumetteria riordinano il fumetto contrassegnato dal semaforo giallo. Il distributore, prima di reperire il fumetto presso l'editore, aspetta che i riordini raggiungano un livello congruo. Fino a che i riordini non raggiungono quel livello, il distributore non trasmette l'ordine all'editore.
C'è una grave conseguenza. Molte fumetterie rifiutano di riordinare i fumetti contrassegnati dal semaforo giallo perché hanno paura che l'intervallo fra il riordino e la consegna del fumetto sia troppo lungo.
Temo che non ci sia una soluzione a questo problema. L'obiettivo di Panini Comics è che la tiratura dei suoi fumetti vada esaurita il giorno stesso dell'uscita. Il magazzino è visto come un deposito dove parcheggiare gli errori di tiratura.
Mi pare che sia stata adottata la stessa filosofia della casa editrice anche per il distributore. Pandistribuzione è principalmente un distributore di novità; la possibilità dei riordini c'è ma è secondaria.

Tito Faraci:
"È molto raro che in Italia (e non solo in Italia, a quanto pare) uno scrittore di narrativa riesca a vivere soltanto dei suoi libri. La maggior parte deve fare un altro lavoro. Magari nel campo dell'editoria o del giornalismo, senza "allontanarsi" troppo.
E parlo pure di autori noti, che pubblicano per case editrici grosse e blasonate. Che addirittura fanno capolino nelle classifiche dei libri più venduti.
Ora i fumetti sono tornati nelle cosiddette "librerie di varia". E questa è un'ottima cosa, una scommessa da fare. Il rovescio della medaglia è che
" [continua su Flusso di coscienza]

Diego Cajelli:
"(...) Facciamo finta che il fumetto sia una bilancia. Su un piatto c’è il lato artistico. E’ pieno di talento, arte, idee, sperimentazioni, storie, plot e tutto quello che ti pare inerente a quel lato lì.
Sull’altro piatto c’è il lato industriale. E’ pieno di redazioni, di tipografie, di distributori, di conti, marketing, e tutto quello che ti pare inerente a quel lato lì.
Il bilanciamento perfetto è cosa rara. Spesso uno dei due piatti pesa di più dell’altro.
Le conseguenze sono ovvie: Se il maggior peso ce l’ha lato artistico, libertà, sperimentazione, eccetera, avremo un lato industriale più debole. Poco o zero compenso. Se è il lato industriale a pesare, la faccenda economica aumenta, ma bisogna rimanere saldamente nella
" [continua su Diegozilla]

2 commenti:

  1. Grazie Luigi per aver spiegato questo meccanisco della Pan Distribuzione che proprio non conoscevo.
    Cercherò di divulgare questa cosa. Sto già riprendendo tutte le fasi di questo ampio discorso sul forum di KINART.it

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  2. Anch'io non lo sapevo... E mi conferma per l'ennesima volta che la panini è IL MALE!

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