mercoledì 3 febbraio 2016

Repubblica e il caso del molestatore immaturo


Su Repubblica ho letto questo titolo: Palermo, molestò due impiegate in ufficio, assolto direttore: "Era immaturo, agì per scherzo".
Come è possibile che nella stessa frase ci siano i vocaboli "molestò" e "assolto"? O le "molestò" (indicativo, passato remoto), e allora è stato condannato (l'atto di molestare è un reato punito dall'art. 660 c.p. con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda fino a euro 516), o non le molestò, e allora è stato assolto.
Il "molestò" nasce dall'opinione personale che il giornalista si è fatto della vicenda (opinione di cui non mi importa assolutamente nulla, detto per inciso) oppure dall'intenzione premeditata di fare sensazionalismo per catturare l'attenzione dei lettori.
Nel sito di Repubblica la possibilità di scrivere commenti è pilotata. Non si possono commentare tutti gli articoli, ma solo alcuni scelti dalla redazione. E' una politica che serve per non dare voce ai lettori che potrebbero avere opinioni discordanti da quelle del quotidiano su temi particolarmente cari alla redazione. Di regola non è possibile scrivere commenti e le eccezioni vengono stabilite volta per volta.
In questo caso la redazione ha deciso di fare un'eccezione dando per scontato che i commenti dei lettori sarebbero stati in linea con la politica editoriale del giornale. Penso che quel titolo non sia un errore, ma sia stato scritto di proposito in quel modo per prendere posizione contro i giudici che hanno pronunciato una sentenza di assoluzione.
Il titolo è stato scritto così per mettere i lettori in una particolare predisposizione mentale di avversione verso l'operato dei giudici. Che non ci furono molestie lo deve scrivere lo stesso giornalista quando fa la cronaca: "Se il capo palpeggia la collega, non è detto che sia una molestia sessuale".
Ma il quotidiano Repubblica - finalmente arrivo al punto (di discutere il merito della sentenza non me ne frega niente, o almeno non qua) - non era il paladino della legalità e del rispetto delle sentenze? Eppure oggi attacca dei giudici che hanno scritto una sentenza non gradita e trasforma in molestatore una persona che è stata assolta.

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