domenica 23 gennaio 2011

Il Comics Code non esiste più. Archie pianta l'ultimo chiodo nella bara di Fredric Wertham

Nel 1954 lo psichiatra Fredric Wertham pubblicò Seduction of the Innocent, un saggio nel quale i fumetti venivano accusati di traviare i lettori ed erano considerati una delle principali cause della delinquenza giovanile.
Il libro ebbe un'influenza enorme sull'opinione pubblica statunitense. Molti genitori avviarono campagne in favore della censura dei fumetti e la commissione senatoriale sulla delinquenza giovanile convocò Wertham per chiedergli un parere sul tema. Di fronte alla commissione lo psichiatra ripetè le teorie esposte nel libro, affermando che i fumetti erano la causa principale dei crimini commessi dai giovani. La commissione, dopo avere interrogato William Gaines della EC Comics, probabilmente la casa editrice che più di ogni altra pubblicava fumetti violentì, non accusò i fumetti di essere all'origine di alcun crimine ma raccomandò gli editori di non pubblicare storie troppo violente.


In seguito a questa raccomandazione le case editrici si autocensurarono per mezzo del Comics Code Authority. Le regole contenute nel Comics Code erano particolarmente soffocanti: non potevano essere raffigurati tabacco, liquori, droghe ed esplosivi ed erano banditi personaggi come vampiri, licantropi e zombi. Inoltre i crimini non potevano essere descritti in maniera tale che il lettore potesse provare simpatia per il criminale, e giudici e poliziotti dovevano essere presentati sempre in maniera rispettosa.
Gli editori non furono costretti ad aderire a questa forma di autocensura, tuttavia molti negozianti rifiutarono di vendere i fumetti che in copertina non mostravano il bollino di approvazione del CCA.


Il regolamento di autocensura fu applicato in maniera ferrea dal 1954, l'anno in cui fu istituito il Comics Code Authority, al 1971, quando la Marvel pubblicò un numero di Amazing Spider-Man che violava una regola del codice.
Stan Lee, in accordo con il ministero dell'educazione e della salute, aveva scritto una storia di Spider-Man sull'abuso di sostanze stupefacenti. La storia conteneva un messaggio positivo (positivo nel caso si sia contrari all'assunzione di droghe...) ma fu bocciata dal Comics Code Authority perché il regolamento vietava sempre e comunque di parlare di droga nei fumetti. La Marvel decise di pubblicare il fumetto senza il bollino di approvazione in copertina.


Negli anni '70, con l'avvento del fumetto underground, molti altri autori decisero di fare a meno del CCA, la cui influenza sui contenuti dei fumetti diminuì sempre di più.
A partire dagli anni '90 Marvel e DC Comics hanno pubblicato intere linee di fumetti rivolti agli adulti e nel 2001 la Marvel ha sostituito il Comics Code Authority con un proprio sistema di classificazione dei contenuti.


Le ultime due case editrici ad adottare il Comics Code erano DC Comics e Archie Comics. Il 20 gennaio 2011 DC Comics ha annunciato che il CCA sarà accantonato in favore di un nuovo sistema di classificazione dei contenuti. Il giorno dopo anche Archie Comics ha comunicato che d'ora in poi farà a meno del CCA.
La decisione presa da Archie Comics è meramente formale dal punto di vista editoriale, dal momento che la casa editrice pubblica e continuerà a pubblicare fumetti rivolti a lettori di tutte le età, ma è enormemente importante perché mette la parola fine a una delle pagine più nere della storia del fumetto.

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