domenica 22 agosto 2010

I supereroi sono avidi e violenti e trasmettono un messaggio sbagliato ai giovani


Repubblica e Corriere della Sera hanno dedicato due articoli a una ricerca svolta da Sharon Lamb, una psicologa che si è armata di vanga, piccone e martello pneumatico per essere sicura di scendere più in basso del famigerato Fredric Wertham.

"In passato, come testimonia Clark Kent (Superman), creato da Jerry Siegel e Joe Shuster nel 1938, i supereroi avevano lavori normali e credevano nella giustizia sociale, mentre oggi sono aggressivi, sarcastici e raramente pensano di mettere i loro poteri straordinari al servizio dell’umanità.
(...) Nel nostro tempo i vari X-Men o Iron Man sono poco attenti alla giustizia sociale, sfruttano le persone (soprattutto le donne) e hanno dei comportamenti prevaricatori. Dal gruppo di supereroi mutanti (negli X-Men le facoltà straordinarie sono date da un’alterazione del DNA) al mitico Anthony Edward Tony Stark (vero nome di Iron Man) nei personaggi dei fumetti di oggi non vi è più traccia di quel forte senso di solidarietà che animava i personaggi di un tempo." [dal Corriere della Sera]

"Ci sono quelli, come Wolverine, nato negli anni '70, che incarnano l'aggressività e l'anticonformismo di quel momento storico, e quelli, come Iron Man, del '63, rivisitati ad hoc in chiave violenta, calcando la mano sugli aspetti più egoistici e nichilistici del personaggio. I vecchi supereroi, insomma, vengono oggi rimodulati dalle case produttrici assecondando la società moderna, meno idealista e più individualista. E, secondo la ricercatrice, la loro funzione sarebbe tutt'altro che educativa." [da Repubblica]

In casi come questi la cosa migliore non è criticare ma ridere.

A dire il vero una critica va fatta. Si possono scrivere tantissime cose sui fumetti... Repubblica, Corriere della Sera e altri (La Stampa, ADN, Yahoo, Il Sole 24 Ore) vanno a pescare proprio le panzane di una poveraccia che dei supereroi non ha visto nemmeno i film?

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