giovedì 4 giugno 2009

I guai francesi di Crippa e Ponticelli


Anche in Francia capita di incappare in editori che si muovono in modo poco pulito o se ne fregano degli autori, come è successo a Alex Crippa, Alberto Ponticelli e Werther Dell'Edera.

Il "Qualcuno" di cui parla Crippa nel suo blog è l'etichetta KSTR di Castermann:
"1- Due mesi fa Come un Cane voleva acquistarlo un editore americano per poi distribuirlo in tutto il Mondo (già stabiliti prezzi e formato, mancava solo la firma) ma Qualcuno non ha voluto perchè no, non si può in tutto il mondo, è roba nostra (che rimarrà lì, ferma nelle sue 4.000 copie in tutto il suo mondiale splendore)
2- Un mese fa, invece, il Fumetto approvato e confermato (via tel, via mail, via faccia) da Qualcuno l'anno scorso e già sceneggiato interamente dal sottoscritto, ma ancora in attesa di contratto, non ha più ricevuto il suddetto contratto ed è stato tranquillamente rifiutato senza troppe spiegazioni. "fortunatamente" il disegnatore che coinvolsi (e col quale non smetterò mai di scusarmi) aveva appena iniziato a disegnare giusto le prime tavole (potete ammirare appunto le prime due nel post)."

Il fumetto "approvato e confermato" si intitola Dollar-Baby. Nel blog di Crippa trovate un paio di tavole già disegnate da Dell'Edera.

"Io e Alberto abbiamo i diritti per gli Usa ma non per il resto del mondo. è qui che è andato tutto a quel paese."

"Di morale, e di stupidità, si parla anche nel caso del Cane: fumetto mai promosso oltralpe, prodotto fermo editorialmente da un anno, arriviamo noi con l'offerta americana (quindi senza alcuno sbattimento da parte LORO) e ce la rifiuti pure? Capisco che non vuoi svendere i diritti per il mondo, magari se era solo per gli Usa si accettava...ma lo sforzo di fare una controproposta, o almeno mostrare un benchè minimo interesse alla cosa (una Cosa Importante secondo me) ci era dovuto.
Vedete? Regole e leggi qui non c'entrano, c'entra solo la voglia di fare, investire, crederci. e, perché no, un briciolo di rispetto verso il proprio lavoro. se uno yankee voleva pubblicarci in tutto il mondo, son portato a credere che io e Alberto non solo abbiamo fatto un buon lavoro ma che questo lavoro può essere un vero successo."

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