mercoledì 8 ottobre 2008

Sergio Bonelli e Magnus ai tempi del Texone


Tratto dal mio articolo sul convegno Disegnatori e illustratori nel fumetto italiano:
"(...) Sergio Bonelli ha raccontato due aneddoti su Magnus. Due "lezioni di vita", come le ha chiamate l'editore e scrittore; due esempi di dedizione, amore per il fumetto, rispetto e professionalità.
Per svariati anni Bonelli aveva corteggiato il Raviola chiedendogli di disegnare il Texone ma la risposta era sempre stata picche. Non c'era verso di convincerlo. Poi un bel giorno fu lo stesso Magnus a cambiare idea e farsi avanti: in pratica fu lui a dire "Faccio il Texone". Bonelli rimase sorpreso perché ormai si era quasi rassegnato e non sperava più di fargli cambiare idea, ma prese la notizia con diffidenza. Pensò che forse non c'era vero interesse, visto che per anni Magnus non ne aveva voluto sapere, che probabilmente il disegnatore bolognese puntava solo al ritorno economico e che se la sarebbe cavata sfornando tavole dignitose ma non eccelse. E invece Bonelli dovette ricredersi fin da subito. La cura di Magnus era maniacale e Bonelli doveva strappargli di mano le tavole altrimenti il disegnatore, sempre puntiglioso e insoddisfatto, le avrebbe corrette e ritoccate all'infinito. Scherzo o verità che sia, una volta Magnus gli disse che non gli piaceva la venatura di una foglia!
Il secondo aneddoto riguarda gli ultimi tempi di lavoro sul Texone. Magnus era stato colpito da una malattia incurabile e sia lui che Bonelli sapevano che non gli rimaneva molto tempo. Quando Magnus stava male e ci si sarebbe aspettati che si sarebbe fermato arrendendosi al male, intensificò il lavoro per riuscire a completare il Texone. Un giorno Bonelli ricevette un telegramma, oggi incorniciato e appeso nel suo ufficio, con scritto semplicemente "Finito, Magnus"."

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