![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoDKBvF3b6EvWJYkdegpis7zi8iYAMw-HxI9gaw42qVOlL3ECae_73PoaKizK74R3BGfhwQpWWpPASCLe-xXiILpvzWJi-Jw0mtZrksR_Y1fCeei4-nC-PSVjYtJYiZNRzUTGlLlDy7A/s400/andy+capp.gif)
"Domani saranno 10 anni. Tanti ne sono trascorsi da quando Reginald Smythe – Reg per gli amici – se n’è andato: era il 13 giugno del 1998. Il nome non vi dice granché? Irriconoscenti, ecco cosa siete. Perché dobbiamo a lui uno dei personaggi più amati – dal pubblico – e odiati – dalle femministe e dai benpensanti di ieri e di oggi – delle nuvolette parlanti. No, non ha bisogno di presentazioni, Andy Capp. Figuriamoci. E poi non è tipo da prestarsi a formalità e convenzioni sociali. Non ci degnerebbe di uno sguardo." Continua nel blog di Roberto Alfatti Appetiti
Da oltre trent'anni leggo e rileggo i volumetti di Andy Capp di Reg Smythe e non mi stancano mai. Spero di poterli rileggere per, minimo, altri trent'anni.
RispondiElimina