giovedì 23 febbraio 2012

Nel 2011 i fumetti americani hanno incassato 700 milioni di dollari


John Jackson Miller, autore del blog The Comichron, ha stimato che i fumetti pubblicati negli Stati Uniti potrebbero avere incassato 680 milioni di dollari. Miller ha fatto delle stime che potrebbero avere un discreto margine di errore, quindi i dati vanno presi con le pinze. Inoltre il calcolo è basato sul numero di copie vendute moltiplicato per il prezzo di copertina: non tiene conto di eventuali sconti praticati ai clienti finali.

Il giro d'affari delle fumetterie potrebbe essere stato di 415 milioni di dollari, suddivisi fra
265 milioni di dollari incassati dagli albi spillati e 150 milioni di dollari incassati dai volumi a fumetti.
I volumi a fumetti potrebbero avere incassato altri 225 milioni di dollari in canali di vendita diversi dalle fumetterie (librerie di varia, siti internet come Amazon).
Gli albi spillati potrebbero avere incassato altri 40 milioni di dollari (35 nelle edicole e 5 grazie alla vendita per abbonamento).
In totale gli albi spillati potrebbero avere incassato 305 milioni di dollari mentre i volumi brossurati e cartonati potrebbero averne incassati 375.
L'incasso totale dei fumetti stampati su carta sarebbe di 680 milioni di dollari. A questa cifra possono essere sommati i 25 milioni di dollari incassati dai fumetti digitali.

Su The Comichron c'è anche una tabella nella quale sono indicati gli incassi anno per anno. Rispetto al 2010 non c'è stata nessuna variazione.

Da questi dati si deduce che le fumetterie continuano ad avere molta importanza nel mercato americano e che gli albi spillati, pur essendo la maggior fonte di incasso delle fumetterie (il 60% degli incassi delle fumetterie deriva dagli spillati), incassano meno dei volumi (gli spillati incassano il 45% dei 680 milioni di dollari incassati dai fumetti cartacei).

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