giovedì 4 novembre 2010

Resoconto di Lucca Comics and Games 2010

Sono stato a Lucca Comics and Games venerdì 29 ottobre: gita di un giorno pieno pieno dalle 6 di mattina alle 11 di sera.

Da sempre (tipo 4 o 5 anni) il viaggio a Lucca è l'occasione per rivedere Ivan, un mio amico che frequentavo a 17/18 anni. Si chiacchiera un po' finché la stanchezza non prende il sopravvento. Dalle parti di Brescia, sono da poco passate le 7, Ivan sonnecchia e la mia attenzione viene catturata dalla colonna smisurata delle auto dei pendolari. Penso che grazie a (o meglio, per colpa di) petrolio e tecnologia brulichiamo su tutta la Terra come un cancro ai polmoni in fase avanzata. Poi per fortuna torna l'ottimismo: mi rendo conto che tra poco il petrolio finirà costringendoci a regredire e forse a estinguerci. Siamo un male curabile.

Superati gli Appennini zona La Spezia arriviamo a Lucca. Ivan raggiunge alcuni amici di Trieste e io me ne vado in giro per conto mio.


Lucia Biagi allo stand di Kappa Edizioni (da Flickr)

Nella Self Area incappo nello stand Teiera di Giulia Sagramola e Cristina Spanò. Le loro autoproduzioni non si chiamano Teiera per caso. Come biglietto da visita hanno adottato delle bustine da tè con l'indirizzo del loro blog scritto sulle linguette di cartone. Hanno fatto anche un timbro col simbolo della teiera che usano per personalizzare sacchetti e oggetti di carta vari.
Giulia Sagramola mi fa sfogliare un libro massiccio nel quale sono stati pubblicati fumetti brevi di decine di autori emergenti e mi racconta che l'anno prossimo uscirà il suo nuovo fumetto per bambini.

Giulia Sagramola e Tuono Pettinato disegnano le autobiografie della loro infanzia.

Dietro di lei Cristina Spanò è accucciata e cerca di slegare una ventina di bustine del tè aggrovigliate. La guardo, si accorge che la guardo, e si imbarazza. "Eh, sono aggrovigliate", cerca di giustificarsi con un sorriso.

Di fronte allo stand di Teiera c'è Lucia Biagi. Mi era piaciuto Pets e uno degli obiettivi del viaggio a Lucca era acquistare alcune delle sue autoproduzioni.
Resto immediatamente colpito dalla somiglianza dell'autrice con la protagonista di Pets e le chiedo se ha fatto un fumetto autobiografico (domanda retorica: è ovvio che è un fumetto autobiografico). Mi risponde che è tutto autobiografico, soprattutto i criceti (dovete sapere che in Pets compaiono dei criceti antropomorfi che cercano di aiutare la protagonista a superare crisi, apatia e male di vivere)!
Lucia Biagi mi racconta che sta iniziando a realizzare un nuovo fumetto. I lavori procedono un po' a rilento, sia perché ha poco tempo da quando ha aperto una fumetteria a Torino sia per ragioni propriamente artistiche.
Protagonista del nuovo fumetto è una ragazza giovane che rimane incinta e decide di abortire. La prima difficoltà di Lucia Biagi sta nel fatto che nessun autore, nemmeno nei campi della letteratura e del cinema, ha mai affrontato l'argomento dell'aborto. Bisogna procedere alla cieca senza poter contare su qualche punto di riferimento.
Un altro problema dell'autrice è adattare il suo tratto a una storia dai toni drammatici. Per quanto Pets parli della difficoltà di diventare adulti, è pur sempre una commedia nella quale il tratto dell'autrice è utilizzato per dare vita ad animali antropomorfi. Un fumetto sull'aborto è un cambiamento molto drastico che richiede tempo e pazienza.

Dispiaceri della giornata:
1. Ho intravisto Armin Barducci e Giuseppe Camuncoli ma non ho rotto loro le scatole. Ogni tanto vado in tilt.
2. Volevo chiedere alcune curiosità su Dylan Dog a Roberto Recchioni ma non ho chiesto.
3. Volevo presentarmi a Matteo Stefanelli ma non mi sono presentato. Un po' perché quando lo ho intravisto era occupato con Roberto Recchioni e un altro addetto ai lavori e un po' perché le persone intelligenti mi mettono paura.
4. Non ho preso la rivista Passenger Press.

Urna con le ceneri di Interni (da Fumettologicamente)

Nel primo pomeriggio visito la mostra L'Audace Bonelli in una sezione distaccata del Museo del Fumetto. L'esposizione è in cima a una specie di torre un po' diroccata e altissima dalla quale si gode un panorama meraviglioso su tutta Lucca.
Girando per la città ho modo di vergognarmi della mia ignoranza abissale. Riuscirò a distinguere Rob Liefeld da Moebius (tra l'altro mi piace molto di più Rob Liefeld di Moebius) ma quando mi trovo di fronte a una chiesa antica non so da che parte iniziare...

Dylan Dog n. 300 sarà il seguito di Morgana?

Visito anche alcune mostre di Palazzo Ducale:
Adults Only: la rivoluzione Underground.
Gary Frank - L'uomo che disegna i giganti.
Ausonia - Interni Immaginari.
Narrare per immagini: le illustrazioni di Gianni De Conno.

Roberto Recchioni ha le mani gelide. Brrr.

Incontro Andrea Mazzotta. Approfitto di lui nonostante sia impegnatissimo e ci sia bisogno che resti allo stand della NPE. Mentre chiacchieriamo gli faccio scoprire un libro molto bello di Tiziano Sclavi che gli manca.

Assisto allo showcase di Lee Bermejo.

Purtroppo è un'annata sfortunata quanto a showcase e convegni.
Nel programma che ho stilato prima di partire per Lucca ho inserito la conferenza di Planeta DeAgostini a scapito dell'incontro con Andrea Bruno e Vasco Brondi. Dei commercianti di cellulosa con accidentalmente stampato Batman non mi importa nulla e preferirei ascoltare l'altro incontro, però la conferenza di Planeta DeAgostini è potenzialmente più interessante ai fini del blog. La potenzialità resta tale perché l'incontro viene annullato...
Prima toccata e fuga alla sala conferenze.

Per ora noi la chiameremo felicità de Le luci della centrale elettrica: la copertina di Andrea Bruno.

Ritorno dopo un'ora per l'incontro di Bao Publishing:
Bao Publishing pubblica i fumetti della Vertigo.
Beta di Vanzella e Genovese è il primo fumetto italiano di Bao Publishing.
La conferenza dura poco e io ero arrivato in ritardo. Seconda toccata e fuga.

Tre quarti d'ora dopo c'è il Comics Talk. Vado solo per salutare (o almeno spero), perché di lì a pochi minuti dovrò andare via da Lucca. Terza toccata e fuga...
E pensare che speravo di rimanere 2 ore e mezza rintanato in sala ben lontano dalla folla dei padiglioni...

Ora torno indietro a quello che ho fatto tra una conferenza e l'altra.

Joker di Diego Latorre (da Facebook)

Saluto Stefano Visinoni, Giuseppe Palmentieri, Valentino Sergi e Lorenzo Corti.

Mentre mi aggiro nei corridoi di Padiglione Napoleone incontro Matteo Casali, scrittore della miniserie Batman Europa che DC Comics inizierà a pubblicare da gennaio 2011. Gli faccio qualche domanda sul fumetto disegnato da Jim Lee, Giuseppe Camuncoli, Diego Latorre e Jock: per saperne di più vedi questo articolo.

Subito dopo mi imbatto in Alberto Talami che si ricorda di me quale acquirente affezionato dei fumetti di Ernest,.Gli chiedo perché nella Self Area non c'è lo stand di Ernest,. Mi dice che quest'anno non sono venuti perché non c'era nessuna novità da presentare. Francesco Cattani ha aggiunto molte tavole inedite a Barcazza trasformandolo in un corposo libro a fumetti (tra l'altro Cattani è seduto a uno stand proprio a pochi metri da noi che firma copie di Barcazza) pubblicato da Canicola. L'unica autoproduzione dell'anno (ma che autoproduzione: un brossurato di un centinaio di pagine) è Morte ai cavalli di Bladder Town di Lise e Talami in vendita in uno degli stand di Padiglione Napoleone. Poi mi assicura che una nuova antologia di Ernest, è in preparazione.

Allo stand di Kappa Edizioni ci sono Vanna Vinci e Lucia Biagi che firmano e fanno disegni sui loro libri. I lettori in attesa di Vanna Vinci sono in perfetta ed educata fila indiana, tanto che per un attimo sembra di essere a Copenhagen anziché in Italia.
Da bravo groupie mi avvicino a Lucia Biagi e le chiedo un disegno su Pets. Rischio di passare per uno stalker che la segue ovunque ma non mi preoccupo perché in passato ho fatto cose ben peggiori...
Nel mentre ascolto Vanna Vinci che descrive ai suoi lettori le sue avventure in un quartiere malfamato di Parigi infestato dagli spacciatori di eroina.

Sfoglio il libro gigante sui 75 anni di DC Comics.

Nello stand di XL tendo un piccolo tranello a Tuono Pettinato. Mi chiede se ho incontrato Lucia Biagi e gli rispondo che l'ho vista e l'ho costretta a fare un disegno. Non dice niente ma mi guarda con profondo disgusto, allora gli spiego che il disegno me lo sono fatto fare durante la sessione dediche su una copia di Pets acquistata allo stand.
Tuono Pettinato non lo sa ma questo è il mio metodo standard di relazionarmi col prossimo...

Allo stand del Centro Fumetto Andrea Pazienza prendo due fumetti di Francesca Follini e Michele Nazarri. Vorrei comperare anche Rose di Anna Merli ma mi avanzano giusti giusti i soldi per un panino all'Autogrill.
Nazarri mi chiede se il fumetto è per mio figlio!

Ma! Ma! Io odio i bambini!!

Mentre i due autori disegnano le dediche incrocio Giulia Sagramola in versione Bianconiglia. Sono quasi le cinque ed è in ritardo per il tè... Giustamente Teiera deve organizzare un ricevimento a base di tè quando sono le 5 di pomeriggio, altrimenti cosa si chiama Teiera a fare?


Infine vado allo stand della Double Shot dove saluto Ausonia. Mi regala il catalogo Interni immaginari dove ci sono tre articoli scritti da me e mi dice che sono dimagrito.
Ottimo! E pensare che rispetto a questa estate, quando andavo a camminare tutti i giorni in montagna alle 2 di pomeriggio, ho messo su qualche chilo!
Con enorme faccia da culo gli chiedo: "Se non sei troppo impegnato posso chiederti un paio di informazioni su 5 fasi?"
Come se non avessi visto le pile di Interni su cui deve disegnare dediche e la coda di gente in attesa...

5 fasi: un fumetto collettivo di Ponticelli, Officina Infernale, Squaz, Akab, Angri e Ausonia.
Recensione di Interni.

Ritrovo Ivan. Dovete sapere che Ivan è un cacciatore di cosplayer. Armato di macchina fotografica gira per la fiera alla ricerca delle ragazze più prelibate. La più ambita è Lamù ma anche Catwoman è fra i suoi obiettivi. Mi fa vedere le foto e per una decina di minuti ci lasciamo andare a commenti volgari, scurrili e degradanti per l'intero genere femminile (ma ancor di più per noi due).

Evito di raccontare quello che è succede a Trento perché non voglio scadere nell'apologia di Silvio Berlusconi e dell'olocausto nucleare... Fate finta che non abbia detto niente...

Per due giorni ho una microdepressione e sono completamente stremato e privo di forze. Succede sempre quando sto troppo tempo a contatto con la civiltà.

6 commenti:

  1. AGGIORNAMENTO

    Ho tolto la parte su Matteo Casali e Batman Europa.

    L'autore (giustamente, visto che è un'intervista seppur indiretta) mi ha chiesto se prima può controllare cosa ho scritto.
    Ha detto che mi scrive in giornata.

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  2. ti ho visto anche allo stand bottero edizioni/cagliostro e-press, che osservavi i prodotti sul bancone. come mai nemmeno un saluto? timidezza?
    Alessandro bottero

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  3. Io intanto ho già recuperato il libro che mi mancava! Mi raccomando, fatti sentire per il progetto TS!
    Un abbraccio!

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  4. Per dovere di cronaca devo precisare che nessun commento degradante, scurrile o volgare è stato fatto nei confronti del genere femminile!
    Luigi avrà forse confuso i suoi pensieri con i commenti in genere, sui cosplayer che in effetti ho fotografato: Lamù e Catwoman, certo... ma anche Ironman, il trio Lupin Jigen e Goemon, finti militari in assetto da guerra, baby Capitan America... proprio tutte "ragazze prelibate".

    Forse poi a qualcuno interesseranno anche le foto del centro storico di Lucca, magari meno quelle dei miei amici di Trieste.
    Ma è ovvio che, l'articolo avrà colpito maggiormente escludendo alcuni dettagli ed esaltandone altri :)

    Luigi Luigi...

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  5. Un po' (giusto un pochino) ho romanzato... :-)

    Il pezzo sul "genere femminile" lo hai frainteso.
    Non volevo dire che abbiamo fatto commenti cattivi sulle donne in generale (tipo "tutte le donne sono zoccole") ma che i commenti su quella singola donna erano così pesanti che finivano con l'essere offensivi per tutte le donne.

    In realtà io e Ivan non abbiamo detto chissà quali cattiverie o porcherie. Di certo non abbiamo fatto nessun commento tale da essere offensivo per tutte le donne.
    Volevo solo aggiungere un po' di pepe all'articolo (che anche in precedenza aveva un tono frivolo e scherzoso).

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