venerdì 24 settembre 2010

La meccanica della scrittura di un fumetto


Da un'intervista di Umberto Rossi a Jonathan Lethem pubblicata su Pulp di settembre/ottobre 2010.
Rossi: Scriverai mai altri fumetti per la Marvel o per qualche altra casa editrice del settore? Ho molto apprezzato Omega the Unknown e mi chiedo se resusciterai mai The Mink, il supereroe corrotto che è uno dei protagonisti della vicenda e uno dei tuoi personaggi più riusciti.
Lethem: Sono contento che ti sia piaciuto The Mink, alla fine significava parecchio per me. Detto questo, dubito che scriverò mai un altro fumetto. Mi è piaciuto essere un autore della Marvel – l’ho amato. Ho amato anche la collaborazione con gli artisti . Ma non mi è piaciuta molto la meccanica effettiva della scrittura di un fumetto. Sono abituato al piacere dell’atto della scrittura, e quello non c’era somigliava troppo alla sceneggiatura o al disegno di un progetto. Mi sembrava di scrivere un libro di cucina, invece di cucinare.

Dalla risposta di Lethem è nata una discussione fra Tito Faraci, Paolo Interdonato, Patrizia Mandanici e Boris Battaglia.

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