sabato 12 giugno 2010

L'obbligo di andare a capo nei fumetti


Daniele Barbieri si occupa nuovamente del rapporto strutturale fra fumetto e poesia in un articolo pubblicato nel blog Guardare e leggere:
"(...) in una visione tradizionale e per nulla tramontata, la poesia è quella forma di scrittura in cui si va a capo a fine di ogni verso, contrapposta alla prosa, dove i versi non ci sono, e si va a capo solo quando finisce lo spazio della pagina o quando termina il capoverso. Si tratta di una contrapposizione tagliata con l’accetta – è evidente – però è quella che mi serve qui, e anche se non esaurisce la differenza tra poesia e prosa, è sufficiente da sola a spiegare tutta una serie di diversità.
Intanto, questo andare a capo arbitrario, proprio perché arbitrario, è necessariamente significativo, e, dal punto di vista della scansione della lettura, crea una pausa, o comunque una cesura." [continua su Guardare e leggere]

Ne approfitto per linkare anche un mio vecchio articolo sull'argomento. E' un po' polemico e scritto male. Qualche tempo fa volevo rifarlo da cima a fondo ma poi mi sono dimenticato.

1 commento:

  1. il tuo articolo non era male per niente (e giustamente polemico). Segnalo in "Leggere il fumetto" di Benoit Peeters alcune pagine interessanti sul tema:"può una vignetta stare da sola?", in qualche modo tangente a questi argomenti.

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