mercoledì 16 giugno 2010

La censura di Apple mette a rischio la libertà di espressione su iPad


Il blog Il Disinformatico di Paolo Attivissimo ha pubblicato un articolo nel quale viene criticato il potere della Apple di rifiutare la vendita di determinate opere su iPad e iPhone. Il settore dei fumetti è già stato colpito da una censura che si preannuncia molto bigotta:
"Tantissimi editori si stanno buttando a capofitto sull'iPad, investendo nella produzione di applicazioni apposite e di versioni su misura dei propri giornali e delle proprie riviste. Vedono l'iPad come un'ancora di salvezza per contrastare il declino delle loro vendite cartacee. La voglia di trovare un messia che li salvi è talmente forte che sono, a quanto pare, ciechi alle conseguenze delle loro scelte come una sedicenne che s'infila nel letto di una meteora del pop.
Il problema di dedicare i propri sforzi online esclusivamente alle piattaforme Apple è che in questo modo l'editore perde il controllo. Mette la propria rotativa in outsourcing, per così dire, a un'azienda che ha per contratto il diritto di decidere cosa viene o non viene stampato e pubblicato. E che decide con criteri talmente arbitrari e puritani da spingersi ben oltre l'indignazione per arrivare al ridicolo.
" [continua ne Il Disinformatico]

Tramite il controllo preventivo la Apple, da azienda che produce hardware e software e fa da intermediaria nella commercializzazione di film, musica, fumetti e altro, finisce con l'avere il potere di influenzare la linea editoriale di tutti i suoi partner.


Anche Roberto Recchioni ha parlato del problema:
"Il mercato dell'editoria, tutto e ne sul complesso, è in crisi. Per assurdo, i fumetti sono quelli che se la passano meglio rispetto a quotidiani, riviste e romanzi.
Di prospettive per uscire da questa crisi, con i mezzi tradizionali, non ce ne sono.
In poche parole, come direbbe Egon Splengler, "la stampa è morta" e internet sta prendendo il suo posto (specie per quello che riguarda il compito tradizionalmente assolto dai quotidiani e dai magazine).
L'iPad, quindi, è visto come il salvatore dagli editori.
Perché?
Perché, a differenza di tutti gli altri e-reader, sta vendendo come le rosette a mezzogiorno, divenendo uno standard, esattamente come l'iPod è diventato lo standard dei lettori musicali." [continua su Asso Merrill]

In Italia un fumetto che ha problemi con la Apple è Il Canemucco. Makkox, autore di punta della rivista, scrive:
"Ho passato al giornata a Roma a discutere proprio di questo con lo sviluppatore dell'app canemucco per iPad. (...) Saremo costretti a vendere (e sottoporre ad Apple) i singoli contenuti e non il numero completo di ogni canemucco. Probabilmente per i contenuti respinti troveremo un modo per renderli fruibili via safari a chi acquista l'intero numero.
Cmq, la Apple non lascia decidere all'utente quale contenuto fruire in base alla propria etica, ma gliene impone una.
Riflettere...
" [da Asso Merrill]

2 commenti:

  1. AGGIORNAMENTO
    Anche Roberto Recchioni ha parlato del problema:
    "Il mercato dell'editoria, tutto e ne sul complesso, è in crisi. Per assurdo, i fumetti sono quelli che se la passano meglio rispetto a quotidiani, riviste e romanzi.
    Di prospettive per uscire da questa crisi, con i mezzi tradizionali, non ce ne sono.
    In poche parole, come direbbe Egon Splengler, "la stampa è morta" e internet sta prendendo il suo posto (specie per quello che riguarda il compito tradizionalmente assolto dai quotidiani e dai magazine).
    L'iPad, quindi, è visto come il salvatore dagli editori.
    Perché?
    Perché, a differenza di tutti gli altri e-reader, sta vendendo come le rosette a mezzogiorno, divenendo uno standard, esattamente come l'iPod è diventato lo standard dei lettori musicali." [continua su Asso Merrill]

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  2. AGGIORNAMENTO 2
    In Italia un fumetto che ha problemi con la Apple è Il Canemucco. Makkox, autore di punta della rivista, scrive:
    "Ho passato al giornata a Roma a discutere proprio di questo con lo sviluppatore dell'app canemucco per iPad. (...) Saremo costretti a vendere (e sottoporre ad Apple) i singoli contenuti e non il numero completo di ogni canemucco. Probabilmente per i contenuti respinti troveremo un modo per renderli fruibili via safari a chi acquista l'intero numero.
    Cmq, la Apple non lascia decidere all'utente quale contenuto fruire in base alla propria etica, ma gliene impone una.
    Riflettere...
    " [da Asso Merrill]

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