venerdì 3 agosto 2007

Killing Girl: ripetere giova

Avevo già postato un'anteprima della miniserie Killing Girl di Glen Brunswick e Frank Espinoza nel vecchio blog su Tiscali ma faccio il bis perché ora c'è qualche tavola in più (e anche perché Espinoza, già conosciuto grazie a Rocketo, è un disegnatore straordinario).
Trovate le tavole su www.newsarama.com

Dall'intervista a Brunswick:
"Amo molto le buone storie di mafia. E volevo davvero scriverne una. Il problema è che quando pensi di ambientare queste storie ai giorni nostri ti scontri con il fatto che in realtà la mafia non esiste più. Il governo gli è stato dietro per così tanti anni con la legge RICO. Tutto quello che è rimasto è il mito di ciò che la mafia era.
Così è nata l'idea di fare una specie di 'What if'. Prendendo come ambientazione la metà degli anni '80, ho iniziato a immaginare come sarebbero state le cose se il governo non avesse mai deciso di braccare i gangster con convinzione. Cosa sarebbe successo se la legge RICO fosse stata solo una facciata per far credere che il governo voleva smantellare il crimine organizzato? La CIA si sarebbe accordata con le cinque famiglie per trasformarle in agenzie segrete di killer al servizio del governo. La mafia sarebbe stata contenta di accollarsi i lavori sporchi da cui la CIA voleva prendere le distanze.

NEWSARAMA: Parlaci di Sara (...). Chi è?
BRUNSWICK: Sara è una ragazza complicata. Ha un'enorme capacità di trasmettere gioia e un'altrettanto forte bisogno di essere amata. Se il suo destino avesse preso una strada diversa sarebbe stata un'incredibile forza del bene per la società. Sfortunatamente, a causa della sua discutibile educazione, la cosa più bella per Sara è uccidere qualcuno. Un lavoro ben fatto la rende orgogliosa. Ed è una delle persone più precise nel campo degli omicidi.
Sara è una sopravvissuta. La sua infanzia è stata violata da un rapimento, da un lavaggio del cervello ininterrotto e da un orrendo periodo in cui è stata costretta a prostituirsi. La sua abilità di uccidere è venuta alla luce quando un cliente degenerato ha minacciato di ammazzarla. Il suo pappone, un capo della mafia, è venuto a saperlo. Ha deciso di addestrarla per diventare un'assassina dei servizi segreti di cosa nostra.
La natura di Sara è luminosa. Una parte di lei sa che c'è qualcosa di sbagliato. Legge libri di psicologia in cui vengono analizzati modi di fare come il suo. Lei pensa alle sue vittime come a gente che è già morta ma ancora non lo sa. La sua teoria viene provata le volte in cui non riesce a portare a termine un lavoro. Inevitabilmente, il bersaglio diventa morto in qualche altra maniera.
In precedenza ho accennato al fatto che Sara ha bisogno di ricevere segni d'amore. Questo tratto è la cosa che può salvarla. Quando Sara scopre che ha una sorella, i ricordi della sua infanzia iniziano a riaffiorare. Inizia un viaggio verso la redenzione sospinto dal ricordo dell'amore che la sua sorella maggiore le aveva trasmesso quando ancora era una bambina.

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